Capitolo quarantaquattro.

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CAPITOLO 44.

Io e le ragazze giochiamo ad interminabili giochi infantili con Lucas e lui ride, come forse non ha mai fatto prima. Il suo sorriso mi scalda il cuore e mi apre l’anima, è una totale rassicurazione vederlo così felice.  Una voce maschile molto forte, risuona dietro di noi e Lucas lo guarda sorridendo, ci voltiamo anche noi, è un uomo molto alto, sulla cinquantina. Ha i capelli rasati e la barba bianca, occhi color nocciola e una piccola voglia sul collo.
x: Signorine, posso sapere voi chi siete? – Porta le mani dietro la sua schiena, deduco sia suo padre.
Quando sto per presentarmi, Lucas afferra la mia mano e sorride ampiamente.

Lucas: Lei è mia amica. – La sua voce è calma e dolce, l’uomo fa un cenno col capo, come per farci capire che ha colto il concetto. – Tutte sono mie amiche. – Continua, sorridendo ancor di più.
IO: E lei chi è? – Chiedo, forse un po’ scorbutica, ma devo avere la certezza che sia il padre.
x: Io sono il padre di Lucas..mi chiamo Noah.  – Mi porge la mano e non posso fare a meno di notare quanto sia grande.
Io: Io sono Sofie. – Gli sorrido, stringendogliela.
Noah: Vi ho osservato da lontano ed è da anni che non vedevo mio figlio così felice di stare in compagnia. Mi stavo chiedendo se poteste, magari non tutte, guardarlo qualche volta? Non so, io sono impegnato con il lavoro e quando non c’è mia nipote, potreste aiutarmi con lui? Niente obblighi, ovviamente. – Mi porge un foglio di carta, con il suo indirizzo di casa, non ho neanche ancora accettato.
Lucas mi guarda speranzoso e mi volto verso le ragazze, sospirando con un cenno del capo, incitandomi ad accettare ed io mormoro un ‘Sì, mi farebbe davvero piacere.’ A quel punto afferro il bigliettino e lo poggio nella mia tasca.
Noah: Grazie mille, mi richiami. – Guarda Lucas e gli afferra la mano, il figlio gliela stringe sorridendo.
IO: Non si preoccupi. – Suono troppo gentile per i miei gusti.
Lucas: Ciao. – Scuote la sua manina per salutarci mentre si allontana.

Io e le ragazze ricambiamo il saluto con un sorriso grandioso e i due si incamminano verso l’uscita del parco.

IO: Cosa ne pensate? Io non ne sono davvero sicura, insomma..prendermi cura di lui quando dovrebbe farlo lui..lo so, ha il suo lavoro, ma diamine, non so cosa pensare.  – Sospiro, sedendomi sul prato.
Olivia: Ha i suoi problemi.  – Mormora, affiancandosi a me.
Victoria: Lavora per non fargli mancare nulla, ricordate? Lo guardava con gli occhi amanti di un padre. – Dice e si siede come tutte le altre.
Lorena: Sì..ma io, personalmente, non mi perderei neanche un minuto della vita di mio figlio. – Mormora.
Restiamo in silenzio, l'unico suono che si sente è il fruscio delle foglie e il soffio del vento..qui tutto è tranquillo, tutto è silenzioso, tutto è maledettamente rilassante.
IO: Lorena stasera vieni alla festa ,vero? – Chiedo, fissandola.
Lorena: Si, Liam mi ha invitata. – Sorride.

Francesca: Non posso credere che Louis compie ventidue anni.. – Il suo sorriso mi trasmette conforto.
IO: Già, incredibile. - Sussurro.
Verso le cinque decidiamo di avviarci a casa, la festa è alle nove e vorrei davvero essere puntuale questa volta, credo che almeno due ore mi bastino per prepararmi. Una volta tornata a casa provo a chiamare Zayn incessantemente, non risponde e lo stesso vale anche per Liam e Niall. Dove si saranno cacciati?

Parla ZAYN.

Stare solo con i miei migliori amici, senza alcun pensiero per la testa è la cosa migliore che potesse capitarmi. Non dover pensare ai problemi che ci circondano, solo bere..ballare e comportarci da semplici adolescenti.  Tra poche ore Louis compie ventidue anni..è il più grande tra tutti noi ed io ancora non posso crederci..sembra ieri quando ci siamo incontrati la prima volta, quando abbiamo cantato insieme al gruppo. D’altronde non è mai cambiato, è sempre lo stesso ragazzo di sempre ed adoro questo di lui.

Da quanto ho capito Louis vuole dichiararsi a Sofie, credo di averlo sentito mentre lo sussurrarava ad Harry. Non so se la mia mente mi gioca dei brutti scherzi, ma io sono fin troppo geloso di mia cugina. Non mi piace il pensiero di uno dei  miei migliori amici con lei, d’altronde anche io sto con una delle sue migliori amiche. Infine, credo che a lei piaccia Harry..anzi, se fosse così, sarebbe un casino, un totale pasticcio. Un triangolo in una band è la cosa più sconsigliata al mondo ed ecco che la mia sorellastra stravolge tutto. Addirittura due membri della band più famosa al mondo. Spero che non sia così stupida da lasciarsi trascinare da questi sentimenti contorti. Chissà cosa le riserverà il futuro.

Quando controllo il mio cellulare ho quindici chiamate perse di Sofie, Niall e Liam mi annunciano che ha chiamato anche loro, non sono preoccupato, so che vuole solo sapere dove mi trovo e dov’è stato Harry questa notte. Saluto i ragazzi e mi dirigo a casa mia, sono ancora un po’ brillo ed i passi sembrano rallentare sempre di più, avrei dovuto bere dell’acqua. Ma sorrido quando vedo la porta di casa mia apparire ai miei occhi.

Parlo IO.

Essere soli è così rilassante, mi sento così bene mentre sono seduta sul mio comodo divano a guardare SpongeBob come se fossi tornata una bambina. L’amicizia che stringono i due protagonisti mi ricorda Victoria, di quanto siamo sempre state unite;fin da piccole. A volte avere la mente isolata mi porta a pensieri cupi e depressi ed odio questo della solitudine, questo senso di vuoto e silenzio assoluto. Ci sono quei giorni in cui non aspetto altro che stare sola, con me stessa ma altri in cui non desidero altro che la compagnia, anche solo una persona che mi parla e mi distrae dai miei demoni e dalle mie paure.

La porta d’ingresso si apre, dev’essere Zayn ma per sicurezza chiedo chi sia. Nessuno risponde: o è Zayn che prova a fare lo stupido oppure un assassino. Riprovo ad urlare ma ancora nessuna risposta, quando la faccia di Zayn mi compare di fronte mentre urla, nel tentativo di spaventarmi. Urlo anch’io di rimando, saltellando sul mio posto, mi porto le mani al petto, dallo spavento. Avrei dovuto sapere fosse lui.
Zayn: Ti sono mancato? – Si siede sui miei piedi, con faccia d’angelo.
IO: Alzati,deficiente! Certo che non mi sei mancato. – Gli tiro un pugno su di una spalla e lui finge un gemito.

Zayn: Avanti, dillo che mi stavi aspettando preoccupata.–Mi accarezza la gamba,sorridendomi innocente.

IO: In realtà mi ero anche dimenticata di te.. – Sospiro, tornando a dedicare la mia attenzione alla TV.
Zayn: Fottiti. Stasera la festa inizia alle nove. – Si alza, apatico.
IO: Okay..credo che inizierò a fare la doccia, sono le sei. – Mi alzo anche io.
Zayn: Sì, avevo pensato di fare lo stesso. – Mi rivolge uno sguardo per poi iniziare a salire le scale.
Lo seguo in camera sua e quando infila la testa nel suo armadio, chiudo la porta dietro di me, non ha via d’uscita.

Zayn: Cosa vuoi? – Sbuffa, sedendosi sul letto, fissando l’armadio. E’ peggio di me quando deve scegliere cosa indossare.

IO:Cosa stavate facendo oggi,tu e i ragazzi? – Chiedo, con voce flebile.

Zayn: Niente che t’interessi. – Come immaginavo.
IO: Non sai quanto sono felice. – Gli sorrido,cambiando argomento. - Ho conosciuto un bambino, Lucas..era nel parco tutto solo, stava quasi per piangere quando.. – Mi afferra per il polso e mi zittisce gentilmente.
Zayn: Sofie,non me ne frega un cazzo. – E’ serio, ma io gli lancio uno sguardo omicida,sospira. - Scherzavo, continua! – Sorrido soddisfatta e continuo il mio racconto.

Quando ho terminato, Zayn mi rivolge un sorriso accennato,falso e dopo essersi sfilato la maglia, sbottona i suoi jeans.

IO: Mi hai ascoltata? – Sbuffo, un po’ ridendo.
Zayn: No..Cioè, si! Che storia emozionante..ci vediamo fra un'oretta. A dopo. – Entra nel suo bagno,lasciandomi ancora da sola mentre mi dirigo nella mia stanza.

Il mio vestito è già esposto nella parte migliore del mio armadio, l’ho comprato quasi una settimana fa quando ho saputo che ci sarebbe stata questa festa in onore del compleanno di Louis. E’ molto semplice, color verde acqua, senza spalline, personalmente lo adoro. Finisco di prepararmi, sono quasi le nove quando scendo al piano di sotto per incontrarvi Zayn che si tortura i capelli. ‘Voglio sembrare carino ad Olivia’ Ha detto, guardandomi intensamente e quasi in panico. Io e le ragazze andremo con l’auto di Zayn, so di non avere la patente..ma a quest’ora non credo passi la polizia o cose del genere,d’altronde il tragitto è breve, ma con questo gelo non se ne parla di camminare per strada con un vestitino così leggero. I ragazzi aspettano la loro limusine,mentre io infilo un paio di stivaletti per guidare comodamente ed infilo le mie scarpe col tacco in una busta.

Chiamo Lorena con un’assillante suono del clacson e lei dopo poco compare dalla porta d’ingresso, con uno splendido vestito rosso che la rende ancora più alta. Francesca compare dietro di lei con un grandioso sorriso.
Francesca: Date gli auguri a Louis da parte mia. – Urla, mentre sua sorella mi raggiunge.
La salutiamo e chiude la porta dietro di sé, io e Lorena ci dirigiamo a casa di Victoria ed Olivia ed una volta che ci siamo tutte, arriviamo a casa di Louis. Sin da fuori le urla e la musica alta mi assorda, sarà una serata entusiasmante,suppongo. Tolgo i miei stivaletti per sostituirli con le mie decolté, scendiamo dall’auto di Zayn e ci dirigiamo verso la porta d’ingresso. Ad aprirci è proprio il festeggiato. 

My demons burn.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora