Capitolo tredici.

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CAPITOLO 13.

La dannatissima sveglia del mio cellulare squilla sul mio comodino, la spengo dopo essere balzata dal letto e mi stropiccio gli occhi. Ancora assonnata mi dirigo in bagno, lavandomi e preparandomi per la scuola. Scendo al piano di sotto trovandovi Zayn già sveglio, nessuno dei ragazzi è in vista, ciò vuol dire che dormono ancora.

IO: Buon Giorno! – Sorrido, osservando mio cugino mentre morsica una mela e sorseggia del latte, noto che è già vestito e guardo l’orologio. E’ decisamente ora di andare.

Zayn: ‘Giorno! – Mi stampa un bacio sulla guancia e mi sorride dolcemente.

IO: Come hai dormito? – Chiedo, curiosa.

Zayn: Bene, andiamo? – Mi chiede, dopo che ha terminato di mangiare e apre la porta d’ingresso.

IO: Viene anche Harold? – Chiedo, annoiata, mentre finisco di bere il mio latte in cucina.

Zayn: SI. – Urla da fuori, non accortosi che ero appena uscita.

Mi chiudo la porta alle spalle e mi volto verso il vialetto, trovandovi un Harry sorridente. Mi irrita terribilmente quel suo buon umore di mattina. E perché è qui? Saremmo dovuti andare noi da lui. Forse si è svegliato presto ed ha deciso di raggiungerci, resta il fatto che non m’interessa.

Harry: Vedo che mi pensi anche appena sveglia. – Sorride ancora di più ed io sbuffo, raggiungendo l’auto, non voglio neanche ascoltarlo. Mi avvicino un po’ di più a lui e noto che i suoi occhi sono iniettati di sangue, forse aveva ragione Louis. Ha bevuto ieri notte.

IO: Chiudi quel becco. – Digrigno i denti, entrando in auto.

Harry mi raggiunge ridacchiando, possibile che abbia la faccia di bronzo da rivolgermi la parola?

‘E’ Harry, ricordi? Lo stesso ragazzo che ti ha presa in giro con un dannatissimo bacio e che dopo tre anni ti confonde ancora con le sue attenzioni.’

Lui non mi da attenzioni, vuole solo continuare a prendermi in giro, ma io non sono così stupida da permetterglielo.

Zayn: uscirai all’orario normale, oggi? – Mi chiede, senza distogliere gli occhi dalla strada.

IO: Si – Annuisco, sospirando e ringraziandolo mentalmente per avermi distratta dai miei pensieri.

‘Non ti libererai mai di me, lo sai vero?’

Zitto.. o zitta, non conosco neanche il tuo sesso.

‘Scherzi vero? Sono solo il tuo subconscio e fino a prova contraria ho la tua stessa voce, di conseguenza sono una lei.’

Zayn: Sei fidanzata? – Chiede, tutto d’un tratto.

IO: No, perché lo chiedi? – Sbarro gli occhi e immagini di me e Nick insieme mi balenano nella mente, lo ero fino ad un giorno fa.

Zayn: Uhm, niente..e con Nick? Come va? – Chiede, mettendomi in difficoltà.

IO:Come sarebbe sempre dovuto andare. Lui è il professore ed io la studentessa. – Abbasso il capo, ripensando alle sue labbra sul mio collo, la sua lingua che mi sfiorava la scollatura della maglia..

Zayn: Ti piace qualcuno, allora? – Chiede ed io  sbuffo rumorosamente.

Perché ne stiamo parlando adesso? Perché davanti a quel verme viscido?

Okay, esagero, ma non mi sembra il luogo e il momento per parlare di questo.

IO: Si – Accenno ad un sorriso falso, cercando di zittirlo una volta per tutte con la mia risposta decisa.

My demons burn.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora