L'altra Londra

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Stringer arrivò circa cinque minuti dopo il congedo di Sidney. Charlotte ringraziò per quel poco tempo: le era servito per riprendere un ritmo normale del battito cardiaco. Vederlo per ben due volte, a distanza di poche ore, questo non se lo aspettava proprio. Soprattutto, non era pronta ad indossare la maschera dell'indifferenza come le aveva consigliato Susan. Sperava di aver fatto quanto di più simile, in assoluta contraddizione con i suoi sentimenti.

La mattinata con Stringer fu piacevole come Charlotte sperava. L'aria fredda ebbe un effetto tonificante su entrambi e cancellò il pallore del risveglio dal viso di Charlotte, restituendole un colorito vivace sulle guance. Il giovane aveva programmato un caratteristico tour della città. <<Signorina Heywood, oggi vedrete una Londra nella sua versione più brillante: sarà un giro all'insegna dell'architettura!>> esordì non appena la vide. Così erano passati dalla visita di chiese, gallerie, terrazze panoramiche, ai giardini e alle ville più sofisticate. 

Nel frattempo Stringer aggiornava Charlotte sul lavoro che lo occupava a Londra: <<Si tratta di un edificio multifunzionale: ospiterà un caffè e, in un'ala a parte, una galleria disponibile alle mostre di tutti gli artisti emergenti. Il finanziatore è un mecenate dell'arte, vuole creare uno spazio che possa essere punto di ritrovo per ogni mente creativa>>.  Gli occhi di Charlotte si accendevano ad ogni dettaglio, voleva saperne di più, voleva vedere di più. <<Immagino vogliate conservare per voi il luogo di questo edificio, se fino ad ora non mi avete portato fin lì!>> lo stuzzicò Charlotte, intuendo nel ragazzo una certa intenzione di sorprenderla. 

<<Diciamo che voglio tenere viva l'attesa il più a lungo possibile. In modo da costringervi a trattenervi a Londra almeno fino all'inaugurazione. Un occhio esperto come il vostro non può mancare>> le disse lui, stando al gioco di quell'adulazione sottile.

<<Ora siete ingiusto Stringer! >> rise lei. <<Le vostre lusinghe superano i confini del credibile. Con tutte le menti brillanti che avrete incontrato qui, non sarà di certo il mio parere a contare qualcosa>>.

<<Vi sbagliate signorina Heywood, per me contano solo le opinioni di coloro per i quali nutro una profonda stima>>. Le rivolse uno sguardo intenso che si spingeva laddove le parole non erano arrivate.

<<Ebbene, devo ammetterlo. Voi sì che sapete adulare una giovane donna>> gli rispose Charlotte lusingata nel modo più innocente e distante dalle intenzioni di Stringer.

Furono davanti casa di Susan per ora di pranzo. Charlotte non aveva mangiato alcunchè per tutta la mattina, ma l'aria fredda e la compagnia ristorativa le avevano messo un certo appetito. <<Caro Stringer, avete cambiato questa giornata che per me era iniziata nel modo più sgradito. Non so come ringraziarvi>>.

<<Se questo è stato l'effetto della nostra passeggiata, credo che dovrei dare parte del merito alle bellezze di questa città. Ma fingerò di esserne esclusivamente io l'artefice>> risero entrambi. <<Comunque... penso di conoscere la causa del vostro malessere di stamani. Ho incontrato il signor Parker mentre venivo da voi. Per un momento, quando vi ho vista uscire col viso spento e turbato, ho maledetto quell'uomo>>. Charlotte non potè non notare un certo fastidio nelle parole del suo amico.

<<Tutto però è tornato a posto. Voi, anzi, avete messo ogni cosa a posto>> gli rispose lei con fare rassicurante. <<Spero di rivedervi presto, signor Stringer>> e, Charlotte lo percepì, lo sperava davvero.

<<Così sarà, senz'altro signorina Heywood>>.

Sanditon, pt. 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora