Indomita

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Quel confronto sarebbe potuto durare oltre la fine della tempesta, il tramonto e l'alba, oltre lo scorrere dei giorni e delle stagioni. Erano mesi di rancore e silenzio quelli che si urlavano addosso. Una pativa l'abbandono, subiva una fine che non avrebbe scelto, l'altro soffriva la frustrazione di una vita sacrificata all'infelicità e alla finzione. Avrebbero potuto continuare, se non fosse stato per l'arrivo del signor Stringer. Nessuno dei due intanto si era accorto che aveva appena smesso di piovere. 

<<Signorina Heywood! Santo cielo non sapevo più dove cercarmi. Vedo che siete già stata raggiunta da qualcuno>> disse il giovane guardando Sidney non benevolmente.

<<Sì, sono uscito per cercarla non appena stava iniziando in temporale>>

<<Già, mi ha riferito lady Worcester. Potevate dirmelo e vi avrei dato una mano nelle ricerche>>

<<Ma ora siete qui, signor Stringer>> intervenne Charlotte <<avete fatto bene a tentare, ora posso chiedervi di riportarmi a casa del signor Mallon? Sicuramente conoscete questo intricato giardino meglio di noi!>>

Mentre si allontanava, lasciando Sidney di spalle, si voltò per un secondo a guardarlo, indecisa se provare rimorso nel lasciarlo solo a fare i conti col suo fantasma.

*

<<Charlotte, mia cara bambina! Siete fradicia come un passero>> Susan e la signora Baxton le corsero incontro appena la videro dentro. 

<<Susan, madam, non so come rimediare ad un comportamento così infantile e impulsivo.. Perdonatemi>> Charlotte a malapena nascondeva la vergogna per aver provocato tanta agitazione. La signora Baxton le prese il viso tra le mani con vigore e la interruppe: <<Siete un indomito animale selvaggio, signorina. Ha ragione la vostra cara Susan, che preziosa amicizia ha trovato in voi. Siate sempre intollerante alle ipocrisie della gente>>. Dietro di lei Susan le sorrideva incoraggiante, quasi a voler dire che il suo comportamento non aveva colpito nessuno se non messo a repentaglio la sua salute. Ma Charlotte sapeva bene quanto il suo fisico fosse resistente ai capricci metereologici, a Willingden lei e i suoi fratelli erano stati abituati a questo.

Gli altri ospiti guardarono curiosi l'entrata di Charlotte; persino Eliza che avrebbe dovuto mostrare più preoccupazione per Sidney, rimasto ancora in giardino, la fissava nel suo aspetto indubbiamente indisciplinato. Il signor Mallon fu pieno di riguardi nei suoi confronti, trovava esilarante l'idea di fare una passeggiata nel bel mezzo di un temporale e la elogiò fino a paragonarla ad una amazzone. <<Adesso però è meglio cambiarvi, vi chiedo di accettare uno degli abiti di mia nipote Cassandra. Sì, credo abbiate la stessa corporatura. Adesso si trova in Francia, ma non avrà alcun problema a prestare un abito.  La domestica vi accompagnerà per assistervi in tutto ciò che vi necessita>>

<<Signore non vorrei approfittare...>> ma col signor Mallon c'era ben poco da discutere, questo Charlotte iniziava a capirlo. Diede uno sguardo all'ingresso prima di seguire la domestica al piano di sopra. Sidney non era ancora rientrato e, anche se il cielo non accennava ad un secondo temporale, temeva prendesse troppo freddo bagnato com'era. Salì fino ad una stanza più fredda, segno che era disabitata da un po', ma molto accogliente. Chiese di essere aiutata nella scelta, perchè non voleva di certo privare l'armadio di Cassandra di uno dei suoi abiti migliori. Ne prese uno piuttosto sobrio, dai toni del magenta, che donava splendidamente al suo volto. Un'espressione di compiacimento le si aprì in viso quando si guardò allo specchio, ed aumentò quando, una volta scesa di nuovo tra gli ospiti, molti le rivolsero sinceri apprezzamenti. <<Magnifico signorina Heywood! Credo che doni più a voi che a mia nipote Cassandra, lei non ha il vostro colorito acceso ed è meno indomita di spirito!>> ed esplose in una grossa risata. Accanto al signor Mallon, Charlotte notò con curiosità che Stringer era arrossito raggiungendo la tonalità del suo abito.

Con molta discrezione intanto, Sidney era appena rientrato dopo un tempo che a Charlotte parve lunghissimo. Era fradicio quasi quanto lei, e infangato, come ebbe cura di sottolineare Eliza non appena lo vide. <<Cosa è questa nuova abitudine di andare in giro con la bufera fuori! Sei ridotto ad un vagabondo. Signor Mallon, non è che avete qualcosa da dare...>> ma Sidney la interruppe subito: <<Se non ti dispiace, vorrei tornare a casa mia>>.

Sanditon, pt. 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora