La mattina dopo Charlotte avrebbe voluto rimanere sotterrata dalle coperte e nascosta dalla penombra della stanza. Se dormire si era rivelata un'impresa, mostrarsi serena a Susan sarebbe stato un miracolo. Avere Sidney di nuovo così vicino, dopo mesi, non poter godere a pieno del suo sguardo, del suo modo di andarle contro... A Willingden si era arresa, sapeva che non lo avrebbe più rivisto. Ora Londra la stava mettendo alla prova. Provò a non arrendersi a quelle sensazioni schiaccianti, decise di guardare positivamente alle prospettive della giornata con la passeggiata in programma insieme al giovane Stringer.
Una volta pronta, scese giù per la colazione. Niente di quello che si era ripromessa poco prima nel suo letto però le venne in aiuto quando, aperta la porta della sala, trovò Sidney.
<<Buongiorno cara, credevo dormiste dopo la stanchezza di ieri sera. Il signor Parker è passato per salutarvi>> le disse Susan col più incoraggiante e, al tempo stesso, mortificato dei sorrisi. Sidney se ne stava in piedi, vicino all'ampia finestra, con l'espressione di chi avrebbe voluto punirsi per quella improvvisata. Charlotte lo salutò col garbo più disinvolto che le era concesso dallo smarrimento iniziale.
<<Signor Parker, avete fatto colazione? Che ne dite di unirvi a noi?>> lo invitò Susan.
<<Vi ringrazio Lady Worcester, sono sveglio già da ore, ho consumato un veloce pasto a casa. Mi scuso anzi per questa scortese interruzione...>>
<<Sciocchezze, signor Parker. Non dovete scusarvi. Vado a predisporre tutto per la tua colazione, cara>> disse Susan poi rivolta a Charlotte. Questa la guardò con grandissima pena mentre usciva dalla stanza: aveva scelto appositamente di lasciarli soli, ne era certa, poichè non era necessario che Susan si occupasse della colazione di Charlotte, aveva la servitù per questo.
Sidney fece un lieve cenno col capo, alquanto imbarazzato. <<Ieri non abbiamo avuto modo di parlare, signorina Heywood>>.
<<Avete ragione, un gran ballo davvero! Ditemi, come stanno Tom e Mary? Ho ricevuto una loro lettera circa un mese fa>>. Charlotte provò ad attuare una strategia che allontanasse il più possibile la conversazione da un campo minato.
<<Benissimo, grazie. Probabilmente saranno a Londra per la metà di Gennaio>>.
<<Ottimo! Sarei così felice di rivederli. Come è stato il viaggio vostro e di Georgiana?>>
<<Gradevole, anche se non so bene che valore dare a questa parola ultimamente...>>.
Charlotte notò, con la luce della finestra dalla quale non si era mosso, quanto il viso di Sidney fosse stanco. In più sentiva che ogni parola, pesata e detta con cautela, gli costava immensa fatica.
<<Immagino che sia stata una traversata infinita. Spero possiate trovare riposo a Londra >> non voleva dargli modo di intendere nulla dalla sua cortesia mascherata.
Sidney rise, con amarezza più che con sincera spensieratezza. <<Riposo? A parte gli affari, che sono il minimo, mi attendono i preparativi del matrimonio...>>.
Dannazione, perchè tirava fuori quell'argomento? Era venuto lì per sfogare la sua frustrazione, le sue seccature legate ai trambusti pre matrimoniali? Charlotte decise di contrattaccare.
<<Beh è sicuramente un bel momento, quello che precede un matrimonio! Non immagino neanche a quante cose debba pensare la signora Campion. Avete fissato una data?>> Colpito. Lui la guardò con sarcasmo. <<Davvero siete interessata al mio matrimonio, Charlotte?>>.
<<Lo avete menzionato voi, e comunque sono sempre interessata alle gioie di un amico, signor Parker>> disse con decisione, sperando di rimarcare la distanza che lui stava accorciando, chiamandola per nome.
<<Sarà intorno a febbraio, se proprio volete saperlo>>. Sidney guardò a terra, poi fuori dalla finestra. Charlotte ebbe un colpo dritto allo stomaco, si sentì gelare. Odiava Sidney per quella visita della quale avrebbe fatto volentieri a meno. <<Come avete passato questi mesi a casa?>> aggiunse lui.
<<Benissimo, vi ringrazio. Di certo non c'era la vivacità di Sanditon, nè quella che ho trovato ora a Londra. Ma è un posto sereno dove stare>>. Usò la più limpida delle espressioni per non concedergli nessuna certezza sul suo dolore. Ottenne il risultato: Sidney era in difficoltà, nulla della lucidità di quella ragazza che aveva di fronte si accordava con l'impetuoso carattere che conosceva. Charlotte fu richiamata dal rintocco del pendolo. <<Perdonatemi signor Parker, ma ora devo lasciarvi. Stamattina ho tardato più del dovuto, a breve verrà il signor Stringer per una passeggiata>>.
<<Il signor Stringer, certo. Capisco...>> disse lui, quasi deluso. <<Non vi ho nemmeno permesso di fare colazione, perdonatemi>>.
<<Oh, non fa niente. Stamattina non ho molto appetito>>. Sidney fece un cenno col capo, abbozzando un quarto di quello che doveva essere un sorriso. Uscì dalla stanza con l'aria malinconica. <<A presto, allora, signorina Heywood>>.

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Sanditon, pt. 2
RomanceL'ultima puntata della bellissima serie tv "Sanditon" ha lasciato me e molti amanti della Austen con l'amaro in bocca. Non è attualmente prevista una seconda stagione e, Convinta che Jane Austen non avrebbe mai permesso un finale che vede due innamo...