Andare in soccorso

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Mentre si recavano verso casa di Sidney in carrozza, dove Georgiana alloggiava quando stava a Londra, l'uomo raccontò a Charlotte ulteriori dettagli sul rientro dell'amica. Cominciando dagli strani sintomi che aveva manifestato appena arrivata. Il cugino di Sidney l'aveva accompagnato la ragazza nel suo viaggio di ritorno, e aggiunse che aveva iniziato a soffrirne già verso la fine del tragitto. Forti spasmi allo stomaco che non le davano tregua, sudorazione ed estremità del corpo gelide. Charlotte pensò a milioni di cause, così come aveva già fatto Sidney, poichè quei sintomi erano comuni almeno ad una decina di malattie differenti. Pensarono ad un morbo contratto ad Antigua, ma Georgiana era rientrata in Europa ormai da settimane.

<<Fino a quando ieri sera... E' arrivata in carrozza, non ha avuto nemmeno il tempo di scendere, mi è svenuta tra le braccia>> disse Sidney con tono provato <<Ha la febbre molto alta, i dolori non le danno pace. Solo con un rimedio del medico è riuscita a cadere in una sorta di dormiveglia, ma lui stesso sembra convinto che i dolori torneranno>>. 

Mentre parlava, Charlotte notò in quell'uomo le profonde occhiaie che cerchiavano il suo sguardo. Era palese che avesse assistito Georgiana ininterrottamente da quando era tornata. Come se avesse letto i suoi pensieri, Sidney aggiunse: <<Mi sono allontanato solo adesso perchè c'è il medico in stanza con lei, e perchè dovevo avvertirvi...  So quanto conti Georgiana per voi>>.

<<Avete fatto la cosa giusta infatti, non mi sarei mai perdonata di partire senza averla vista>> rispose Charlotte morsa dai sensi di colpa per aver totalmente dimenticato, nei suoi progetti di fuga da Londra, che la sua amica sarebbe presto rientrata in città.

<<Partita.. Come, in che senso partita?>> Sidney sembrò aggravare per un attimo la sua espressione di turbamento. 

<<Credevo Lady Worcester ve lo avesse anticipato, quando siete andato a cercarmi lì... Ho deciso di ripartire, oggi ho la diligenza per Willingden...>> solo che mentre lo diceva, Charlotte si sentiva sempre meno sicura di quella scelta. La notizia di Georgiana l'aveva a dir poco scombussolata. 

<<Allora mi dispiace avervi causato dei contrattempi>> disse lui quasi pentito.

<<Contrattempi? Georgiana non è un contrattempo, è una delle mie più care amiche!>>

<<Per questo sono corso da voi!>>

<<E per questo vi ringrazio>> rispose lei con un dolce sorriso <<Come credete che mi sarei sentita, una volta appresa la notizia da Willingden?>>

Sidney si incupì di nuovo, guardò fuori. <<Dunque avevate deciso di non salutarmi>>. Non glielo chiese, lo disse come una dolorosa presa di coscienza. 

<<Non volevo causarvi fastidio presentandomi a casa vostra. Sarebbe stato invadente... e insopportabile, almeno per me>>.

<<Credetemi, lo sarebbe stato per entrambi. Non riesco a capire il motivo di questa scelta così precipitosa>>.

Charlotte stava per chiedergli se davvero non capisse il motivo della sua sofferenza ogni volta che si trovava in presenza sua e di Eliza. La carrozza interruppe quella conversazione, fermandosi lentamente davanti l'ingresso di casa di Sidney. Scesero ed entrarono dentro, giusto il tempo di guardarsi intorno, ma Charlotte era troppo presa dalla preoccupazione incombente di come avrebbe trovato la sua amica. Sidney le chiese se volesse salire sopra da Georgiana. Lo fece con un tono incerto, cauto.

<<Certo che voglio, perchè me lo chiedete? Non ho impressione, se è questo che temete>>.

<<Già, lo ricordo bene...>> disse lui con un debole sorriso. E la guidò verso le stanze al piano superiore.

Sanditon, pt. 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora