Il giorno dell'inaugurazione era ormai arrivato, in perfetta armonia con i tempi necessari alla piccola nobiltà per prepararsi, ancora una volta, ad essere la paladina ideale della cultura londinese. Charlotte nel suo piccolo, invece, aspirava a un evento di tale portata come chi attende quelle occasioni che capitano una volta nella vita. Entrare in un edificio appena uscito dalle mani di instancabili operai, dalla mente di ingegnosi architetti, era molto più che occuparsi della ristrutturazione di un fienile a Willingden. Non si sentiva così euforica da Sanditon, quando Tom la portava a visitare i cantieri. Si vestì al calore del camino mentre i suoi pensieri si mescolavano tra passato e presente, tra l'aria marina di Sanditon e il freddo di città, tra la malinconia di W. Terrace e la curiosità per il nuovo Caffè Mallon. Scelse un abito poco pretenzioso che la facesse sentire a suo agio, di un avorio intenso che risaltava i suoi occhi.
Fuori dalla carrozza il gelo accolse Susan e Charlotte, aveva da poco piovuto e le luci provenienti dal nuovo sfavillante edificio si riflettevano sulle pozze d'acqua nella strada. Entrarono stringendosi l'una all'altra, mentre i loro occhi furono rapiti dalla sala del Caffè. I pesanti teli dell'ultima visita erano spariti, svelando magnifici tavoli rotondi in mosaico verde, attorniati da sedie rivestite in pelle. Charlotte si chiese se il solo impiego di quel mosaico fosse costato al Signor Mallon più di tutta l'impresa. I candelabri, già luccicanti senza quello sfarzo, quella sera brillavano come lucciole incandescenti. Il marmo nero del pavimento, che a Charlotte fece pensare ad un profondo lago nero, continuava sulle colonne sparse nella sala. Molta gente era già arrivata, alcuni uomini sorseggiavano i primi bicchieri della serata e diverse donne si sventolavano con sofisticati ventagli. Charlotte e Susan consegnarono i loro soprabiti, mentre un abbagliante Mallon si avvicinava a loro.
<<Milady, Signorina Heywood! Le mie ospiti preferite!>>.
<<Signor Mallon, a quante gentili signore prima di noi lo avete detto?>> rispose Susan sorridendo.
<<Solo a coloro che non devo conquistare con finte moine>> rispose lui facendo l'occhiolino a Charlotte. Le accompagnò ad uno dei tavoli riservati. <<Mi raccomando di lamentarvi per ogni manchevolezza. Questo posto deve aspirare alla perfezione!>> e così dicendo brindò col bicchiere che aveva in mano e si diresse verso nuovi arrivati.
<<Signorina Heywood, vi aspettavo!>> dietro le spalle di Mallon sopraggiunse Stringer. Si inchinò alle due donne e guardò Charlotte dritto negli occhi. Lei rimase interdetta per un attimo: il ragazzo che le stava di fronte era elegantemente vestito, con un abito scuro di alta sartoria che lo rendeva perfettamente idoneo al contesto. Il suo portamento era raffinato, nobile, sicuro.
<<Signor Stringer...>> Charlotte era affascinata, per la prima volta trovava poche parole da rivolgere al suo amico. Lui le sorrise imbarazzato. <<Non vi piaccio in queste vesti?>>
<<Al contrario, direi che quest'aria da giovane architetto in carriera vi dona>> provò imbarazzo anche lei mentre lo diceva. <<Allora, qual è il vostro compito stasera? Conquistare qualche nuovo incarico?>>
<<Ho una missione, è vero. Ho intenzione di conquistare qualcuno, ma non si tratta di lavoro>> le rispose guardandola con fierezza.
*
<<Oh cielo Mary, l'ho trovata!>> Quella strana sensazione di impaccio tra Charlotte e Stringer fu sciolta da una voce familiare e amatissima da uno dei due.
<<Signor Parker?>> sussurò sorpreso tra sè Stringer, vedendo avvicinarsi Tom Parker e la moglie Mary alle spalle di Charlotte. Questa si girò incredula e cacciò un urlo di gioia: senza pensare al contegno, corse ad abbracciare i suoi amici di Sanditon. I due ricambiarono quella felicità dell'essersi finalmente ritrovati.
<<Charlotte, mia cara, che indescrivibile piacere è questo!>> disse Tom appena la liberò dalla sua stretta. <<Abbiamo incontrato Lady Susan che, tra parentesi, credo dovremmo salvare al più presto dal rapimento messo in atto dal signor Mallon>>.
<<Lei ci ha detto che eravate qui da qualche parte... ed eccovi!>> continuò Mary con gli occhi lucidi dall'emozione. Charlotte era incapace di esprimersi a parole, quell'incontro l'aveva resa così felice da farle dimenticare persino dov'era. Cercando di ricomporsi si ricordò che Stringer stava assistendo a questa riunione del trio e lo introdusse nel discorso:<< Vi ricordate del più promettente apprendista di Sanditon?>>. Ma certo che ricordavano, che stupida disse Charlotte tra sè. Si salutarono con misurata gentilezza, propria di chi si avvicina cautamente alle macerie dopo la tempesta.
<<Quando siete arrivati da Londra?>> chiese Charlotte, impaziente di sapere le ultime novità.
<<Proprio ieri, cara>> Mary non smetteva di stringerle le mani. <<Rimarremo per qualche settimana, magari fino alla fine dell'inverno. Poi chissà...>> disse sospirando e guardandosi d'intesa col marito <<Magari riprenderanno i lavori a Sanditon>>.
<<Sono certa che riprenderanno! Non attendo altro che veder finita l'opera che avete progettato>> disse Charlotte con tono acceso.
<<Il vostro ottimismo ci è mancato molto, mia cara amica>> Tom era quasi commosso.
<<Signorina Heywood, vi andrebbe un giro della sala prima che diventi troppo affollata?>> Charlotte si girò verso Stringer, ancora una volta consapevole di averne dimenticato la presenza. La sua richiesta le sembrò così fuori luogo che non seppe rispondere. Tom e Mary la tolsero dall'indecisione e la incoraggiarono ad esplorare la sala. <<Goditi questo spettacolo ora, con questa calma quasi anormale! Noi siamo qui, ci ritroverai ad aspettarti>>.
<<Sì ma dopo parleremo ancora?>> chiese Charlotte allarmata, mentre si allontanava col giovane.
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Sanditon, pt. 2
RomanceL'ultima puntata della bellissima serie tv "Sanditon" ha lasciato me e molti amanti della Austen con l'amaro in bocca. Non è attualmente prevista una seconda stagione e, Convinta che Jane Austen non avrebbe mai permesso un finale che vede due innamo...