Indossare una maschera

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Trovare l'abito per l'occasione non fu difficile. Susan chiese a Charlotte di accettare un suo vestito non per gesto di carità, ma per semplice affetto verso quella che ormai considerava come una sorella minore. La stoffa era di un delicatissimo color avorio, il che si rivelò adatto all'incarnato vivo di Charlotte. La scollatura rotonda si apriva timidamente sul petto, lasciando spazio per una semplice collana che Charlotte aveva portato con sè da Willingden.                              Mentre una domestica l'aiutava con i capelli, Charlotte si chiese se questo agghindarsi avrebbe nascosto agli altri quanto fosse un pesce fuor d'acqua. A Sanditon la compagnia dei balli era stata meno pretenziosa, più variegata e molto più flessibile rispetto a quella che avrebbe trovato nelle serate londinesi. Persino Lady Denham si adattava ad ospiti di estrazioni sociali diverse dalla sua. Non seppe spiegarne il motivo, ma per quella sera immaginava tante dame simili alla signora Campion, altezzose e rigidamente appigliate al loro status. Pregò con tutta se stessa che Sidney fosse ancora lontano chilometri e chilometri dall'Inghilterra. A chiunque avrebbe potuto nascondere il suo imbarazzo e disagio, ma non a lui. E questo l'avrebbe resa ancora più inadatta per stare al suo fianco e avrebbe rinforzato in lui la decisione di stare con Eliza. 

La  carrozza le attendeva per condurle al ballo di Lady Cassidy, amica di Susan nonchè ereditiera di una delle famiglie più benestanti della città. Charlotte salì trascinandosi dietro tutta l'incertezza che le era piombata addosso. Susan se ne accorse, sapeva leggerle dentro in quel modo che solo le donne con una certa saggezza derivata dalla maturità possono fare.

- Charlotte vedo nei tuoi occhi l'assenza di eccitazione che di solito una ragazza nutre per questo tipo di eventi. Capisco bene il motivo e me ne dispiaccio, in parte ne sono la causa.

- Milady non potreste mai essere causa di alcuno sconforto. Mi rammarico io piuttosto, per non riuscire a mostrarvi la mia gratitudine. E' che... non so togliermi dalla mente un tarlo che mi divora. Se dovessi rivederlo, che reazione potrei avere?

- Charlotte, se c'è una cosa che ho imparato da questa società piena di pregiudizi e ipocrita, è come farsi scudo dagli altri. E' una pratica che può tornare sempre utile nella vita. Quando accadrà di rivederlo, perchè prima o poi accadrà, Non concedetegli il benchè minimo compiacimento. Non mostratevi afflitta, indossate la più falsa delle maschere se necessario. Non rivelategli nulla del dolore che vi attraversa da mesi, non siate fredda nè scostante ma, anzi, cordiale e affabile.

- Ma Susan, mi è impossibile! Solo rasentando l'indifferenza verso quella persona posso assumere un simile atteggiamento. E purtroppo sono ancora ben lontana da quel tipo di sentimento. Poi se anche riuscissi a dissimulare una certa amicizia, i miei occhi smentirebbero ogni cosa

- E' questo il punto cara, lui deve crederlo. Deve leggerlo nelle vostre parole e nei vostri gesti. Evitate di guardarlo troppo a lungo negli occhi. Per questo sono d'accordo, Charlotte, sarebbero incapaci di mentire.

La frenata della carrozza interruppe le perplessità che attraversavano il viso di Charlotte, per lasciare posto all'inquietudine dell'ingresso al ballo. Si stava trasformando in paura, così forte da farle venire voglia di trovarsi lontana da Londra. Susan le tese la mano. - Sono con te, amica mia. A casa potrai liberarti di ogni finzione ma, credimi, non palesare nulla a lui ti sarà di consolazione. 

Sanditon, pt. 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora