3. Hoseok, badante part-time formato fratello maggiore

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Cosa succede nella tua anima?
Ti vergogni di mostrarla?
Lui voleva solo sapere
Ancora più della sua vita
Il grande segreto che celava
Andava davvero tutto così male?

"Hey, ti senti male?!" Jimin si precipitò accanto a lui. Quel ragazzo non stava chiaramente bene, era quasi crollato a terra, lo aveva afferrato appena in tempo. Odiava il contatto fisico, ma il suo compagno di classe aveva bisogno e doveva aiutarlo immediatamente.
Il castano era privo di sensi, ma per fortuna trovò sulla targhetta che portava come ciondolo il suo indirizzo di casa.
Era pallidissimo, come un lenzuolo, e corse con lui in braccio fino alla casa, che comunque distava poco ed era letteralmente enorme.
Suonò il campanello, preoccupato.
"Jungkook sei tu? Non hai il telecomando del cancello?"
"Ehm... mi chiamo Park Jimin, ho riportato a casa Jungkook, è svenuto lungo la strada, sono in classe con lui."
"Ti apro subito!" Una voce di donna rispose alla cornetta, e immediatamente il cancello si aprì.
Una signora con un camice bianco gli andò incontro, prendendo il ragazzo tra le braccia, invitando Jimin in casa.
"Grazie per aver aiutato Jungkook, davvero." La donna, che indossava una mascherina, lo distese sul divano, misurando tutti i valori. "Per fortuna non è successo nulla di grave, si riprenderà presto."
Jimin sospirò. "Non potevo certo lasciarlo lì..."
"Vedi, Jungkook dovrà prima o poi avere necessità di un trapianto di cuore, e il suo pacemaker può avere effetti collaterali. Ha perso le forze, ma sta bene per fortuna. Io sono la sua infermiera, è un piacere conoscerti."
"Trapianto... di cuore?!"
L'infermiera annuì. "Jungkook sta aspettando un trapianto da anni, al momento c'è il pacemaker collegato al suo cuore che lo aiuta a funzionare come si deve, ma deve evitare di prendersi infezioni. Ti ringrazio ancora per averlo accompagnato fin qui."
Il castano si riprese in quel momento, sollevando la testa da cuscino. "Jaein? Che ci faccio a casa?"
La donna si avvicinò a lui. "Jungkook, sei svenuto mentre tornavi a casa da scuola, e questo ragazzo molto gentile ti ha preso in tempo prima che cadessi a terra." Spiegò gentilmente. "Come ti senti?"
Il minore abbassò lo sguardo. "Hyung, non avresti dovuto..."
"Oh sì che avrei dovuto, ti pare?!" Si preoccupò Jimin, forse alzando un po' troppo il tono della voce. "Magari un grazie no?"
L'infermiera lo calmò. "Ti prego, non alzare così la voce, Jungkook potrebbe-"
Il più piccolo si mise le mani sulle orecchie, posando la testa sulle ginocchia e cominciò a tremare come una foglia.
"Jungkook, sta tranquillo, lei non è qui." Mormorò Jaein, accarezzandogli i capelli. "L-lei urlava... io non ero mai abbastanza per m-mamma, ero un errore per lei-"
"La tua mamma non è qui, Kookie, non sono le sue urla te lo giuro."
Jimin capì di aver sbagliato totalmente. "Mi dispiace, non era mia intenzione, non volevo spaventarti."
Jungkook lo guardò con i suoi occhioni grandi, lucidi di lacrime. "T-tu... perchè gridi come faceva lei?"
Il biondo rimase senza parole, anche perchè sapeva benissimo cosa significasse la parola panico, era uno dei suoi peggiori nemici.
"Credimi, non l'ho fatto di proposito. Ecco, a volte mi arrabbio e mi capita di alzare la voce, sono il capitano della squadra di nuoto della scuola e mi serve spesso per farmi sentire dai compagni." Si sentì molto in imbarazzo. "Se vuoi me ne posso andare, ti ho solo riportato a casa."
Jungkook gli sorrise, sembrava più tranquillo. "Puoi rimanere, se vuoi. Possiamo pranzare assieme."
"Jungkook, tesoro, non mi sembra il caso di togliere la tua mascherina davanti a qualcuno che non conosci bene, nemmeno se a distanza. Jimin, posso farti un paio di domande?"
Il maggiore annuì.
"Fumi?"
"No, signorina Jaein."
"In questo momento hai raffreddore o cose del genere?"
"No... perchè?"
"Vedi, se Kookie si toglie la mascherina espone le sue vie aeree al rischio di contagio da batteri o sostanze tossiche per la sua causa come il fumo."
Jimin annuì, comprensivo. "Non sono malato, nè fumo. Non si preoccupi. Se vuole, posso metterne una anche io, ne ho sempre una con me in caso di smog o altro..."
"Basta che stiate a distanza di almeno un metro e mezzo o due metri, e potete stare senza entrambi."
Jungkook si alzò con l'aiuto della donna, e si sedette in un piccolo salotto lì accanto. Jimin prese posto nella sedia di fronte, alla distanza indicata dalla donna.
"Riso?" Chiese Jaein, facendo il suo ingresso.
"Grazie." Il castano ne prese una ciotola. "Hyung, di solito aggiungi qualcosa al tuo riso? Vuoi della carne?"
Jimin scosse la testa. "No, grazie. Preferisco mangiarlo così, e tu?"
"Mi piace aggiungerci tutte le cose piccanti che trovo. Papà me lo preparava sempre così, quando ero piccolo, ho sempre amato il piccante." Spiegò. "Sai, pensavo mi avresti trattato come tutti." Confessò poi, prendendo un po' di riso.
"Sono un essere umano, non uno stronzo. Ho un'anima anche io, non come quelli là." Jimin ne prese un po' a sua volta. "Dimmi, ti feriscono, vero?"
Lui annuì. "Sì... sono stato sempre educato a casa, da quando avevo dieci anni, ma diciamo che avevo voglia di farmi degli altri amici al di fuori del mio migliore amico d'infanzia, Hoseok. Non posso costringerlo sempre a stare con me e farmi da badante..."
"Jungkook-ah! Sei serio, piccola peste?" Un ragazzo dai capelli rossi, con una mascherina sul viso, si precipitò dal castano quasi strozzandolo in un abbraccio. "Non mi costringi affatto anzi, scusa se oggi non sono potuto tornare con te... oh, chi è questo signorino qui? È in classe con te?"
Jimin ridacchiò: era un gran chiacchierone, lo trovava già simpatico.
"M-mi chiamo Jimin... ehm, hyung?"
Hoseok sorrise. "Quanti anni hai, Jimin?"
"S-sono al penultimo anno, ma dovrei essere all'ultimo..."
"Allora sei in classe con Kookie, suppongo. Io ho finito lo scorso anno, ora sto studiando all'università che è davanti alla vostra scuola, e ho il permesso di entrare durante l'intervallo per occuparmi del coniglio. Non sono il suo badante part-time, o se proprio lo faccio volentieri sotto copertura, sono il suo fratellone."

𝐈𝐥 𝐫𝐚𝐠𝐚𝐳𝐳𝐨 𝐝𝐢 𝐜𝐫𝐢𝐬𝐭𝐚𝐥𝐥𝐨-𝐉𝐢𝐤𝐨𝐨𝐤Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora