24. La sposa-Kookie e una quasimadre

631 45 27
                                    

Certe volte capita
esattamente ciò che nessuno si aspetta, senza fretta.
E quelle volte vorresti
tenerle per sempre,
così da non dimenticarle mai.

Quel pomeriggio, Jungkook aveva ricevuto una richiesta di videochiamata in arrivo da parte del ragazzo dai capelli biondi che tanto gli aveva incasinato il cervello.
Forse voleva sentire se era ancora vivo, in quanto aveva saltato la scuola per permettere alla febbre di sfogarsi definitivamente.
Se avesse avuto fortuna, gli avrebbero tolto l'holter lasciandolo libero di tornare a scuola, ma dipendeva dalla sua temperatura.
Era stata negata la possibilità di un problema legato a quell'apparecchio, e gli avevano prescritto degli esami del sangue per la conta dei globuli bianchi: era possibile fossero bassi, e per questo avesse preso con tale facilità l'influenza.

"Jungkook." Jimin sembrava quasi nervoso, forse più preoccupato per lui.
Il castano stava usando il sul pc a distanza per non fare contatto con il pacemaker, e fu felice di vederlo dall'altra parte del monitor. "Sì?"
"Come stai? Va meglio? Oggi a scuola non c'eri, immagino tu fossi ancora malato."
Il castano annuì. "Sì... ma ora sto meglio, Jaein si è presa cura di me. Ho provato la temperatura prima, è a 36.5. Se tutto va bene, dovrei tornare domani senza l'holter e con una temperatura normale."
"Mi hai fatto spaventare, dannazione, ti diverte fare la principessa, Kookie?"
Il castano arrossì. "Aish, piantala, hyung! Non sono una principessa."
"Allora trovi divertente farti portare in braccio a mo di sposa, ecco."
"Yah, non è vero!"
Parlarono del più e del meno, apprese cosa avevano fatto quel giorno a scuola e si segnò compiti e argomenti spiegati dai professori, in modo da poter recuperare ed essere al passo con il programma. Jimin era bravo a spiegare, e pensò che da insegnante non sarebbe stato male.

"Comunque, Kookie, devo chiederti una cosa, anche se ho paura." Ammise il biondino, e Jungkook si preoccupò: gli aveva forse fatto un torto e il castano non se ne ricordava? Era successo qualcosa di grave?
"Dimmi, hyung."
"V-vorresti uscire con me sabato sera?"
Il minore era sorpreso. "Sabato? Io e te... cioè..." arrossì come un peperone, forse stava malinterpretando le parole del biondino, e Jimin voleva solamente uscire tra amici senza altri fini.
"Io e te come un appuntamento, tipo. Però se non vuoi lo capisco, è che-"
"Sì! Sì hyung! Mi hai reso felice, non posso crederci oddio..." Jungkook era sull'orlo del pianto, stava ancora elaborando.
"Hey, non piangere però." Ridacchiò il maggiore, sembrava più rilassato dalla risposta positiva ricevuta, nonostante si vedesse l'emozione nei suoi occhi.
"È che mi sembra irreale, volevo chiederlo io ma pensavo avresti rifiutato." Ammise, mordendosi il labbro.
"Allora sabato alle 18 passo da te. Ora vado, Namjoon potrebbe bruciare la cena... vestiti tranquillo, Kookie, stai bene anche con un sacco del pattume. L'ho detto davvero? Oh merda, chiudo ciaoooo!"
Spense la chiamata, e Jungkook rimase indeciso per un attimo sul da farsi, non sapeva se ridere o piangere.
Era così felice...
Si trovò nel suo letto, in lacrime mentre sorrideva, non capiva.
Come poteva Jimin voler uscire con uno come lui? Uno così diverso, che nessuno avrebbe voluto accanto, una persona che aspettando un trapianto non era certa di quanto rimanesse da vivere. Però era felice, qualcuno nel suo destino aveva voluto dargli un'opportunità, magari sarebbe finita alle mosche ma doveva provare e lasciarsi andare.
Siccome aveva bisogno di un aiuto, chiamò Jaein.
"Tesoro, va tutto bene? Stai piangendo..."
"No, sto bene." Si asciugò le lacrime come riuscì. "Solo che è successa una cosa troppo bella per essere vera."
La donna gli si sedette accanto. "Vuoi raccontarmi?"

"Alla buon'ora, ragazzo mio! Aspettavo questo momento, pensavo sarei invecchiata aspettando di sentire che ci saresti uscito. Ti guarda con tanto d'occhi, Jungkook, ed è una maniera diversa da quella amichevole ad esempio di Hoseok."
Era un'ottima consigliera, nulla da dire.
"Quindi tu faresti il tifo per noi?"
"Io ho tifato per voi da quando Jimin ha messo piede in casa nostra, in realtà. Pensavo di aver esagerato, ma invece i miei sensi di quasimadre ci hanno azzeccato."
Jungkook la guardò, sorridendo.
"Quasimadre... mi piace."
Voleva un bene immenso a quella donna, e si chiedeva spesso perchè non poteva diventare sua madre a tutti gli effetti. Era così difficile far notare sia a lei che a suo padre quanta chimica sembrava esserci tra loro? Probabilmente sì.
"Mi aiuti a scegliere cosa mettere?"
"Questa volta, mi astengo. Chiama i tuoi amici, sicuramente ne sanno una in più del diavolo. Io vado a finire alcuni schemi per il mio prossimo esame, mostriciattolo. Chiama se hai bisogno!"

-Hai creato il gruppo "Aiutatemi"-
Hai aggiunto Gucci-hyung🐻
Hai aggiunto Fratellone Hobi🌻
Hai aggiunto Jin Appa🐹

Jungkook🐰
Okay, importante

Gucci-hyung🐻
A rapporto!

Fratellone Hobi🌻
Sono curioso di sapere come mai ci siamo solo noi in questo gruppo...

Jungkook🐰
Mettere tutti era superfluo, mi servivate voi tre. Ora, in tutto ciò, Jimin mi ha chiesto di uscire sabato

Jin Appa🐹
Ma tipo uscire... nel senso di un appuntamento?

Jungkook🐰
Sì!

Fratellone Hobi🌻
Sto urlando internamente

Gucci-hyung🐻
ALLELUIA!

Jin Appa🐹
Non ti preoccupare, ti facciamo noi da stilisti, Jimin morirà per via della tua bellezza quel giorno~

E così, passò tutto il tempo prima di cena (dopo la doccia, ovviamente) a provare combinazioni su combinazioni di vestiti, fino a trovarme una che lo rendesse soddisfatto e con l'approvazione dei suoi tre stilisti personali.
Si guardò più volte allo specchio: era davvero lui, quello?
Aveva molti vestiti nell'armadio, ma non si era mai davvero valorizzato, nascondendosi in abiti che rivelavano poco, ma nell'ultimo periodo su consiglio degli amici stava cercando di mostrare un po' più del suo corpo al mondo.
Se qualcuno avesse avuto qualcosa da ridire sul suo modo di essere, poteva pure tenersi la propria opinione: non stava di certo girando nudo, solo... non si stava nascondendo in enormi felpe, ma stava mostrando di possedere una fisionomia definita, come qualunque altra persona.
Sorrise soddisfatto, riponendo gli abiti al loro posto, pronti per essere indossati sabato.
Rimaneva solo una cosa da fare: incontrare Jimin a scuola, perchè a sabato mancava ancora qualche giorno.

Outfit

Outfit

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

O

vviamente non fate caso ai capelli, anche se penso glieli farò tingere con una di quelle tinte che durano un paio di giorni, dove li vedete colorati ^^
Spero vi sia piaciuto il capitolo, al prossimo!
-Ely❤

𝐈𝐥 𝐫𝐚𝐠𝐚𝐳𝐳𝐨 𝐝𝐢 𝐜𝐫𝐢𝐬𝐭𝐚𝐥𝐥𝐨-𝐉𝐢𝐤𝐨𝐨𝐤Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora