Sei così bello,
Che vorrei toccarti
Che vorrei smettere di solo guardarti
Di godere dei tuoi suoni
Mentre impari ad amarmi
Ma il mondo è così
Non possiamo... dobbiamo stare
Tu lì, io qui.
Per via della scuola e di altri fattori svariati, Jungkook aveva dovuto aspettare altri giorni prima di chiedere al maggiore di poter uscire una domenica.
Aveva optato per un outfit un po' più sexy del precedente, mettendo pure un paio di guanti di pelle: non era lui il figo con la moto, ma voleva fare colpo sul ragazzo con il quale sarebbe uscito.Kookie😏
Era stata Jaein a consigliargli quegli abiti, dopo che il giovane le ebbe esposto quello che desiderava. Avevano frugato nel suo armadio, e messo insieme quella combinazione di vestiti.
"Sei bellissimo, tesoro." La donna gli sistemò i capelli, che aveva con pazienza acconciato perchè avessero delle belle onde.
"Sei... sei sicura, Jaein?"
La sua infermiera annuì. "Certo. Però vedi di ricordarti tutto, okay?"
Lui annuì, e assieme fecero il controllo dello zainetto che avrebbe portato con sè: mascherine, aspirina in caso di emergenza, foglio con le sue prescrizioni mediche, un sacchetto di carta per Jimin-hyung, le chiavi di casa, le vitamine. Aveva tutto, insomma.
"Jimin arriverà a breve, sono così nervoso, spero tanto che gli piaccia."
Jaein, che aveva consigliato il posto giusto, annuì. "Andrà tutto bene. Ora vai ad aspettarlo, mostriciattolo, altrimenti farai tardi."
Era tranquillo nell'andare in giardino da solo, sapeva benissimo che lei lo avrebbe osservato fino a quanto Jimin non fosse arrivato a prenderlo.
Passò nell'ufficio di suo padre per salutarlo, anche lui sapeva della frequentazione ed era soddisfatto poichè stimava molto quel ragazzo.
Presto, il cancello si aprì, e Jimin entrò con la moto.
Era... bellissimo.Jiminie
(Obv senza le robe per cantare)"Allora? Sali oppure hai intenzione di fissarmi ancora?" Domandò Jimin, ridacchiando divertito.
Se lo avesse osservato per un altro minuto, probabilmente si sarebbe messo a sbavare come un cane. Okay, forse era un paragone esagerato, ma l'effetto che faceva Jimin era devastante.
Ricordava bene come fosse da nudo...
"Scusa, hyung."
Salirono in moto, entrambi con un giubotto pesante aggiuntivo apposta per il freddo che ci sarebbe stato, ed il casco.
Jungkook fornì a Jimin l'indirizzo, e il biondino accese il mezzo per poi partire.
Abbracciato a lui, il più giovane si sentì estremamente al sicuro... beh, lo era.Arrivarono ad un giardino botanico, che Jungkook amava molto. Le piante lo rilassavano e lo facevano sentire bene, nonostante fosse invidioso della loro vita più libera della sua.
Era un posto un po' inusuale per un appuntamento, ma a lui piaceva tanto e sperava che Jimin lo avrebbe apprezzato.
Entrarono, dopo che Jungkook ebbe pagato.
Era solito visitare spesso quel luogo quando era piccolo, e lo aveva trovato sempre in parte romantico: i fiori potevano nascondere tanti significati, e lui voleva condividere la sua passione.
"Questo è il lilium, ma forse lo conosci come giglio." Spiegò, indicandone uno.
"È bellissimo."
"Essendo un giglio dorato, rappresenta la perseveranza. Quello bianco invece, la verginità e la purezza."
Jimin annuì, sembrava affascinato.
"Tu sei un giglio bianco?"
Jungkook arrossì. "B-beh ecco, io..."
"Scusami." Jimin lo prese per mano, mentre si avviavano verso altri fiori.
Era stato un modo interessante per chiedere se fosse vergine, nulla da dire. Eppure, si vergognava molto, sicuramente Jimin aveva più esperienza di lui in quell'ambito.
"Le rose!" Esclamò il maggiore, indicando un padiglione solamente di rose, di ogni colore e tipologia.
Nel centro, era presente un arco sul quale si estendevano ramificazioni di quel bellissimo fiore, rosso come da copione.
"Wow..." Il più grande era a bocca aperta.
"Era dove volevo portarti."
Jungkook si sedette sotto l'arco, e Jimin anche, nell'erba.
"È un posto bellissimo."
"Dici?"
Il biondo annuì. "Non immaginavo fossi una persona così romantica, Kookie."
Il minore sorrise, togliendosi la mascherina poichè erano abbastanza distanti.
"Bravo, respira. Vieni, vieni qui."
Jimin indossò la propria, facendogli cenno di sistemarsi con la testa sulle sue gambe.
Jungkook fece come richiesto, respirando a pieni polmoni l'aria pulita del giardino botanico.
"Jimin-hyung?"
"Dimmi, piccolo."
Il castano prese un respiro profondo. "Credi che un giorno riuscirai ad amare uno come me?"
Jimin sembrò confuso. "In che senso come te, scusa?"
"Qualcuno che non potrai baciare, ricordi?"
Il biondo gli accarezzò i capelli, prendendo una mano nella sua sinistra.
"Mi piacerebbe molto, sai? Tu sei... sei una delle cose migliori che mi sia mai capitata. Non so quanto tempo ci voglia per amarsi, ma sono sicuro che tu mi faccia impazzire. E non sai quanto mi piacerebbe baciarti."
Jungkook arrossì. "A-anche a me, tanto."
Chiuse gli occhi, beandosi di quel contatto innocente tra le loro mani.
"E mi piacerebbe anche poter toccare il tuo corpo, senza far altro." Aggiunse Jimin, e a quella frase il minore era certo di essere diventato rosso quanto le rose.
Sentì la risata dolce di Jimin, e questo lo fece stare bene: forse, prima o poi davvero sarebbe accaduto qualcosa.
"Perchè non ci provi ora?" Propose, ancora con gli occhi chiusi e il sorriso sulle labbra.
Jimin portò una mano sul suo petto, sollevando leggermente la giacca e la maglia, per poter avere accesso alla sua pelle nuda senza fargli prendere un colpo per la temperatura.
Sentì la sua piccola mano accarezzare ogni centimetro del suo busto, e quando arrivò nella zona attorno ai capezzoli sentì una scossa lungo tutto il corpo.
"P-potresti..."
Jimin annuì, stuzzicandoli.
"Mmh, è così bello hyungie, fallo ancora."
Il biondino continuò, mentre Jungkook si lasciava andare a sospiri di piacere.
"Sei così bello." Il più grande gli accarezzò nuovamente la pelle, fino ad arrivare alla zona vicina alle parti intime.
"Jimin..."
"Lo so." Il maggiore spostò la mano, non voleva di certo esagerare.
Fece però qualcosa che Jungkook non si aspettava: dopo avergli chiesto di indossare la mascherina, tolse la propria.
Mentre tornava a toccare e stuzzicare i suoi capezzoli già turgidi, gli lasciò un succhiotto (più di uno, in realtà) sul collo, facendogli provare una bellissima sensazione.
"Grazie, hyungie. Domani dovrò usare taaaanto fondotinta."
Jimin rise, facendolo alzare ed abbracciandolo. "Quando starai bene, e quando entrambi saremo pronti, potremmo andare più a fondo se vorrai."Jungkook scosse la testa. "Non voglio."
Vide che il maggiore ci era rimasto male, e si affrettò a spiegare. "Cioè, non voglio perchè non ti posso baciare, mi piacerebbe star bene, prima. Jimin, tu sei bellissimo ed assolutamente perfetto, non pensare che io ti abbia detto di no perchè non mi piacerebbe, sarebbe da folli."
Jimin si rilassò. "Accadrà, sta tranquillo. Tu guarirai, troveranno il modo per sistemarti."
"Cioè un donatore." Concluse Jungkook, e dopo avergli preso nuovamente la mano finirono il loro giro.
"È stato un pomeriggio bellissimo, Kookie, grazie."
"A te. È questo che intendo quando dico che mi basta poco... mi basti tu."
Aveva appena passato un pomeriggio memorabile.
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𝐈𝐥 𝐫𝐚𝐠𝐚𝐳𝐳𝐨 𝐝𝐢 𝐜𝐫𝐢𝐬𝐭𝐚𝐥𝐥𝐨-𝐉𝐢𝐤𝐨𝐨𝐤
Fanfiction[Conclusa] 𝐉𝐢𝐦𝐢𝐧, 𝐢𝐥 𝐜𝐚𝐩𝐢𝐭𝐚𝐧𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐪𝐮𝐚𝐝𝐫𝐚 𝐝𝐢 𝐧𝐮𝐨𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐜𝐮𝐨𝐥𝐚 𝐉𝐮𝐧𝐠𝐤𝐨𝐨𝐤, 𝐢𝐥 𝐫𝐚𝐠𝐚𝐳𝐳𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐜𝐨𝐧 𝐥𝐚 𝐬𝐮𝐚 𝐦𝐚𝐬𝐜𝐡𝐞𝐫𝐢𝐧𝐚 𝐧𝐞𝐫𝐚 𝐬𝐢 𝐧𝐚𝐬𝐜𝐨𝐧𝐝𝐞 𝐝𝐚𝐥 𝐦𝐨𝐧𝐝𝐨 𝐞...