21. Taehyung psicologo mode: on

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Mi spaventi, a volte
E ogni volta che succede
Mi prendo una paura
Che mi fa chiedere...
cosa provo per te?
Devo rinnegare tutto ciò?
Perchè a te fa male il cuore
E a me fa male l'anima.

"TaeTae, mi serve un tuo consiglio subito." Jimin era al cellulare con il suo migliore amico. In casa era solo in quanto Namjoon-hyung era fuori con un tipo che non conosceva, quindi se avesse fatto un po' di baccano non avrebbe dato noia a nessuno.
In breve tempo, il ragazzo dai capelli blu era davanti alla sua porta.
"Mi fai entrare o devo morire congelato? Piove!"
Rise, aprendogli la porta e offrendo all'amico di posare il suo giubbotto bagnato sull'attaccapanni perchè si asciugasse.
"Hai ancora freddo? Vuoi una giacca?"
Taehyung scosse la testa, mostrando la sua felpa di Attack On Titan.
Si sedettero sul letto di Jimin, il più giovane dei due era davvero curioso.
"Allora? Che mi devi dire? Tae psicologo è qui per te."
"È imbarazzante..." era nervoso, ma dopotutto il giovane Kim era il suo migliore amico, quasi un fratello per lui.
"Daaaai Jiminah!" Il blu gli tirò un pugnetto sulla spalla ridendo, non gli aveva fatto male, stava solo scherzando.
"Okay uhm, Jungkook mi ha chiesto di baciarlo."
"COOOSA?!" Taehyumg era sorpreso. "Dimmi che gli hai detto di sì, ti prego."
Il biondo scosse energicamente la testa. "No. Però devi sapere anche che vederlo mentre faceva attività fisica mi ha eccitato e comunque non gli ho detto di sì"
"PARK JIMIN."
"No, lasciami spiegare. Mi ha detto... che se un giorno dovesse fare un'operazione potenzialmente mortale, vorrebbe provare com'è baciare qualcuno. E quel qualcuno dovrei essere io, secondo lui. Non mi ha dato un motivo però."
Il Gucci boy spiegò che, secondo le sue intuizioni, forse quello era un tentativo di fargli capire le sue intenzioni senza essere troppo diretto.
Jimin non comprendeva: intenzioni? Quali intenzioni?
Mentre ordinava il delivery da Panda Express, Taehyung lo guardò male.
"Sì, e due confezioni di ali di pollo, grazie. Buona serata... Jimin, proprio non capisci eh? Si vede lontano chilometri che gli piaci. Sta cercando solo di fartelo capire indirettamente..."
"Ma a me lui non piace." Ribattè Jimin.
"E io sono etero."
"Tae davvero, non mi piace! Può avere un bel corpo, ma non è il mio tipo!"
Si rese conto di essere fin troppo agitato per un discorso del genere, e il suo migliore amico gli prese la mano. "Jimin, va tutto bene. Ho sbagliato a dirti tutte quelle cose..."
"No, sono stato io ad aver esagerato."
Sconfitto, si sdraiò sul letto.
I suoi pensieri su Jungkook non erano del tutto chiari, si sentiva in colpa.
Lo aveva trattato anche piuttosto male, forse lo aveva fatto sentire sbagliato? Certo era che una proposta del genere era assurda. Davvero lo stava facendo per provarci con lui o fargli capire che provava dei sentimenti?
"Jiminah, smetti di farti viaggi mentali e andiamo in cucina, tra poco arriva il cibo. Mangia, così non ci penserai più."

Passarono la serata a guardare un anime-si chiamava Soul Eater-e mangiare schifezze di Panda Express piene di olio e soprattutto buonissime. Provarono senza successo a fare dei dalgona candies, ma rischiando solo di bruciare anche la padella oltre allo zucchero.
Taehyung rimase con lui fino alle dieci circa, poi dovette tornare a casa: aveva Yeontan da controllare, di solito lo faceva Yoongi-hyung se lui era via, ma il maggiore doveva anche riposare per via dei tanti impegni giornalieri.
"Ci sono ancora i bus a quest'ora?"
Il blu annuì. "Il 4 passa tra qualche minuto, è l'ultima corsa, vado!" Lo salutò, e Jimin guardò dalla finestra per assicurarsi che prendesse il mezzo.
Una volta tranquillo, tornò in casa e andò a farsi una doccia.
Nel mentre, arrivò un messaggio.

Da: Namjoon🐨
Jimin, stasera dormo da Jackson, mi ha chiesto di stare da lui poichè i suoi genitori non ci sono.
Ci vediamo domani!
-Nam🌱

A: Namjoon🐨
Ciao Hyung, non ti preoccupare ^^ buonanotte~

Si sentiva comunque molto solo, così decise di fare una videochiama alla persona che gli stava incasinando così tanto l'anima, aka Jungkook.
Dopo un paio di tentativi, Jungkook rispose.

Anche Jungkook era sul letto, sembrava felice di quella chiamata, ma anche stanco a livello fisico nonostante l'espressione tranquilla

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Anche Jungkook era sul letto, sembrava felice di quella chiamata, ma anche stanco a livello fisico nonostante l'espressione tranquilla.
"Kookie, ti ho disturbato?"
"No... no hyung anzi, mi stai facendo compagnia. Sai, sono in ospedale e mi sento davvero solo."
Jimin realizzò. "I-in ospedale?!"
Il maknae cercò di calmarlo. "Jimin-hyung, non è nulla di grav-"
"Perchè non mi hai detto che eri ricoverato?!" Sentiva la paura, la delusione per non essere stato avvisato, le lacrime agli occhi per lo spavento e l'ansia.
"Hyung..." la voce di Jungkook suonava distante.
"HYUNG SONO QUI SOLO PER UNA VISITA DI ROUTINE, DOMATTINA VADO A CASA!" Urlò il ragazzo più giovane, rompendo il muro di panico e ansia del ragazzo, che pian piano si calmò. Okay, probabilmente l'ospedale aveva le mura insonorizzate o sarebbero corsi nella sua camera.
"S-scusa Kookie." Mormorò, asciugandosi una lacrima. "Mi sono spaventato tanto..."
"Hey, va tutto bene." Il più piccolo gli rivolse un sorriso dolce. "Ora ti spiego."
Gli raccontò che il suo medico gli aveva fatto degli esami per controllare la funzionalità del suo pacemaker, e poi lo aveva sottoposto ad holter cardiaco.
"A cheee?"
"Holter cardiaco. È una macchinetta grande come la mia mano se non meno, collegata a degli elettrodi. Serve a monitorare l'attività cardiaca e del pacemaker, hyung. Lo devo tenere per 48 ore. Però vogliono farmi trascorrere una notte qui, mentre per il resto del tempo farò la vita di sempre." Spiegò, con calma.
Stava imparando un sacco di cose da Jungkook, più di quanto potesse immaginarne.
"Signorino Jeon, sta bene?"
La voce di un infermiera fuori campo fece quasi sorridere Jimin per il tono fastidioso di quella donna.
"Sì, nessun problema infermiera Cassidy, grazie."
Il ragazzo tornò a rivolgersi a Jimin. "Mi ha guardato male, credo che sia anche perchè è passata l'ora in cui si deve dormire, qui. Ci vedremo comunque a scuola, mi dimettono presto."
Il biondo annuì. "Allora ci vediamo domattina a scuola, Kookie, scusa ancora per il casino che ho creato."
Il più piccolo gli fece capire che andava tutto bene, poi lo salutò e chiuse la videochiamata.
Lo avrebbe fatto impazzire prima o poi.

𝐈𝐥 𝐫𝐚𝐠𝐚𝐳𝐳𝐨 𝐝𝐢 𝐜𝐫𝐢𝐬𝐭𝐚𝐥𝐥𝐨-𝐉𝐢𝐤𝐨𝐨𝐤Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora