4.Il tetto stile anime e una cicatrice (sexy)

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Certi segni sono sulla pelle
Altri sul cuore
alcuni anche in tutti e due i luoghi
Ma rimangono indelebili.
Alcuni segni fanno male
Altri ormai non più,
Alcuni feriscono l'anima
Altri la rendono più forte.

Il tetto della scuola era davvero un bel posto: era come quelli degli anime che tanto amava, aveva una recinzione abbastanza alta e il sole lo illuminava degnamente.
Jungkook stava respirando quell'aria, felice. Togliersi la mascherina era un sogno, era stupendo lì.
Portava la mascherina da quando gli avevano detto che il suo problema al cuore si era intensificato e gli avevano messo un nuovo pacemaker, che aiutava il suo cuore a funzionare regolarmente.
Non dava segni sulla pelle, solo una cicatrice nella parte sinistra del corpo, poco sotto la zona della spalla, Hoseok ci scherzava spesso su sostenendo che fosse molto sexy.
"Kookie, a cosa pensi?" Domandò Hoseok, accarezzandogli dolcemente i capelli.
"Hyung secondo te... riceverò mai un trapianto? Ormai sono anni che aspetto, i dottori hanno detto che prima o poi dovranno togliermi il pacemaker e mettermi un dispositivo esterno, non voglio, è brutto e lo vedrebbero tutti."
I suoi occhi si erano riempiti di lacrime, e lo hyung lo strinse forte, aveva la mascherina così da potergli stare vicino.
"Piccolo Kookie andrà tutto bene, sei fortunato a poter anche solo avere i criteri per un trapianto." Lo calmò Hoseok, accarezzandogli i capelli castani ancora, sapeva che era un calmante per lui quando qualcuno ci giocava o semplicemente li carezzava delicatamente.
"Hobi tu fai tanto per me... porti la mascherina e probabilmente ti dà anche fastidio, solo per starmi accanto e-e mi aiuti in tutto, m-mi porti a casa-"
"Basta, Kookie. Lo faccio perchè ti voglio bene, non dovresti reagire così, non mi dà affatto fastidio. So che tu avresti fatto lo stesso, coniglietto. Siamo amici da anni."

Hoseok lo aveva sempre fatto sentire normale, quando andavano ai parchi divertimenti faceva la ruota panoramica con lui e prendevano lo zucchero filato, giocavano con le macchinette per prendere i peluche e il lancio degli anelli, ma null'altro perchè per il castano era pericoloso. Quando erano piccoli, avevano un altro amico, ma siccome aveva detto a Jungkook che la sua condizione era "scomoda", lo aveva abbandonato.
"Dai Kook, fai un sorriso per me." Il rosso lo abbracciò da dietro.
"Non riesco, hyung."
Il maggiore sospirò. "Vuoi tornare a casa? Ti senti poco bene?"
Il castano scosse la testa, sentendola però girare a quel movimento. "Vorrei solo essere libero. E lasciare che anche tu sia libero di togliere la mascherina quando io sto senza, continuo a sentirmi un peso anche se tu mi dici il contrario. Comunque hai ragione, non mi sento bene..."
Mentre lo diceva, si portò una mano alla fronte, sperando che quella sensazione fastidiosa smettesse, stava perdendo l'equilibrio mentre il mondo girava attorno a lui.
"Kookie hey, Kookie!" Hoseok lo sorresse prima che potesse cadere.
"H-hyung forse è il mio pacemaker...gli effetti collaterali, ultimamente mi sento davvero debole."
Il rosso sembrò capire che qualcosa non andava, e chiamò immediatamente l'ambulanza.
"Adesso andiamo in ospedale Jungkook, sta tranquillo, calmati."
Lo prese in braccio, portandolo giù in ascensore e informando immediatamente la segreteria.
"Avvisate il padre, questo ragazzo si chiama Jeon Jungkook ed è al penultimo anno." Li pregò. "Io vado in ospedale, seguo l'ambulanza con la macchina."

Il ragazzo dai capelli biondi in classe con lui li raggiunse. "Hyung che succede?"
"Stiamo aspettando un'ambulanza. Jungkook si è sentito poco bene."
Jimin sgranò gli occhi. "Di nuovo?"
"Non... ti preoccupare hyung." Jungkook si sentiva debole, forse era davvero un effetto collaterale del pacemaker o qualcosa del genere. "Starò meglio."
"Hyung, verrò con voi in ospedale." Decise Jimin, serio. "Ora siamo amici, no?"

Mentre lo visitavano, Jungkook aveva molta paura.
"Jungkook, dimmi, ti sei agitato molto in queste ultime ore?" Domandò il medico.
Il castano annuì.
"Devi stare più tranquillo, il pacemaker è a posto, sai che i giramenti di testa e gli svenimenti sono effetti collaterali, anche dello stress, ma non devi farti prendere dall'agitazione. Visto che comunque il tuo tono muscolare non mi sembra dei migliori, ti prescriverò dei farmaci a base di vitamina E. Se non te la senti, possiamo riaccompagnarti a casa noi." Spiegò il responsabile del pronto soccorso.
"Ci sono i miei hyung fuori ad aspettarmi, dottore."
Il medico lo aiutò ad alzarsi, e un'infermiera lo scortò fuori, dove due preoccupati Jimin e Hoseok lo stavano attendendo.
"Va tutto bene, ragazzi, non vi preoccupate, il cuore del vostro amico Jungkook sta bene, per quanto possa definirsi tale. Fatelo stare tranquillo e portatelo a casa a riposare, sul foglio che gli abbiamo dato è segnato il nome dei medicinali che deve prendere."

E fu così che finì in casa, i suoi materiali scolastici in un angolo assieme a quelli degli hyung.
Era sdraiato sul suo letto, Jaein gli stava ordinando i medicinali dopo aver chiamato la farmacia, suo padre era seduto accanto a lui, i suoi amici erano invece in piedi accanto alla scrivania.
"Jungkook, come ti senti?"
"Stanco, papà. Non mi gira più la testa però."
L'uomo annuì. "Piccolo, vedrai che prima o poi starai meglio. Abbiamo cambiato il pacemaker qualche anno fa perchè aveva dato problemi, ma non aver paura, sai che i giramenti di testa e gli svenimenti sono brutti effetti collaterali, ma siamo fortunati che non ne hai avuti di peggiori..."
Jimin intervenne. "Quali, se posso chiedere?"
"Dolori al petto, anche molto forti, e so che sembra strano ma anche problemi alimentari e altre cose che non ricordo. Il mio Jungkook è un ragazzo forte, vero piccolo?"
Il castano sorrise. "Grazie, appa. E... Hoseok hyung, ti sono debitore per avermi salvato. Jimin hyung, ti ringrazio per esserti preoccupato."
I due rimasero lì accanto a lui per fargli compagnia, fino all'ora di pranzo, quando dovettero salutarlo. Jimin aveva promesso che il suo migliore amico avrebbe avvisato il preside, e così era stato, quindi entrambi avevano come valida un'uscita anticipata per motivi di salute. Quanto ad Hoseok, lui non aveva obbligo di frequenza a tutte le lezioni dell'università.
"Mi sento molto stanco ora, vi dispiace..."
"Non ti preoccupare." Il rosso gli lasciò un bacio sulla fronte. "Riposati, quando ti svegli prendi le tue medicine e mangia a sufficienza. Io accompagno Jimin a casa."
Li salutò con un cenno della mano, posando la testa sul cuscino del suo enorme letto, pronto per farsi cullare da Morfeo.

𝐈𝐥 𝐫𝐚𝐠𝐚𝐳𝐳𝐨 𝐝𝐢 𝐜𝐫𝐢𝐬𝐭𝐚𝐥𝐥𝐨-𝐉𝐢𝐤𝐨𝐨𝐤Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora