32. Altro che Grey's Anatomy

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Resta qui con me, ti chiedo
Voglio continuare a lottare
Se il nostro sentimento è vero
Allora non mi lasciare andare
Prendi la mia mano nella tua
Siamo noi, contro tutti, senza paura

Jungkook si svegliò notando come Jimin fosse accanto a lui, a dormire pacificamente, il suo hyung sembrava proprio un bambino.
Afferrò le coperte che aveva scompigliato nel sonno, coprendolo per bene. Aveva dormito senza gli elettrodi, se Jaein lo avesse scoperto sarebbero stati guai... peccato che lei fosse alla porta.
"Jungkook! Stavi dormendo, vero?"
Lui annuì, imbarazzato. "Mi dispiace, ci siamo addormentati senza dirti nulla."
"È tutto okay, tesoro. Mi sono preoccupata non sentendo più nulla, quindi sono venuta a controllare. Monitoriamo comunque i battiti, okay?"

Una volta sveglio anche lo hyung, parlarono un po' solo loro due di quanto era accaduto in chiamata.
Era sicuro di essere arrossito tanto quanto Jimin, ed una volta a debita distanza ne ebbe la conferma appena il biondino glielo fece notare.
"Io... ecco..."
Jimin scosse la testa. "Non essere in imbarazzo, sai di piacermi."
Jungkook annuì, mentre il suo caotico cervello gli faceva notare che per lui Jimin stava diventando decisamente più di un semplice mi piaci.
Non aveva mai incontrato nessuno per il quale provare sentimenti di quel tipo, Jimin era il suo primo tutto.
"Oh, mi sono scordato di chiederti se hai bisogno di una mano per togliere quelli." Indicò gli elettrodi, domanda alla quale Jungkook rispose negativamente. "Vedi, quando ci siamo addormentati li ho scordati, e non dovrei dormire senza, quindi Jaein mi ha detto di tenerli per una mezz'ora mentre siamo ancora qui a riposo, per monitorare l'attività cardiaca."
Vide lo hyung impallidire, sembrava preoccupato. "Oh, mio dio, se fossi stato male nel sonno non avrei potuto aiutarti, cazzo... sono un irresponsabile, uno stupido irresponsabile!"
"No." Cercò di essere dolce, prendendogli le mani nelle sue. "Sei molto responsabile, invece. Ti sei precipitato qui subito, ti preoccupi sempre quando sto male e sei sempre accanto a me."
Una volta fatto rilassare il maggiore e finita sua mezz'ora, ricevette il responso da Jaein mentre si godevano una tazza di tè con i biscotti.
"Tesoro, i battiti sono irregolari." Spiegò, con un sospiro. "Forse dovremmo sostituire il pacemaker."
Jungkook sentì un brivido di freddo percorrergli la colonna vertebrale. Aveva fatto un holter cardiaco da poco!
"E, ho un aggiornamento nella lista dei trapianti. Sei più in alto rispetto a prima."
Lì, fu il momento in cui sentì il mondo sgretolarsi tra le sue mani, il fastidio delle lacrime sulle sue guance, l'aritmia cardiaca che ricominciava.
Perchè quel dannato aparecchio non funzionava?!

"Jungkook, va tutto bene." Jaein lo prese in braccio, portandolo fino al letto e collegando gli elettrodi nuovamente. "Chiamo un'ambulanza. Jimin, stagli accanto."
Jimin era accanto a lui, visibilmente preoccupato a giudicare dal suo tono di voce. "Hey, mio bellissimo giglio bianco, non devi farmi questi scherzi." Mormorò, aveva gli occhi lucidi.
"Deve essere il pacemaker difettoso." Lo rassicurò Jungkook, seppure con una paura folle nell'anima.
Il suo elettrocardiogramma faceva schifo, lo sapeva, sentiva i battiti accelerati e quell'inutile affare stava dando dei problemi, forse le batterie erano da cambiare prima del previsto.
"Ti prego, non lasciarmi solo, ti prego Jungkookie."
Il minore annuì, cercando di calmarsi.
Presto, venne trasferito su un lettino di ambulanza, a bordo era presente anche un cardiologo.

Gli misero una maschera per l'ossigeno, e una flebo con del calmante per via endovenosa.
"Jeon Jungkook, studente della classe quarta alle superiori, è avanti di un anno. Soffre di problemi al miocardio di tipologia congenita, resi noti all'età di nove anni ed intensificatisi a dieci. Impianto di pacemaker già eseguito, probabile stacco o erronea posizione dei cavi." Spiegò al team di infermieri e paramedici un ragazzo di vent'anni e qualcosa a giudicare dall'aspetto. "Sono lo specializzando Choi, mi occuperò di te assieme al dottor Kim, ragazzo. Sei in buone mani, non preoccuparti." Aggiunse, rassicurando Jungkook stesso.
Si sentiva molto in una puntata di Grey's Anatomy, solo che quella era la sua fottuta vita e non ci sarebbe stata nessuna dottoressa Yang a salvargli il culo.
Dopo aver annuito a quelle parole, perse i sensi.

"Credi che si sveglierà?" La voce di Jimin giunse ovattata alle sue orecchie, seguita da quella di Jaein. "Sicuro. È forte come un leone, il mio mostriciattolo. Sai, mi piacerebbe poter essere sua ma... oh, sei sveglio!" Esclamò, quando notò che aveva aperto gli occhi.
Jungkook la osservò, spostando lo sguardo per cercare lo hyung.
"Cosa..."
"Va tutto bene. Jungkook, ti hanno cambiato il pacemaker. Stava dando dei problemi considerevoli, ora starai meglio." Spiegò la sua infermiera.
"Grazie, Jaein. Mi hanno scucito e ricucito?"
"Esattamente. Come ti senti?"
Riferì di sentire solo un piccolo fastidio al torace-nella zona dell'incisione-e venne lasciato solo con Jimin.
"Mi hai fatto prendere uno spavento... dio, se solo ti avessi perso i-io non so cosa avrei potuto fare."
Il minore cercò la sua mano, stringendola nella propria. "Hyungie, non aver paura. Diciamo che non succede spesso, ma io sono un po' sfortunato."
Jimin ridacchiò, sollevato. "Sono felice che tu stia bene. Vuoi mangiare qualcosa?"
Jungkook scosse la testa. "Non posso. Devo aspettare almeno due ore per mangiare e bere; e stare per 10 ore in questo dannato letto. Per fortuna che beh, insomma..."
Jimin annuì. "Ti hanno messo quel coso con un nome strano per poter fare le cose che si fanno in bagno direttamente qui?"
Entrambi scoppiarono a ridere, siccome l'imbarazzo era palpabile.
"Comunque sì, Jimin-hyung." Il minore lo guardò negli occhi. "Resteresti un pochino qui?"
Si sentiva molto solo, sarebbe stato lì allettato un sacco di ore, aveva paura di annoiarsi.
"Mentre tu eri sotto i ferri, Jaein mi aveva informato che avresti passato del tempo a letto, quindi mi sono preparato bene." Mostrò una borsa, era enorme.
"Qualche film, le carte da gioco, e anche dei dolcetti per dopo che ti manda la nonna di Tae."
Jungkook era stupito: davvero non si aspettava tutte quelle cose da Jimin.
"Grazie tante... solo che beh, al momento avrei bisogno di dormire." Mormorò, in imbarazzo. "Credo che l'anestesia sia stata pesante." Spiegò.
"Non ti preoccupare, piccolo Kookie. Io non me ne vado nemmeno morto."
Sentì e vide Jimin abbassare la mascherina per dargli un bacio sulla mano, e sentì le guance andare a fuoco.
"Ora dormi, su. Al tuo risveglio, sarò ancora qui."
Jungkook annuì, sistemandosi per dormire, la mano stretta in quella dello hyung.

𝐈𝐥 𝐫𝐚𝐠𝐚𝐳𝐳𝐨 𝐝𝐢 𝐜𝐫𝐢𝐬𝐭𝐚𝐥𝐥𝐨-𝐉𝐢𝐤𝐨𝐨𝐤Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora