14. La Jimin protection squad

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Jungkook si lavò nel bagno della sua stanza, doveva per forza usare quello perchè aveva una corda che poteva tirare in caso di bisogno, e suo padre vi aveva fatto installare un sistema di areazione che gli permetteva di respirare meglio se per qualche motivo il bagno si riempiva di vapore, come con l'acqua troppo calda.
Fece una doccia veloce e si vestì.
Quando uscì, Jimin non era ancora tornato, così diede un'occhiata al suo profilo instagram.
Onestamente, non era affatto brutto, ed era pure fotogenico... qualcosa che lui poteva solo sognarsi.
Sospirò, amava fare le foto, ma non certo a sè stesso.
Ammirava molto Jimin per aver messo la bandiera LGBTQ+ nella sua bio, avrebbe potuto essere preso di mira da molti, ma a quanto pare aveva avuto il grande coraggio di mostrare sè stesso.

 Ammirava molto Jimin per aver messo la bandiera LGBTQ+ nella sua bio, avrebbe potuto essere preso di mira da molti, ma a quanto pare aveva avuto il grande coraggio di mostrare sè stesso

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"È il mio profilo... quindi ora mi segui." La voce del biondino si fece sentire.
Jungkook annuì.
"Avevo iniziato a seguirti anche io, che ne pensi del mio profilo?"
"È carino, hyung... come fai ad essere così fotogenico?"
Jimin sembrava in imbarazzo. "Non sono fotogenico, ma il percorso che ho seguito con gli psicologi lo scorso anno mi ha aiutato ad amarmi di più, e a capire che se faccio qualche foto non sarà così male."
Il castano sorrise. "Infatti sono belli i selca... e anche e altre foto, chi te le scatta?"
Jimin rise. "Ti ringrazio, comunque di solito Taehyung o Yoongi-hyung."
Jungkook annuì comprensivo. "È bello. Credi di poter posare anche per me? Forse non lo sai, ma amo fare foto, anche se raramente le posto."
"E questa la posterai, Ggukk?" Domandò Jimin, leggendo il suo username su Instagram.
"Non chiamarmi mai più Ggukk." Replicò, freddo. "Al massimo, postala tu e taggami."
Lo fece mettere nella posizione giusta per un bello scatto, e fece la foto al maggiore. Era davvero fotogenico, nulla da dire, gli era bastato solo uno scatto per uscire perfettamente senza dover riprovare.
Lo invidiava, lui nelle foto non usciva mai bene a suo parere.
"Se ti piace, puoi postarla." Spiegò al biondino, mentre gliela mostrava.
Cosa che Jimin fece, e subito i loro amici commentarono, commenti a cui entrambi risposero immediatamente.

Taehyung_95 Jungkook! Ti aggiungiamo alla Jimin protection squad&ph! 📸🐥Agust D Bello scatto Kookie! Jimin_mochi: e il modello? Agust D Anche il modello Taehyung_95 Esatto @Agust D Ggukk_97 grazie ragazzi

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Taehyung_95 Jungkook! Ti aggiungiamo alla Jimin protection squad&ph! 📸🐥
Agust D Bello scatto Kookie! Jimin_mochi: e il modello?
Agust D Anche il modello
Taehyung_95 Esatto @Agust D Ggukk_97 grazie ragazzi... va bene, per la squad che dicevi
Hobi_core e bravo il mio Kookie! ^♡^
Ggukk_97 Grazie Hobi-hyung~

"Scusa Jungkook... perchè non posso chiamarti Ggukk? È il tuo username di Instagram, no?"
"Parliamone dopo, la cena si fredda se tardiamo." Replicò freddo il più giovane.
"Kookie..." tentò Jimin, forse voleva chiarire, ma non era il momento.
"Sbrigati, hyung." Lo invitò, con un sospiro.
Jimin annuì, seguendolo.

Attorno al grande tavolo sedevano lui, suo padre, lo hyung e Jaein.
C'era un silenzio rilassato, che il padrone di casa ruppe per parlare. "Jimin, volevo ringraziarti per essere stato accanto a Jungkook."
"Si figuri, signor Jeon, è mio amico, quindi è anche logico." Rispose tranquillo Jimin, Jungkook era felice che suo padre non fosse uno di quegli uomini che mettevano ansia a chiunque entrasse nella loro casa.
"Mio figlio mi diceva che sei nella squadra di nuoto della scuola, Jimin."
Il ragazzo annuì. "Ecco, sì, ne sono capitano, ma è per passione. Ci stiamo allenando per la staffetta al momento." Sembrava in imbarazzo per quelle domande, ma suo padre era il tipo da fare gli interrogatori-senza cattiveria-in quanto era una persona fin troppo curiosa.
"Molto interessante, ragazzo, sono sicuro che tu sia un capitano fantastico." Si complimentò, tagliando la carne.
"Oh no, che non esageriamo adesso. Come ho detto lo faccio per passione, la cosa più difficile sono i gruppi di ragazzi e ragazze assatanate. Una... ha i cartonati a grandezza naturale di tutti i componenti della squadra."
Jaein fece una faccia sorpresa. "Inquietante. E avete a che fare con persone così?"
"Eh già."
Jungkook si immaginò quanto doveva essere difficile sopportare tutta quella fama a scuola, probabilmente era fastidioso, ma il biondino non se n'era mai lamentato con lui.
Si sentiva in colpa, forse non lo aveva mai fatto perchè era Jungkook quello pieno di problemi che rovinava le giornate agli altri, e forse Jimin non aveva voluto raccontargli molto di sè.
"Jungkook, tesoro, non hai fame?" Suo padre si accorse che aveva smesso di mangiare, il tutto perchè era perso nei suoi pensieri.
"Non è questo... perdonami appa, ero solo perso nei miei pensieri." Si scusò, notando le facce preoccupate che lo osservavano.
"Mi raccomando, finisci la carne, tesoro. Ti fa solo bene." Ricordò Jaein, era come una mamma ormai.
Lui annuì, riprendendo a mangiare.
Durante tutta la durata del pasto suo padre e Jimin parlarono del più e del meno, lui non aveva molta voglia di parlare, soprattutto dopo essersi sentito chiamare con quel soprannome dal biondino.

Non sapeva se gli avrebbe detto il motivo, gli rompeva già abbastanza le scatole con tutti i suoi problemi.
Aveva paura di diventare un pessimo amico, sempre pieno di problemi, e di non dedicare abbastanza spazio ai bisogni dello hyung.
Non poteva di certo controllare la sua salute, ma almeno avrebbe potuto fingere di stare bene per non farlo costantemente preoccupare per lui.
Se solo quel giorno non gli avesse mai rivolto la parola, forse ora Jimin avrebbe avuto una vita meravigliosa: nuoto, amici senza nessun casino, tempo libero.
Ed invece era lì con lui a fargli compagnia.

Finita la cena, tornarono nella stanza di Jungkook, dopo aver ringraziato suo padre e Jaein ed essersi congedati educatamente.
Si sedettero entrambi sul grande letto matrimoniale del più piccolo, che era abbastanza alto da farci penzolare le gambe come avrebbe fatto un qualsiasi bambino per divertirsi.
Jimin si voltò verso di lui, era curioso e sicuramente non si sarebbe risparmiato quella famosa domanda che aspettava di porgergli da prima di cena.
"Allora... perchè non posso chiamarti Ggukk?" Chiese, e Jungkook sospirò: era ora di dirgli tutto ciò che non sapeva, almeno avrebbe compreso il motivo della sua richiesta.

𝐈𝐥 𝐫𝐚𝐠𝐚𝐳𝐳𝐨 𝐝𝐢 𝐜𝐫𝐢𝐬𝐭𝐚𝐥𝐥𝐨-𝐉𝐢𝐤𝐨𝐨𝐤Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora