"H-Hoseok." Jungkook era distrutto mentre chiamava il rosso.
"Cosa succede, Kookie?" Domandò il maggiore, dall'altro capo del telefono.
"N-non è andata bene... Jimin..."
"Vengo a prenderti." Promise il maggiore, e così fece successivamente."Jungkook, che hai?" Hoseok sembrava preoccupato nel vederlo.
Il castano sorrise, stanco. "Sono venuto fin qui a piedi, fa freddo." Spiegò semplicemente, con gli occhi lucidi.
"Non avresti dovuto camminare così tanto." Lo rimproverò il maggiore.
"Infatti mi sento un po' debole."
Il rosso sospirò, facendolo sedere in auto. "Fa respiri profondi, Kookie. Ti porto a casa ora, calmo."
Arrivato a casa Jeon, Hoseok prese in braccio il castano e lo portò fino al salotto, facendolo sdraiare sul grande divano. Dopo anni ed anni sapeva come fare, cosa serviva per far stare meglio Jungkook nei vari momenti di bisogno, ma per una volta disse sinceramente di non sapere come poterlo aiutare.
"Non f-fa niente Hoseok io, ecco, non mi ama insomma. Ha detto che non prova lo stesso, non posso obbligarlo no?"
"No, infatti Kookie, non si può obbligare qualcuno ad amare. Ma sinceramente, penso che lui provi qualcosa di profondo, Taehyung e Yoongi dicono di non averlo mai visto così preso da qualcuno." Spiegò Hoseok, accarezzandogli i capelli sapendo quanto lo calmasse solitamente.
"E allora perchè?!" Si agitò Jungkook, in preda all'ansia.
"Hey, calmati ti prego." Il rosso gli prese la mano, per cercare di rilassarlo. "Andrà tutto bene. Jimin non ti odierà per questo, lo sai vero?"
Jungkook annuì timidamente. "Però lui.. lui ora mi vedrà diversamente."
"No, Jungkook, non succederà. Jimin ti guarderà come ti ha sempre guardato... anche se quel messaggio che gli hai mandato non so come lo farà reagire. Cioè, se te lo trovi sotto casa domani tutto preoccupato non venire poi a lamentarti da me. Jimin ci tiene sul serio a te, credimi." Affermò. "Basta guardarlo negli occhi."Passarono così altri giorni, in compagnia a volte di Hoseok e altre volte di Tae. Di quando in quando, anche gli altri facevano la loro comparsa, ma sempre in casa Jeon per via delle temperature.
Eppure, più i giorni passavano più Jungkook si rinchiudeva in sè stesso.
Una sera, Jaein ruppe il silenzio.
"Jungkook, è arrivata una lettera per te."
"Per me? Oh, grazie..."
Una volta solo, la lesse.Caro Jungkook💜🐇,
Come sei stato in questi giorni? Spero non troppo male per colpa mia, poichè farti soffrire era l'ultimo dei miei pensieri.
Sai, non mi aspettavo una confessione, mi ha fatto sentire davvero apprezzato per una volta nella mia vita.
Se ti va, se hai voglia di ascoltarmi, vediamoci nel giardino botanico, quello dove c'erano le rose. L'arco, rammenti?
Ti aspetto domani alle 10 lì, anche perchè poi dovremo tornare a scuola il 7, e non mi va di tornarci con te in lacrime ed io pure.
A domani (se verrai)
Tuo,
Jimin🐥"Tuo..." ripetè, confuso. Curiosa scelta di parole da parte di qualcuno che non ti ama, pensò Jungkook.
Avendo buona ragione di pensare ciò, chiamò la persona che sapeva essere più vicina a Jimin: Tae-hyung.
Anche da lui apprese che quelle parole erano decisamente vere. Jimin le aveva scritte dopo svariati giorni stando di merda, perché non riusciva a capire sè stesso.
Jungkook aveva avuto a sua volta difficoltà a comprendersi, figurare ciò che esattamente provava per lo hyung era stato difficile, ma poi poof, consapevolezza: sei innamorato ciccio bello, fine dei giochi.
"Sei sicuro che provi davvero qualcosa, hyung?" Domandò, confuso. Stavano facendo una videochiamata, lui e Tae.
"Quel tuo che ha messo... Jimin dosa le parole che usa quando scrive. Credimi, lo conosco bene e so che non metterebbe parole a caso solo per mentire a te." Affermò il maggiore.
"Sta soffrendo tanto?"
"Io e Yoongi siamo accanto a lui, quindi non avere paura, Jungkook. Andrà davvero tutto bene, non ti sto regalando speranze a caso."
Dopo aver salutato lo hyung, spense il PC e si sistemò sul letto.
Sentiva pressione all'altezza del petto, così chiamò Jaein.
"Jungkook, che succede?" Chiese la donna, preoccupata.
"È come se... se mi stessero schiacciando il cuore, Jaein. Mi fa... mi fa male il braccio, il braccio sinistro." Disse, con le lacrime agli occhi. "Jaein..."
"Signor Jeon, un'ambulanza!" urlò la donna, chiamando il padre del ragazzo, che piano piano sentiva il mondo attorno a lui offuscarsi.
"Che succede?" Domandò l'uomo, correndo nella stanza del figlio.
"Serve un'ambulanza al più presto." Affermò la donna, preoccupata.
"Resta con me Jungkook, resta con me, okay? L'aiuto sta arrivando, tesoro... vuoi un'aspirina? Sai che aiuta."
I medici arrivarono molto velocemente, soccorrendo il ragazzo.
"È portatore di pacemaker" avvisò suo padre. "E ha già preso un'aspirina."
Il medico annuì. "Bene. Appena il suo cuore ripartirà con il massaggio cardiaco, provvederemo a portarlo nella vettura e dargli tutte le cure di cui necessita."Cuore ripartirà...
Sto morendo?
Davanti a lui vi è un ragazzo con un piccolo sorriso.
"Questo è un posto dove si aspetta."
"Che stai dicendo?" Domandò Jungkook, confuso, girando per quel bel giardino pieno di crisantemi.
"Io sono qui come te e aspetto. Sono morto a livello celebrale, ma il mio cuore funziona ancora. Resterò qui finchè i miei non decideranno di lasciarmi andare per sempre." Spiegò.
"Quindi non sono morto?"
"No, assolutamente no. Stai aspettando. Di sapere il tuo destino, Jungkook."
Il minore sussultò. "Come sai il mio nome?"
"Non ti preoccupare. È che io e te siamo legati, ma tu non lo sai. Sembra... sembra che tu debba tornare presto. Questo giardino dei crisantemi non è più posto tuo. Credi di riuscire a farcela dopo un infarto?"
Jungkook annuì. "Si, credo. Come ti chiami?"
Il ragazzo sorrise. "Se qualcuno te lo chiede, mi chiamo baby J. Le persone che mi vogliono bene lo sanno.'
Jungkook sentì il proprio cuore cominciare lentamente a battere, mentre una porta si formava nel giardino dei crisantemi.
"Spero che tu possa smettere di aspettare! Ti ringrazio!" Lo salutò il ragazzo che era arrivato da poco in quello strano posto.
"Grazie a te per avermi fatto compagnia. Buona vita, Jeon Jungkook.""Jungkook?"
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𝐈𝐥 𝐫𝐚𝐠𝐚𝐳𝐳𝐨 𝐝𝐢 𝐜𝐫𝐢𝐬𝐭𝐚𝐥𝐥𝐨-𝐉𝐢𝐤𝐨𝐨𝐤
Fanfiction[Conclusa] 𝐉𝐢𝐦𝐢𝐧, 𝐢𝐥 𝐜𝐚𝐩𝐢𝐭𝐚𝐧𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐪𝐮𝐚𝐝𝐫𝐚 𝐝𝐢 𝐧𝐮𝐨𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐜𝐮𝐨𝐥𝐚 𝐉𝐮𝐧𝐠𝐤𝐨𝐨𝐤, 𝐢𝐥 𝐫𝐚𝐠𝐚𝐳𝐳𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐜𝐨𝐧 𝐥𝐚 𝐬𝐮𝐚 𝐦𝐚𝐬𝐜𝐡𝐞𝐫𝐢𝐧𝐚 𝐧𝐞𝐫𝐚 𝐬𝐢 𝐧𝐚𝐬𝐜𝐨𝐧𝐝𝐞 𝐝𝐚𝐥 𝐦𝐨𝐧𝐝𝐨 𝐞...