Ovunque mi porterà il cuore,
prometto di cercarti.
Ovunque dovessi andare,
prometton di non dimenticarti.
Così vogliano le mie promesse,
se il destino accettarle dovesse.Jungkook era stato finalmente dimesso dall'ospedale, ricevendo un invito: Jimin-hyung voleva uscire con lui, più precisamente ad un ristorante.
Aveva deciso di lasciare in pace Jaein, che in quel momento stava studiando, chiedendo un consiglio a suo padre.
"Che ne pensi, appa? Troppo elegante?"
Suo padre gli sorrise dolcemente. "Dove ti porta il tuo cavaliere?"
Jungkook arrossì. "Si chiama Italian Vibe. È un locale abbastanza rinomato, quindi pensavo di vestirmi elegante."
"Il rosso ti dona. Sei bellissimo, il mio bambino è così cresciuto." Suo padre andò più vicino e gli sistemò gli orecchini. "So che sono stato un padre pessimo, non ho fatto abbastanza per coprire l'assenza di tua madre, nè ho fatto abbastanza per proteggerti quando eri più piccolo. E Jungkook, il lavoro mi ha così tanto assorbito nell'ansia di avere abbastanza soldi per il tuo presente e futuro che non passiamo abbastanza tempo assieme mai."
Jungkook scosse la testa. "Appa, so che stai facendo tutto per me, non preoccuparti. Sei un bravo papà." Lo rassicurò, prendendo la sua mascherina ed indossandola. "Jimin è praticamente arrivato, prendo il cappotto e vado fuori, okay?"
Il signor Jeon annuì. "Apro il cancello, allora. Divertiti, tesoro, e ricorda di pagare la tua parte."Jimin era arrivato con l'auto a prenderlo: aveva già 18 anni, e aveva preso la patente.
La macchina nera di Jimin era davvero stupenda, ed il biondino di certo contribuiva a quello pulendo di sicuro.
"Buonasera, Jungkookie."
"Sei... woah, hyung.""Ha parlato. Sei davvero stupendo..."
Jungkook arrossì sotto la mascherina.
"G-grazie, hyungie."
Dopo circa dieci minuti di strada, arrivarono al ristorante.
Un cameriere dall'aria snob controllò la prenotazione, accompagnandoli al tavolo.
"Signori Park, prego, da questa parte. Potete lasciare i cappotti al mio collega, accomodatevi. A breve verranno serviti gli antipasti."
Una volta soli, Jungkook tolse la mascherina: il tavolo era grande 180 cm, quindi più che adatto. Inoltre, era molto distanziato dagli altri occupati, quindi non rischiava infezioni.
"S-signori Park, davvero?" Domandò, nervoso.
Jimin ridacchiò. "Volevo fosse speciale, quindi ho cercato dove facessero serate romantiche e-"
"Sei adorabile." Jungkook gli prese la mano, emozionato. "Non mi dispiacerebbe il tuo cognome, affatto."
Un cameriere arrivò in quel momento, scusandosi per aver interrotto la conversazione, portando gli antipasti: piccoli medaglioni di astice, carpaccio di polpo e un uovo alla monachina.
"Wow, sembra davvero tutto buonissimo, hyung."
Jimin sorrise, sembrava felice. "Sono contento che ti piaccia la cucina Italiana, Kookie. Ero indeciso tra molti posti, mi sono fatto consigliare da Jin-hyung e Tae." Ammise, arrossendo.
"Va benissimo, è tutto perfetto."
Dopo l'antipasto, vennero portati due piatti con delle ottime orecchiette con code di gamberi e verdure.
"Come si pronuncia, non mi ricordo..."
Jimin sorrise. "Orechieteh!"(Chi vuole intendere la citazione intenda, gli altri in camper lol)
"Sei così carino, non sapevo sapessi l'italiano."
Non sono così bravo, ma mi impegno." Spiegò Jimin, indicando il piatto di orecchiette, siccome erano ancora calde meritavano di essere finite qualcosa come immediatamente.
Mangiarono con calma il loro primo piatto, per poi ricevere anche il secondo piatto: una carne molto buona chiamata fiorentina, accompagnata da un contorno di patate e da una portata molto interessante dal nome particolare di parmigiana di melanzane. A quanto aveva detto il cameriere presentando quest'ultima, era un piatto molto popolare soprattutto tra le nonne Italiane.
Una cosa certa che univa le culture del mondo era l'essere ossessionate con il cibo da parte delle nonne, sempre piene di manicaretti con tutto e di più per la propria famiglia.
Finito il secondo, le luci divennero più soffuse.
"Gentili ospiti, vi invitiamo ad un ballo prima di concludere questa cena con il dolce. Metteremo qualche canzone italiana, grazie al nostro DJ Alessio."Jungkook indossò la sua mascherina, mentre assieme a Jimin si sistemava in una zona un po' appartata della pista da ballo.
[Nota: la canzone che sentirete è di Irama-personalmente non lo seguo, ma amo questa canzone-e si chiama Ovunque Sarai, vi consiglio di cercarla mentre leggete in quanto viene utilizzata nel capitolo per il ballo]
Se sarai vento, canterai
Se sarai acqua, brillerai
Se sarai ciò che sarò
E se sarai tempo, ti aspetterò
Per sempre"Cosa vuol dire?"
Jimin si avvicinò di più, prendendolo per un fianco con la mano. "Che cosa, piccolo?"
"P-per sempre, o come si dice."
Il biondino gli sorrise dolcemente. "Per quelle poche lezioni che presi anni fa assieme a mio cugino Jin... proverò a tradurtelo il meglio possibile."
Gli piaceva molto come suonava per sempre, in Italiano.
Il maggiore cercava di tradurgli qualche frase, era adorabile.Se sarai luce, scalderai
Se sarai luna, ti vedrò
E se sarai qui, non lo saprò
Ma se sei tu, lo sentiròBallavano piano, per non farlo sforzare troppo, ma doveva ammettere che il biondo che lo guidava era un ballerino provetto.
Si accoccolò nella musica, sentiva il suo dolce profumo inebriargli le narici, aveva quasi le lacrime agli occhi mentre piano capiva le emozioni nonostante la lingua diversa dalla sua.Ovunque sarai, ovunque sarò
In ogni gesto io ti cercherò
Se non ci sarai, io lo capirò
E nel silenzio io ti ascolterò"Ovunque sarai, Jungkook." Sussurrò il più grande, traducendo le prime parole di quel verso, mentre gli faceva fare un giro su sè stesso.
Se sarò in terra, mi alzerai
Se farà freddo, brucerai
E lo so che mi puoi sentire"La canzone originale è così, hyung?"
"No, è più veloce, ma è proprio bella anche se il DJ l'ha resa più lenta, piccolo."Dove ogni anima ha un colore
Ed ogni lacrima ha il tuo nome
Se tornerai qui, se mai, lo sai che
Io ti aspetterò"Voglio che tu possa ricordarti per sempre di noi, hyungie." Confessò Jungkook, posando una mano sul suo cuore.
"Ma sarà così, noi invecchieremo insieme. Te lo prometto, perchè ti cercherò sempre per averti accanto a me."Ovunque sarai, ovunque sarò
In ogni gesto io ti cercherò
Se non ci sarai, io lo capirò
E nel silenzio io ti ascolteròIo ti ascolterò
Se sarai vento, canteraiSi chiese se fosse possibile essere felici e malinconici allo stesso tempo mentre tornavano al tavolo, ma comprese anche che la felicità stessa comprendeva la malinconia, era una sfumatura di quel sentimento gioioso.
"Jungkookie, mi piaci tanto."
"Anche tu, e sono felice."
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𝐈𝐥 𝐫𝐚𝐠𝐚𝐳𝐳𝐨 𝐝𝐢 𝐜𝐫𝐢𝐬𝐭𝐚𝐥𝐥𝐨-𝐉𝐢𝐤𝐨𝐨𝐤
Fanfiction[Conclusa] 𝐉𝐢𝐦𝐢𝐧, 𝐢𝐥 𝐜𝐚𝐩𝐢𝐭𝐚𝐧𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐪𝐮𝐚𝐝𝐫𝐚 𝐝𝐢 𝐧𝐮𝐨𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐜𝐮𝐨𝐥𝐚 𝐉𝐮𝐧𝐠𝐤𝐨𝐨𝐤, 𝐢𝐥 𝐫𝐚𝐠𝐚𝐳𝐳𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐜𝐨𝐧 𝐥𝐚 𝐬𝐮𝐚 𝐦𝐚𝐬𝐜𝐡𝐞𝐫𝐢𝐧𝐚 𝐧𝐞𝐫𝐚 𝐬𝐢 𝐧𝐚𝐬𝐜𝐨𝐧𝐝𝐞 𝐝𝐚𝐥 𝐦𝐨𝐧𝐝𝐨 𝐞...