27 Marzo, ore 7.33 PM, la Tana,
Devon, Inghilterra
___È stata una serie di eventi assurdi da quando ho detto a Rose che la amo.
Evento assurdo numero uno: Rose ha detto che anche lei mi ama. Che anche lei mi ama. Che. Anche. Lei. Mi. Ama. È rimasta tutta la mattina in infermeria, tra le mie braccia a leggermi ad alta voce L'idiota di Dostoevskij ed io a giocare con i suoi capelli, a contarle le lentiggini o ad ammirarla splendere della luce che filtrava dalle finestre.
La mia ragazza.
Evento assurdo numero due: più o meno verso le otto sono piombati nella stanza mio padre, Hermione, Ron, Harry e Ginny. Rose, che era sdraiata accanto a me, è scattata in piedi alla vista del padre ed è poi subito corsa dalla madre. Ed io non vedevo Draco Malfoy così pallido da, beh, non mi va di ricordarlo.
Le parole di Hermione mi rimbombano ancora nella testa e mi fanno ancora sorridere se ci ripenso... Ronald non essere scortese, ringrazia Scorpius. Lui ha cominciato a guardarmi di sbieco e ha borbottato un perché dovrei al quale la moglie ha risposto stizzita: perché, Ronald, senza questo giovanotto oggi tua figlia forse non sarebbe qui. Ricordo perfettamente l'imbarazzante pacca sulla spalla sotto lo sguardo folgorante di mio padre. Si beh, poteva salvarsi anche da sola, ma ehm, grazie.
La tregua è durata qualcosa come sei secondi e, passati quelli, Ron Weasley e Draco Malfoy sono tornati in loro e hanno ripreso a litigare.
Solo la McGranitt è riuscita alla fine a farli smettere e anzi, a richiamarli nel suo ufficio, inarcando un sopracciglio in direzione della faccia spaventata del padre di Rose. Non può punirci vero Harry? Siamo adulti, vero Harry? Hermione a quel punto li ha dovuti praticamente trascinare dietro di sé. Si Ron, anche se alcuni più di altri.
Evento assurdo numero tre: sono finito sulla Gazzetta del Profeta. Attacco di Banshee alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts, il Ministro e la Preside rilasciano le seguenti dichiarazioni... E poi la mia foto. A Rose non ha fatto tanto effetto perché lei ci è abituata, ma a me sì.
Evento assurdo numero quattro: siamo stati rispediti tutti obbligatoriamente a casa e gli studenti che hanno i G.U.F.O o i M.A.G.O mai e poi mai sono tornati a casa per le vacanze di primavera, come ci ha tenuto a ribadire la mia ragazza, che ovviamente l'ha letto su Storia di Hogwarts.
Ventiquattro ore dopo mi sono ritrovato con del cotone dentro le orecchie, per sicurezza come dice Madama Chips, seduto nel solito vagone, tra Rose, Albus e Rachel.
Abbiamo giocato agli scacchi dei maghi e urlato, per la gioia dei miei timpani, la maggior parte del tempo dato che quella prima donna del mio migliore amico, a un certo punto, messo all'angolo dalla sua ragazza, ha accidentalmente ribaltato la scacchiera.
Scuoto la testa divertito e traino su per la collina il baule, il sole che tramonta, insinuandosi tra il grano danzante e la Tana in controluce.
Albus mi sfila accanto, con Rachel al telefono. «Non attaccare... dai»
«Oh principessa è solo una settimana e poi sono con i miei» la faccia luminosa e la macchia rosa dei suoi capelli si allarga sullo schermo «non hai proprio nulla da fare, per distrarti?»
«Potrei farmi te ma ora tu sei in Germania!»
«Albus!» lo rimprovera Rose, affiancandomi, il cigolare delle ruote della valigia sul sentiero di pietre.
«Cosa!» strilla, scompigliandosi drammaticamente la chioma corvina «la mia ragazza e la sua famiglia decidono di passare le vacanze di primavera lontano dal sottoscritto senza consultarmi e ora non posso neanche lamentarmi?!»
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What's in a name? That which we call a Rose
FanfictionGli opposti si attraggono. Come no. È una di quelle tante stronzate che leggi nei biscotti della fortuna o che senti in quei podcast smielati tenuti da guru del sesso in andropausa. Anche in alcuni romanzi rosa, a dirla tutta, ma solo se ti piaccio...