Bigodini e hit medievali

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Primo piano, castello di Hogwarts,
8.05 pm
di un eccentrico Giovedì di gennaio
____

<<Qui, il mio nome è Bond, James Sirius Potter Bond, il corridoio degli sbagli è liber->>

Il rumore di un lampo si insinua tra le parole di mio cugino, che continua a strillare nell'auricolare. Il temporale imperversa oltre il finestrato ferroso, e rimanda le ombre delle armature scintillanti, dei pilastri marmorei e della mia medesima figura contro il lastricato che è fradicio per via dell'acqua allargatosi a frotte da sotto gli infissi del bagno di Mirtilla Malcontenta.

Un classico.

Avanzo il meno rumorosamente possibile, vans bagnate permettendo, supero l'Aula di Artimanzia e mi nascondo dietro alla stessa colonna su cui poche ore fa ho preso quella craniata. Che gioia è la vita, eh.

Lascio scorrere le dita sul segno impresso dal mio testone nella pietra e sparisco nell'ombra. Ignoro la squadra mentre battibecca nelle mie povere orecchie, riguardo lo spropositatamente lungo nome in codice del maggiore tra i Potter, e mi faccio nuovamente distrarre dal rumore dei fulmini e dallo scrosciare della pioggia sulle grondaie fuori. Una folgore illumina il cielo, e con esso anche il mio viso più la cupola della Torre Nord, il cui riflesso si infrange sul pavimento.

<<Taci Winx Potere di Fata>> mi sembra di sentire pronunciare a Fred contro Lily.

<<Almeno tu non sei Toretto, solo perché ti chiami Dominique come quello di Fast and Furious>>

Congiungo il dito indice e il dito medio all'orecchio destro e sibilo qualcosa di vagamente minaccioso a Dom che per miracolo si zittisce.

<<Dovete diree passo>> piagnucola Al nel mio auricolare sinistro.

<<E piantala Dart Pener>> borbotta Malfoy, ed io sobbalzo, perché a differenza degli altri, la sua voce non è nella mia testa bensì al mio fianco.

<<Mi hai spaventata>> soffio contro il suo profilo, che invece di essere rivolto nella mia direzione, si mantiene fisso sul corridoio.

<<Scusa principessa, non è colpa mia se non sei abituata al lavoro sul campo>> mi schernisce, il solito ghigno dipinto su quel volto scolpito da Michelangelo in persona e il mantello dell'uniforme che svolazza alle sue spalle, e che un po' stupido, grazie agli dei, lo fa sembrare.

Anche se in fondo ha ragione.
Io sono la mente, e a quest'ora, se non fosse stato per l'ansia di lasciare tutto nelle mani dei miei parenti dementi, sarei stata comoda comoda su una poltrona del dormitorio dei ragazzi, magari davanti al computer e alla nuova versione digitale della Mappa del Malandrino o magari tra Augusta, Lucy, Alice e Lorcan, insieme a cui al massimo, durante le operazioni, strillo contro la gente sul campo dove andare per evitare i professori.

<<Furetto e lenticchia, tenete libero il canale>> bofonchia il tono rauco di Matthew.

<<Fanculo>> ribattiamo in coro.
Avverto il suo respiro più il relativo sapore di menta sul mio viso, e il mio stomaco non può che fare una capriola. La tentazione di accorciare le distanze è forte, ma mi trattengo. Perché i miei ormoni saranno anche pazzi di lui, ma io no. E per quanto mi riguarda potrebbe essere anche Brad Pitt da giovane in persona, ma mi ha ferito, e stavolta non gliela perdono. Beh forse a Brad Pitt da giovane la perdonerei, perché insomma... Brad Pitt da giovane. Ma no, Scorpius non è Brad Pitt, quindi col cazzo che lo perdono.

Però gli assomiglia. Entrambi inguaribili biondi spumeggianti, entrambi sexy e sfacciati, occhioni blu, bicipiti, tricipiti, tutti i 'cipiti' che volete, a dir la verità... Serve un quadricipite? Loro lo hanno. Quincipite? Non esiste ma loro lo hanno comunque, perché si, loro possono. Merlino, ma con tutti quelli a cui potevi passare i geni di Brad, proprio a Scorpius?!

What's in a name? That which we call a RoseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora