Dominique
Le mani di James sono esattamente dove dovrebbero essere.
Le mie gambe rimangono allacciate alla sua vita anche quando mi posiziona freneticamente sul marmo del lavandino e il rigonfiamento nei suoi pantaloni preme sul mio interno coscia. Le nostre lingue continuano a giocare l'una con l'altra ed io mi accorgo che per la prima volta non dovrò immaginarmi il suo volto, il suo corpo perfetto, la sua chioma castana incasinata mentre faccio sesso. Perché per la prima volta lui è qui. Lui, James Sirius Potter, celebrità suprema di Hogwarts, capitano della squadra di Quidditch, primogenito di Harry Potter, mio cugino e amante, è qui. E non c'è nessun altro al suo posto.
Sono le sue dita frementi ad accarezzarmi i seni ancora (ma per poco) coperti, le sue iridi divertite a percorrere la mia figura, il suo profumo tanto esotico quando mistico, i suoi respiri sul petto, le sue parole suadenti ad avermi convinta a saltare Artimanzia per rintanarmi nel primo bagno disponibile del primo piano.
<<Come ti sei fatto quella cicatrice?>> gli domando col fiatone dopo che mi ha tirato giù la gonna, mentre sfioro il suo addome.
<<Ci sono tante cose che non sai di me>> risponde sornione senza guardami, armeggiando con la cintura dei pantaloni.
<<Potter>> gli mordo l'orecchio <<mi stai già portando a letto, la parte in cui si sparano stronzate del genere l'abbiamo decisamente saltata>>
<<Me la sono fatta combattendo a mani nude con un centauro, allora>> ribatte, sollevando lo sguardo e sorridendo, i denti bianchissimi e le fossette.
Gli scocco un'occhiataccia. <<Potrei ricompensarti molto, molto generosamente...>>
<<Io e Fred eravamo appena usciti da un pub di Londra, ubriachi>> replica in un lampo <<non so come, abbiamo trovato una mazza da golf e una pallina. Io mi sono steso, ho messo la pallina in bocca, gli ho passato la mazza e lui beh, Fred non ha una gran mira>>
Soffoco una risata e affondo il viso nell'incavo del suo collo. <<Che razza di idioti>> borbotto, graffiandogli, con le unghie, la schiena nuda.
<<Maschi! Bah>> la voce di Mirtilla Malcontenta mi fa sobbalzare, la faccia nascosta per metà da capelli dritti come spaghetti e il solito paio di spessi occhiali perlati.
<<Mirtilla!>> strilliamo in coro.
James si infila i pantaloni in uno scatto fulmineo ed io faccio lo stesso con la gonna, tirandomela però fin sotto le ascelle. La fissiamo di sbieco e lei in tutta risposta, si siede sulla tavoletta del water, muovendo le gambette incorporee come una bambina, piegando quella sua testa spettrale e posando lo sguardo sui pettorali del mio ragazzo. Mi schiarisco la voce. <<Perché non vai a trovare Rachel?>>
<<Rachel è mia amica, tu sei antipatica e cattiva, meglio disturbare te col tuo Potter, che lei col suo...>> quindi comincia a sbattere le ciglia <<ciao Jamie>> lo saluta, muovendo inquietantemente la mano.
Il diretto interessato sgrana gli occhi e deglutisce sonoramente, pizzicanomi il gomito e indietreggiando. <<Se non te ne vai lo dico al Barone Sanguinario>> la minaccio allora, portandomi le mani sui fianchi.
A quelle parole il fantasma sbuffa offeso, si tuffa nel gabinetto e l'acqua comincia a riversarsi a frotte sul pavimento. Controllo l'orologio al polso e lancio un'occhiata esasperata a James, che ha già capito e che perciò già ha rindossato la camicia. Seguo il suo esempio e dopo aver messo le toghe, ci aiutiamo a vicenda con la cravatta. <<Oggi pomeriggio?>>
STAI LEGGENDO
What's in a name? That which we call a Rose
FanfictionGli opposti si attraggono. Come no. È una di quelle tante stronzate che leggi nei biscotti della fortuna o che senti in quei podcast smielati tenuti da guru del sesso in andropausa. Anche in alcuni romanzi rosa, a dirla tutta, ma solo se ti piaccio...