Sento indistintamente la voce di Lily, e il suo fiato caldo sul mio viso: dice qualcosa a proposito della vigilia di Natale. Qualcosa di molto simile a: è la vigilia di Natale. La luce soffusa di camera di Albus diviene a un tratto, più temprata e, i miei occhi, cominciano a distinguere le figure prese in analisi dalla parte cosciente del mio cervello.
Un pungente aroma solletica le mie narici: uova, pane tostato e cioccolata calda. Allettante, lo ammetto, ma abbastanza da indurmi a lasciare sole le mie soffici lenzuola? Non credo proprio.
Ignoro le proteste della più piccola tra i Potter, e infilo la testa sotto il cuscino. Forse se mi concentro, riuscirò a non sentire più Ginny inveire contro James, che si rifiuta di cambiarsi le mutande, mio padre battibeccare con Ron su chi tra i due sia effettivamente il più bravo a Quidditch, o Victoire strillare perché non ci sono abbastanza scaglie di cioccolato nel suo Hot Dog mattutino.
<<Qualcuno può dire a Rose di coprirsi? Le si vedono le tette!>>
Mi tiro su di scatto, abbandono in mezzo secondo il letto gonfiabile e mi fiondo in corridoio.
<<Te l'abbiamo fatta>> sghignazzano in coro Fred e il mio migliore amico.
Alzo gli occhi al cielo, appoggio entrambi gli avambracci alla ringhiera delle scale e mi fermo a contemplare il caos che regna sovrano, al piano di sotto.
Come ho detto, Ginny rincorre il figlio, sventolando il famoso paio di boxer, Lily, c'era d'aspettarselo, riprende tutto con la vecchia videocamera di famiglia, Roxanne si gode la scena, appesa a testa in giù all'attaccapanni in rovere mentre finisce il set di addominali, Hugo e Louis, concludono quella che mi sembra una sudata partita agli scacchi dei maghi, la signora e il signor Weasley ballano sulle note del loro amato Frank Sinatra, Hermione e Angelina imbandiscono la tavola che a breve useremo per colazione, pranzo e cena, Charile inciampa sui suoi stessi bagagli, Teddy e Bill cercano di impedire a Fleur di uccidere Dominique per aver procurato alla sorella un Hot Dog senza scaglie di cioccolato, e infine, George sostiene sulle spalle Rose, che per inciso, ha la testa infilata nella credenza.
<<Meraviglioso non è vero?>> la voce di Harry mi riporta alla realtà <<tutto questo, intendo>>
<<Cosa? Oh si, già...>> osservo, rispecchiandomi perfettamente nelle sue parole.
<<Sono felice che tu e tuo padre siate qui>>
<<Anch'io... Non sai quanto>> gli confido, non potendomi impedire di sorridere mentre contemplo Draco Malfoy saltellare felice nel maglione che Molly Weasley in persona ha confezionato apposta per lui.
<<Chi l'avrebbe mai detto, eh>> sospira <<eppure eccomi qui, a salvare un giovane uomo che mi ricorda tanto me stesso, da un'esistenza altrimenti destinata ad una terribile solitudine>> oscilla, pensieroso, infilando le mani nelle tasche del suo gilet di lana.
<<Dimentico che tu qui mi capisci più di tutti>>
<<Oddio... A te non è andata poi così male, io vivevo in un sottoscala>>
<<E io in una villa, ma con Lucius Malfoy>>
<<Come non detto, siamo pari>> scherza, passandosi una mano tra i ricci corvini e aggiustandosi gli occhiali sul naso <<ora vai, credo che George abbia bisogno di una mano per tirare fuori la mia figlioccia da quella credenza>>
<<Si, forse hai ragione>> scivolo sulle scale, senza guardarmi indietro <<ehi Rossa, che fai?>>
<<Volevo leggere al piccolo, o alla piccola Jane-Henry-Orlando-Aisha, qualche breve passo di Sogno di Una Notte di Mezz'estate, sono certa che sia qui da qualche parte>> asserisce, senza darsi per vinta nella ricerca <<mamma ha detto che leggeva sempre Shakespeare quando era incinta di me>>
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What's in a name? That which we call a Rose
FanfictionGli opposti si attraggono. Come no. È una di quelle tante stronzate che leggi nei biscotti della fortuna o che senti in quei podcast smielati tenuti da guru del sesso in andropausa. Anche in alcuni romanzi rosa, a dirla tutta, ma solo se ti piaccio...