L'inferno ci rimanda indietro James

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Scuola di magia e stregoneria di
Hogwarts,
da qualche parte in Scozia
___

Il Lago Nero è ghiacciato.

Il Lago Nero è ghiacciato, si sussurra lungo i corridoi del primo, del secondo, del quinto e del settimo piano. Il Lago Nero è ghiacciato, si mormora sulle scale a cui piace cambiare. Il Lago Nero è ghiacciato, bisbiglia la gente nei ritratti. Il Lago Nero è ghiacciato, sbuffano i fantasmi della Sala Grande. Il Lago Nero è ghiacciato, sospirano i professori nei loro uffici. Il Lago Nero è ghiacciato, esultano gli studenti nelle classi. Oggi, un tremendamente gelido tre gennaio, il Lago Nero è ghiacciato.

Trascrivo gli ultimi appunti sulla pergamena, saluto con un cenno educato la professoressa Abbott e mi dirigo spedita fuori dall'aula. Io amo il corso di Antiche Rune. Principalmente perché è la mia materia preferita, ma anche perché sono le uniche ore che passo senza parenti invadenti o mentalmente instabili attorno.

Il dialogo è sempre accesso e culturalmente intrigante dato che i miei compagni sono quasi tutti Corvonero, Hannah è un'insegnante eccellente e soprattutto, non ho fra i piedi quella testa catarifrangente di Malfoy: Serpeverde è abbinata a Tassorosso per questa disciplina, grazie a Morgana.

Infilo il dizionario di greco antico, quello di latino, più il manuale elfico nella borsa a tracolla e attraverso a grandi falcate il corridoio del sesto piano. Aleggia un silenzio che lascia credere deserta, questa zona della scuola, quando invece trabocca di studenti. Colgo un gruppo di Corvonero del settimo anno ripassare Trasfigurazione sul pavimento, delle ragazze di Tassorosso chiacchierare con Ariana Silente nel suo ritratto alla parete, e un paio di prefetti dare la caccia a Peeves.

Le volte a sesto acuto mi seguono lungo tutto il percorso, così come i finestrati colorati e la scia delle fiaccole spente: si interrompono solamente sul mio assumere le scale, che tecnicamente, e dico tecnicamente perché come ben sapete alle scale di Hogwarts piace cambiare, dovrebbero portarmi al quinto piano.

Le scendo con attenzione e mi fermo sull'ultimo gradino per spolverarmi la gonna e aggiustarmi la cravatta. Dopodiché imbocco il nuovo corridoio, muovendo la testa e lasciando ondeggiare la coda di cavallo, nella quale sono, per una volta ordinatamente, raccolti i miei boccoli rosso fuoco. Impugno la maniglia per fare una sosta al Bagno dei Prefetti, ma qualcuno mi strattona da dietro, afferrandomi per le spalle.

<<Ma che ->> protesto, spintonandolo leggermente. James.

<<Il Lago Nero è ghiacciato>> replica lui, con un sorriso smagliante, dall'alto del suo metro e novanta.

<<E allora?>> domando, cercando di sovrastare gli schiamazzi di alcuni Serpeverde del terzo anno, a pochi metri da noi.

<<E allora mi hanno mandato a prenderti>> ribatte, scompigliandosi i ricci castani solo per godersi l'espressione sognante che ha preso piede sui volti di due ragazze del quarto, appena passate alla nostra destra.

<<Oh no>> scuoto il capo e serro i pugni lungo i fianchi <<scordatelo>>

<<Beh, se la metti così non mi lasci altra scelta>> si pronuncia, prima di allacciarmi le braccia attorno alle cosce e tirarmi su di peso.

<<Che cazzo fai?!>> strillo, attirando l'attenzione di tutto il quinto piano e battendo i pugni sulla sua schiena <<lasciami andare!>>

<<Non ci penso proprio>> mi schernisce, percorrendo velocemente il corridoio <<non ti conviene dimenarti, se perdo l'equilibrio ci cappottiamo entrambi>>

What's in a name? That which we call a RoseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora