Il lupo perde il pelo ma non la tinta

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CW: alla fine di questo capitolo è presente una scena più esplicita del solito, se ti mette a disagio, quando noti questo segno (~) scorri.
Buona lettura, ily!

29 Marzo, ore 1.35 AM,
La Tana, Devon, Inghilterra
___

È probabilmente la cosa più stupida che io abbia mai fatto. E ne ho fatte.

Mia madre mi ucciderà? Si. Mio padre sverrà di nuovo? Anche. I miei cugini lo verranno a sapere in tempo zero? Sicuro. Al me lo rinfaccerà fino alla fine dei miei giorni? Assolutamente. Me ne pentirò dopo nemmeno due secondi? Probabile. Lo farò lo stesso? Certo.

«Weasley che ci fai nel mio letto?»

Ora questa è una bella domanda, non è una bella domanda, Rose? Che cosa di preciso ti ha fuso le sinapsi per indurti a rovinare il piano a prova di bomba, frutto di due ore di quel tipo di calcoli che se fossi in un film vedrei scorrere sullo schermo, sopra la mia faccia? No perché era facile. Era davvero fottutamente facile.

Ma riavvolgiamo il nastro e torniamo a quando me ne stavo a dita incrociate, sepolta sotto le coperte e fissavo il soffitto. È iniziato tutto con: mi manca Scorpius. Chissà cosa starà facendo Scorpius? Legge? Dorme? Sogna? Dev'essere stupendo quando sogna. E pensare che è solo a pochi metri, in camera di Albus e Lily...

È stato allora – l'una e qualcosa – che ho pensato: se mi fermo a guardarlo mentre vado a fare pipì non se ne accorgerà nessuno. Sarò agile come una gazzella. Poi ovviamente sono scivolata sul tappeto, ho ribaltato la lampada, pestato la coda al gatto, mi sono sfracellata sul pouf, ho tirato giù le lucine e preso una testata contro la porta. Un cazzo di ninja, lo so.

Eppure tutto procedeva ancora liscio, nonostante la mia esibizione stile Kung fu Panda e le sue leggende. Fase uno: non svegliare nessuno. Non ho idea di come, ma ci ero riuscita. Fase due: accertarmi che il corridoio fosse libero. Fase tre: girare la maniglia di camera dei miei cugini e dare una sbirciatina. Solo una sbirciatina. Cinque minuti.

Lui era lì, ai miei piedi, sul materassino gonfiabile, le ciocche bionde spettinate e gli occhi chiusi, la luce che proveniva dal corridoio illuminava le sue braccia nude e i suoi pettorali, ben visibili oltre alla canottiera nera, la mia Jane Austen in bilico sull'addome e i lineamenti rilassati ed eleganti.

L'ultima cosa che so è che ho provato il forte desiderio di abbracciarlo.

Ed ora eccomi qua, a boccheggiare come un'idiota davanti al suo ghigno divertito. Non so perché mi impegno tanto con i piani se poi puntualmente o io o Albus li mandiamo a monte.

«Perchè sono nel tuo letto? Eh b-beh»

«Non che mi dispiaccia per carità, anzi... puoi stare quanto vuoi»

Mi siedo in ginocchio e mi porto i ciuffi rossi e disordinati dietro le orecchie. Lui si tira su leggermente, facendo leva sui gomiti.

«Sul serio?»

«No» sorride, scuotendo la testa «l'ultima volta che abbiamo dormito insieme mi hai riempito di calci»

«Ah come osi?!» gli salto addosso, tentando invano di soffocarlo col cuscino «Scorpius Hyperion Malfoy di' pure le tue ultime parole» mormoro, piazzandogli l'avanbraccio alla gola e issandomi sul suo bacino.

Leva gli occhi al cielo e mi prende per la vita, i nostri addomi che si scontrano e il suo fiato profumato che si infrange sul mio viso.

«Mai»

What's in a name? That which we call a RoseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora