Il ritorno dei morti viventi

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C'è tanto nella vita di incredibilmente prevedibile e molto di assolutamente scontato. Cose come la lettera per Hogwarts ad undici anni, la rivalità tra Weasley e Malfoy, i cereali prima del latte. Ma il colore della Polisucco della McGranitt... Non è decisamente fra queste. Prendete Pinkie Pie dei My Little Pony, aggiungeteci la fase fucsia nella storia delle acconciature di Katy Perry, infine un tocco di zucchero filato scaduto (lo zucchero filato scade?) e avrete una vaga idea della tonalità di rosa assunta dall'infuso nella coppa d'argento.

Secondo il libro infatti, l'aspetto della pozione rispecchia l'animo della persona alla quale si desidera assomigliare. Questo significa che, nonostante la preside sia ritenuta una delle streghe più imperturbabili dell'ultimo secolo, in realtà cela dentro di sé dolcezza, sensibilità... Insomma una buona dose di rosa.

<<Ce la puoi fare cugina, manda giù>>

<<Facile per te, non stai per diventare un'ottantenne>>

<<Tranquilla Weasley, date le tue sfumature caratteriali non cambierai più di tanto>>

<<Davvero divertente... Pensa a quando avrò la possibilità di sculacciarti pubblicamente, non vedo l'ora di fare felice Gazza con le nuove punizioni corporali!>>

<<Lo so che ho delle chiappe irresistibili ma ti devo chiedere di reprimere i tuoi istinti sessuali... Visto chi diventerai tra qualche minuto potrebbero facilmente accusarti di pedofilia>>

<<Anche di omicidio se è per questo>> sussurro, prima di avvicinare la coppa alle mie labbra.

Assimilato anche l'ultimo goccio di pozione, faccio per afferrare lo specchio ma vengo colta impreparata da un, in realtà abbastanza prevedibile, giramento di testa. Avverto sotto ai miei piedi il pavimento allontanarsi, la vista mi si appanna, le mani sembrano raggrinzirsi, i capelli si ritraggono su loro stessi mentre cambiano colore ed io rimango intrappolata nella sensazione che il giro vita non sia bilanciato. Che tutto il mio corpo abbia perso il proprio antico equilibrio.

<<Ehm, Rosie, la gonna... Sai la McGranitt è giusto un po' più alta di te>>

Però, che gambe da urlo per una donna anziana. Complimenti davvero... Devo ricordarmi di chiedere alla preside quale crema idratante usa. Caccio entrambi fuori dallo stanzino, indosso il costume imprestatomi da James dopo Halloween, con un fermaglio mi sistemo i capelli nel classico chignon alla Minerva McGranitt, dopodiché permetto loro di rientrare.

<<Ma che?! Non le assomiglia per niente! Albus guardala bene, si capisce lontano un miglio che è Rose>>

<<Scorpius, amico, è arrivato il momento di farti vedere da quell'oculista>>

<<La volete piantare!? Malfoy, puoi specificare di preciso cosa ti ha indotto a pensare che io non abbia l'aspetto fisico della McGranitt?>>

<<Quel luccichio nei tuoi occhi, il modo in cui abbassi la gonna o in cui arricci il naso, come ti mordi il labbro quando sei pensierosa>>

Rimango a fissarlo interdetta: lui è perfettamente a suo agio nonostante ciò che ha appena proferito, mentre io... Io mi sento come se avessi appena ingerito un intero pacchetto di Bon Bon Esplosivi. Come fa a sapere...? Per le sottane di Morgana... Non sarà? Io...
No. È tutto okay, non devi lasciarti innervosire da quel cretino. Hai una missione da portare a termine.

<<Mio padre non lo noterà mai>> affermo, raccogliendo un piccolo frammento di quello che rimane dello specchio e osservando da lì il mio riflesso <<ma mia madre... Lei è una attenta ai dettagli>>

What's in a name? That which we call a RoseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora