«Beh probabilmente vi devo una spiegazione»
Osservo i miei amici e cugini uno per uno. Siamo i soli a riempire la Sala Comune ed io sto sudando come una capra dell'est in calore. Uno perchè in questo momento mi trovo proprio davanti al camino ed è un miracolo se i miei capelli non hanno ancora preso fuoco... e due, perchè sono in piedi, difronte a tutti loro per scusarmi e per raccontare tutta la verità e nient'altro che la verità e ovviamente non ho la più pallida idea di come fare o da dove cominciare. Batto i polsi sui fianchi e dondolo sui talloni, inalando aria.
«Oppure ti fai vedere da uno bravo, farsi vedere sarebbe anche carino»
«Matthew!»
«Che c'è?! Mentre stava uscendo, prima, al posto di calciare una lattina ha calciato la mia faccia! Dormivo!»
«No Matt ha ragione, alla fine di tutto questo, se saremo ancora vivi, credo che provare con uno psicologo non sarebbe poi così terribile... ma per ora dovrò rimandare. Io... vi devo parlare»
«Siamo tutti orecchie Rose» mormora Dominique a bassa voce, per via dell'orario, le 2 e 30 di notte, presumo.
Accavalla le gambe nel divano color amaranto, scuotendo la liscia criniera bionda sulle spalline del pigiama e scambiandosi un'occhiata con James alla sua destra. Lui si passa una mano fra i riccioli bruni e rivolge lo stesso sguardo a Fred, a sinistra di mia cugina. Roxanne mi scruta con aria guardinga dietro il fratello, le braccia incrociate e le treccine schiarite dalla luce del focolare. Lily al suo fianco copre uno sbadiglio nella maglia dei Kiss rubata ad Albus e Lucy, da parte sua, si limita a nascondere il faccino, appesa al braccio di sua sorella Molly.
Lola si accoccola in una poltrona di seta dalle tinte granata, Augusta appollaiata sulle cosce, e Rachel la imita, fissandomi con gli occhi rossi di pianto, i capelli rosa e umidi che le si infilano nella scollatura della canotta. 'Ho combinato un bel casino' rifletto, quando noto che anche Alice non mi sta sorridendo incoraggiante come fa di solito ma invece siede sul tappeto orientale avvolta in una felpa beige e non mi guarda in viso. Hugo intanto è adagiato alla scrivania di mogano a lato della sala insieme a Louis ed è probabilmente parecchio spaventato.
Lo capisco dal modo in cui si tortura le dita, protetto, sotto l'ala del suo migliore amico. Starà pensando che sua sorella è impazzita. Per una volta non ha poi tutti i torti. Indietreggio un poco, intimidita dai loro sguardi inquisitori e mi scontro con la gamba di Scorpius, l'unico a scoprire le calde fossette nella mia direzione per tranquillizzarmi.
L'unico insieme ad Albus in realtà, alla mia sinistra, che ha fatto irruzione nella Sala Comune, superando la Signora Grassa, con il mio ragazzo. Raccontano sia bastato distrarla con i loro bicipiti lucenti ma li abbiamo sentiti tutti fare il duetto di Britney Spears insieme al ritratto.
È l'unico modo per corromperla a farti entrare. E loro hanno negato e stra-negato tuttavia il loro assolo ormai è entrato nella leggenda.
«Beh... è una storia un po' complicata...»
Inizio a balbettare parlando del tè con Rimnysm al Paiolo Magico, spiegando di come – e qui comincio a raccontare a raffica – lui sia Mago Merlino, la Golfean Fata Morgana ed io e Scorp, con l'aiuto dei Cavalieri della Tavola Rotonda che per fortuna ho nella collana, quelli che dovrebbero fermarla dal cancellarci dall'esistenza tra pochi giorni nell'attentato che programma di scagliare sul Ministero.
Mano mano che do fiato a tutto questo però sento come un nodo che si scioglie dentro lo stomaco... mi fanno ancora tanta paura le loro espressioni sconvolte ma è anche vero che sono tutti qui... e mi stanno ascoltando senza interrompermi mai. Sono qui.
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What's in a name? That which we call a Rose
FanfictionGli opposti si attraggono. Come no. È una di quelle tante stronzate che leggi nei biscotti della fortuna o che senti in quei podcast smielati tenuti da guru del sesso in andropausa. Anche in alcuni romanzi rosa, a dirla tutta, ma solo se ti piaccio...