Il resto della serata filò tutto secondo i piani del corvino che soddisfatto si addormentò- una volta tornato a casa- con un sorriso sul volto, abbracciando il suo caro e dolce angelo mascherato, dall’identità ormai rivelata.
La vita non è una favola e se solo potessero i nostri protagonisti, ne rimarrebbero legati per l’eternità a quella realtà inventata, dove ogni cosa andava a loro favore, ma tutto era destinato a finire anche se il finale si sarebbe rivelato essere un qualcosa di brutto.
Ma cominciando dal loro presente che venne brutalmente rovinato da una suoneria incessante che proprio non voleva saperne di fermarsi, spezzando il sonno dei due innamorati che tirarono imprecazioni contro il misterioso interlocutore.Provarono ad opporre resistenza a quell’aggeggio iper tecnologico, ma chiunque gli stesse chiamando, di fermarsi proprio non ne aveva voglia. Non appena il silenzio di quella stanza venne frantumato dalla ventesima chiamata, un urlo più forte si sovrappose alla suoneria facendo perdere le ultime staffe al corvino che stufo, tra il cellulare e le urla del compagno, lo spinse giù dal suo letto.
Non appena il corpo di Jimin entrò in contatto con il freddo pavimento fece uscire dalla sue labbra gemiti di dolore e imprecazioni verso il fidanzato ancora sommerso nelle coperte del comodo letto.“Ti sei svegliato con la luna storta? Che c'è, stanotte non ti ho soddisfatto a dovere? Eppure i tuoi ansimi, dicevano il contrario” sbraitò Jimin alzandosi a fatica dal pavimento toccandosi tutte le parti dolenti, la sua ira però venne aumentata quando di risposta ricevette solo un:
“Te lo sei meritato, troietta che geme ad ogni mia spinta” ma la benzina sul fuoco venne gettata ancora una volta con lo squillare nuovamente del cellulare.
Tutta quella situazione, tutto quel rumore e la strafottenza da parte del corvino, a Jimin non piacque e così perse l’ultimo briciolo di autocontrollo che aveva in corpo al che prese il cellulare ancora con la chiamata in attesa e lo tirò in testa a Yoongi.Quest'ultimo sentendo la botta proprio sopra la sua testa uscì fuori dalle coperte più arrabbiato che mai, ma di Jimin in stanza non vi era più l’ombra. Quell’improvviso silenzio procurò la pelle d’oca al ragazzo sul letto perché l’unica cosa da sapere su Park Jimin è che tutto era purché silenzioso. Yoongi aveva paura di alzarsi dal letto e la sua anticamera del cervello non pensò minimamente di alzarsi dal letto, troppo spaventato si rifugiò sotto le coperte rinominandolo il suo posto sicuro fin quando non sentì uno scricchiolio provenire dalla porta, cominciò a sudare freddo non sapendo cosa aspettarsi, ma più passavano i secondi più non succedeva nulla di nulla.
Come una piccola lumaca, sgusciò fuori dal guscio per capire a cosa associare quello scricchiolio, susseguito dal silenzio tombale.
Mise la testa fuori scrutando con gli occhi tutto il perimetro della stanza, ma ancora una volta non vi erano figure al suo interno.
Ancora tremante cominciò a sentire una presenza al suo fianco, come il peggior dei film horror il protagonista si girò esitante verso quella che credeva la presenza misteriosa, ebbe giusto il tempo di mettere a fuoco che quello fosse il suo fidanzato che con una secchiata d'acqua gelida, lo investì completamente facendogli ricadere le sue ciocche corvine sfumate sui suoi occhi.Tossì un paio di volte per via di alcune goccie che gli finirono in gola e nel naso, e istintivamente le sue braccia andarono ad abbracciare il suo corpo adesso ghiacciato.
“Te lo sei meritato” gracchiò Jimin imitando la voce del compagno precedentemente usata, per incrociare le braccia al suo petto e sbuffare irritato alzando gli occhi al cielo.
“Tu sei un uomo morto Park” sibilò Yoongi guardando il colpevole, dopo essersi spostato i capelli dagli occhi.
“Dimmi qualcosa che non so” continuò a prendersi gioco di lui Jimin gesticolando pure portando i due palmi in aria e sventolando le mani.
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TRA PECCATI E DIVINITÀ 《Yoonmin 》
Fanficstoria ambientata nell'anno: 2013 Tra enigmi presenti, passati e futuri, le divinità entreranno in contatto con i sentimenti puri e lussuriosi che coinvolgono il mondo mondano