Un odore dolciastro andò ad espandersi per tutta la stanza del corvino, inondandogli le narici come se fossero dei soldati obbligati a stare sull’attenti, mandando una scarica dell'aroma anche al cervello il quanto bastasse per far svegliare il suo corpo.
Questo profumo era l'arma segreta per risvegliare la sua paralisi del sonno: soffriva di insonnia ma ogni volta che riusciva ad addormentarsi, qualcosa lo bloccava e puntualmente, apriva gli occhi e il suo corpo era fermo come se fosse legato con delle corde e l'unico modo per muoversi era aspettare.
Un'ora.
Due ore.
Tre ore.
Ore interminabili passavano prima che potesse iniziare a muoversi.
Era estenuante, ma ora invece, stava succedendo qualcosa di strano e piacevole: il suo risveglio fu normale, questa sensazione la desiderava da tanto, eccome se desiderava provarla.
Pigro com'era, preferì mugugnare qualcosa nel sonno e troppo stanco per aprire gli occhi, si girò dall’altro lato del letto, immergendo il viso nel cuscino e lasciando che qualche parola sconnessa sfuggisse dalla sua bocca.Sembrava aver appena ripreso il suo sonno quando si accorse di una cosa, la parte in cui si era appena girato era fredda. Si convinse che fosse così perché non c’era la coperta e che l’aria invernale avesse infreddolito le lenzuola scoperte. Però ci fu un piccolo rumore che andò a creare un rimbombo dentro la stanza seguito da una imprecazione a bassa voce che il corvino avendo ormai perso il suo sonno sia per quell’odore, sia per aver preso freddo, sentì benissimo e allora tutte le scene e i dialoghi della sera precedente si fecero strada nella sua mente.
Nel lato freddo di quel letto doveva esserci il piccolo corpo di Jimin, ma testando con una mano tutta la piazza del letto, constatò che di lui non vi era traccia e d'improvviso strabuzzò gli occhi alzandosi di scatto per capire dove fosse finito.
La sua visuale si fissò sul soggetto dei suoi pensieri, un ragazzo biondo che cercava di uscire fuori dalla porta di soppiatto come un ladro: ai piedi non aveva neanche le scarpe. Ed erano state proprio quelle a tradirlo, tentò di aprire la porta con tutta la calma e il silenzio possibile ma una scarpa volle ribellarsi e gli cadde al suolo provocando un rumore seppur piccolo, ma in grado di svegliare il grande Ade dal suo riposo.Jimin rimase immobile in quella posizione, sperava e credeva che il corvino non si svegliasse tanto che non si girò neanche per controllare il suo stato decidendo di credere alla legge: se io non ti vedo, tu non mi vedi.
“Hai, quindi, deciso di andartene…” seppur fosse un sussurro, quello di Yoongi venne ascoltato e ripetuto mentalmente dal suo interlocutore, che vergognandosi, chinò il capo prima di parlare.
“Yoongi io-” provò a spiegare quello che stava succedendo, ma invano perché venne interrotto.
“Jimin, non devi darmi nessuna spiegazione. Sono stato io a dirti di andartene se per te non fosse stato nulla e io di certo non ti fermerò, quindi...è stato bello-”
“Yoong-”
“Vattene prima che io mi alzi e non controlli le mie azioni.”
“Mio dio, sei troppo paranoico. Smettila di farti film mentali e giungere a conclusioni affrettate, mi vuoi far parlare?” urlò furioso più che mai Jimin alzando il capo e fissando con gli occhi pieni di rabbia quelli del compagno, che al contrario lo guardò sorpreso dalla sua uscita, ma decise di star in silenzio almeno per questa volta ed ascoltarlo.
"Prego, ti ascolto"
“Non hai ancora capito quanto tu sia importante per me? Perché il tuo cervello non riesce ancora a capirlo? Sono qui con te e non voglio abbandonarti.
Sto rischiando la mia vita, però preferisco viverla, scegliendo cosa é giusto e cosa non lo é. Tu sei la mia scelta e non ti cambierei per nulla al mondo ma non osare attaccarmi in questa maniera: renditi conto di quello che dici perché ogni volta che giungi a queste conclusioni, mi fai soffrire perché ti immagini cose che non ci sono né in cielo né in terra.
Non sopporto essere trattato così, soprattutto dalla persona per cui ho deciso di rischiare tutto e a cui sto dedicando anima e corpo; sappi che non mi faccio mettere i piedi in testa e se c'è qualcosa che non mi piace, o la affrontiamo insieme oppure finiamola subito. Non saresti contento se mi sfidassi ora come ora, col potere che mi ritrovo."
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TRA PECCATI E DIVINITÀ 《Yoonmin 》
Fanficstoria ambientata nell'anno: 2013 Tra enigmi presenti, passati e futuri, le divinità entreranno in contatto con i sentimenti puri e lussuriosi che coinvolgono il mondo mondano