"Ti rendi conto?!" esclamò frustrato Jungkook .
" siamo una squadra non può fare sempre di testa sua soltanto perché quell'uomo è-" non finì neanche di parlare che una mano gli si posò sulla bocca "e tu sai in che guaio ti caccerai se dicessi una parola fuori posto ?!" esclamò Taehyung .
"ora non ci dobbiamo pensare , ora lo aspettiamo e poi andiamo al locale."
"io non voglio più portare Jimin lì dentro Tae, troppe cose succederanno ancora me lo sento, io ti amo e gli voglio un sacco di bene, ma non voglio mettere ancora le vostre o meglio la sua vita in pericolo, sappiamo tutti come sarebbe andata a finire se Yoongi non fosse stato lì " lacrime amare cominciarono a colare dai suoi occhi per rabbia e sensi di colpa che lui stesso voleva provare "dai non è colpa tua o nostra: è successo, è stato un incidente" Taehyung provava davvero a confortare il suo ragazzo ma senza riuscirci perché sapeva benissimo che infondo le sue parole erano vere: "se è stato un incidente perché ogni notte fai incubi e urli 'è colpa mia ', ' prendete me ', ' ferite me non lui' e ti svegli piangendo ?!? me lo sai spiegare ?! no! non si può spiegare perché sai almeno quanto me che dovevamo esserci noi al suo posto e non viceversa".
Ora sarebbe un eufemismo se vi dicessi che nessuno dei due stesse piangendo, si erano stretti in un forte abbraccio, si sedettero per terra e Taehyung tirò a sé Jungkook facendolo posizionare tre le sue gambe e con le braccia gli accarezzava la schiena mentre all'orecchio gli sussurrava parole dolci, lasciando ogni tanto baci sulla sua guancia bagnata rigata ripetutamente dalle lacrime e solo dopo svariati minuti si calmò ma continuarono a mantenere quella posizione aspettando il loro migliore amico.
Nel mentre in una stanza non molto distante dalla loro posizione, due persone che all'apparenza di tutti sembravano : uno pacato, gentile e perfetto, l'altro severo e con il cuore impassibile, ora si stavano attaccando come animali, ovviamente senza strafare, ricordandosi dove stavano.
"Hai seriamente combinato tutto questo per un tatuaggio ?!" urlò furibondo il ragazzo
"Tu invece moccioso hai capito con chi abbiamo a che fare ?" un altro urlo proveniente questa volta dall'adulto
"Io non lo farò mai , e quando dico MAI è MAI! io non farò il tuo gioco, accetterò di aiutarlo , ma non lo pedinerò o perquisirò la sua casa per i tuoi scopi !" gettò tutto d'un fiato l'argenteo .
"oh tu invece lo farai e sai perché ? perché tu sei-"
" no non dirlo ti prego, sono così importante per te solo quando si tratta di queste cose e per favore non uscirtene con queste scuse perché io non sono un fottuto giocattolo da manipolare a tuo piacimento ." sbottò fuori Jimin stanco delle continue uscite da parte di quell'uomo "e tu sai cosa ti succede se non obbedirai vero piccolo chimmy?" chiese l'uomo con la voce più acida che mai, sapendo che quel nomignolo avrebbe scatenato la sua rabbia .
" non osare a chiamarmi in questo modo e la devi smettere di ricattarmi in questa maniera. Sei un lurido bastardo, non meriti nemmeno di essere considerato un uomo " la sua voce rimbombò nella stanza e le sue mani andarono a chiudersi in due pugni e le nocche sbiancarono talmente furono strette con forza "scommettiamo ?"
"no! ci credo"
"allora che farai Jimin?" chiese con un ghigno divertito l'uomo sapendo già la sua risposta
"e va bene. Ma sai, un giorno finirà tutto questo e riavrò la mia libertà" i pugni di Jimin finalmente si sciolsero ammettendo così la sconfitta
"Continua pure a dire queste cazzate, ma ricorda, i sogni rimarranno solo nella tua mente."
"Sai, sei uguale a quella donna, così bella ma anche così dannatamente innamorata e ingenua; bene ora può andare signorino Park " sibilò il suo superiore
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TRA PECCATI E DIVINITÀ 《Yoonmin 》
Fanficstoria ambientata nell'anno: 2013 Tra enigmi presenti, passati e futuri, le divinità entreranno in contatto con i sentimenti puri e lussuriosi che coinvolgono il mondo mondano