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Il "buongiorno si vede dal mattino", ma per il corvino non era affatto un buongiorno, era semplicemente sorto il sole per comunicare che la giornata fosse appena iniziata: "ehy sono il sole, svegliatevi, luridi sacchi di merda! Dovrete sopportarmi per sedici lunghe ore"

Praticamente la notte non dura niente e i figli della notte non possono nemmeno divertirsi abbastanza...

Uno di questi era proprio Yoongi che come da programma, quando sentì la sua sveglia suonare, si alzò, tirando diverse imprecazioni, ma quella più forte di tutte arrivò nel momento in cui affacciandosi allo specchio, notò sotto i suoi occhi due borse viola segno di una notte insonne, breve ma intensa.

Tante altre ne susseguirono a fil di voce mentre si truccava per coprire al meglio le occhiaie, non volendo che gli altri le vedessero.

Era come se si fosse preso a pugni col cugino per un periodo di tempo illimitato, anche se questa opzione non l'avrebbe esclusa a prescindere: un bel sinistro e un rovescio per fare vedere a quella testa di cazzo chi comanda nel regno Min.

Però egli non si era fatto vedere da un po', era scomparso dal nulla: magari un alieno lo aveva rapito per sezionare il suo corpo oppure una colonia di avvoltoi lo aveva mangiato per pietà in Messico perché Hwasa era incinta.

Ah, quante opzioni, tutte fantastiche quanto irreali, ma ehy, Yuri è ricco, comunque può fuggire in Messico.

Ok, la seconda opzione non è del tutto impossibile.

Così preferì andarsene per stare tranquillo e una volta entrato a scuola, si diresse verso la sua classe senza guardare o salutare nessuno.

Varcata la soglia della porta, si ritrovò stranamente la sua aula priva della maggior parte dei loro studenti, solo alcuni, tra cui Jimin erano seduti ai loro posti: chi parlava con un vicino, chi ripeteva per la lezione che si sarebbe svolta tra una decina di minuti e chi come il biondino leggeva un libro in totale armonia col mondo.

Quel ragazzo, anche con una semplice azione, risultava bellissimo e chi diceva il contrario, significava solo una cosa: non aveva ancora incontrato l'ottava meraviglia del mondo.

Il corvino non capì se il groppo di saliva che deglutì, era dovuto per il nervoso o per la bellezza del biondino, ma sta di fatto che si avviò verso il suo posto, con movimenti a dir poco insonorizzati, si sedette al suo banco, prese i libri e solo quando li appoggiò sul banco, ruppe quel silenzio- creato da lui stesso- e attirò l'attenzione del suo vicino di banco che preso alla sprovvista, sobbalzò dallo spavento.

"B-buon giorno Yoongi "

"Sai dirmi se...quando avrò l'esame?"

"oh...ecco prima delle vacanze di natale"

"mmh...ok" concluse freddo quel breve scambio di informazioni tanto che dopo non parlarono più e ognuno ritornò sulla propria strada fin quando la campanella non suonò con il suo fare brusco, interrompendo tutti gli studenti dai loro discorsi, avvisandoli che era giunta l'ora di entrare in classe perché tra pochi istanti, un professore varcherà la porta della classe e comincerà la lezione.

Con il passare dei secondi, la classe cominciò a riempirsi di studenti borbottanti e annoiati non ancora pronti ad affrontare quella pesante ed asfissiante giornata piena di interrogazioni e verifiche.

Con l'arrivo degli studenti giunse anche il professore che con il suo fare autoritario si sedette dietro la cattedra e mantenendo lo sguardo freddo e professionale, cominciò a fare l'appello: chiamò uno ad uno gli studenti messi in perfetto ordine alfabetico sul registro.

TRA PECCATI E DIVINITÀ                                                《Yoonmin 》Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora