Nemmeno il tempo di entrare e sedersi che si erano già tracannati due bottiglie di superacolici, passando dal mojito all'angelo azzurro, dal sex on the bitch ai quattro bianchi...insomma, mischiare era il loro forte ma non abbastanza da saperlo reggere; cercavano di assaporare ogni gusto per creare i migliori intrugli per poter fare concorrenza con i baristi del locale, volevano raggiungere una gradazione alcolica pari a quella dell'alcol puro, mandando in coma etilico chiunque si avvicinasse al loro cammino.
Jimin e Taehyung ormai si conoscevano vecchi, con un solo sguardo, avevano fatto già piazza pulita, bevendo senza fermarsi, fino all'ultimo goccio presente nel loro bicchiere. Eppure dovevano essere i classici amici che si dovevano aiutare a vicenda nei momenti meno stabili, ma si sa che le migliori decisioni si prendono insieme da ubriachi e mezzi nudi e le migliori amicizie si vedono nel momento del bisogno in cui uno regge la testa all'altro poiché entrambi stanno vomitando l'anima, seguiti dalla tipica frase: "Da domani, non bevo più" per poi ricaderci la settimana successiva.
Quei due erano fatti così: invece di dare l'esempio, dovevano essere loro accuditi.
Da chi poi, se non dai loro fidanzati che li guardavano preoccupati e gelosi in quanto stavano attirando troppo l'attenzione.
Avevano gli occhi puntati su di loro e questo li faceva sentire vivi.L'ansia e la preoccupazione salivano e non ci sarebbe da meravigliarsi se Jimin e Tae, spinti da un momento di euforia e da un bicchierino di troppo, avessero commesso qualche stupidaggine. Infatti, manco a farlo apposta, il biondino si svoltò e parlò o per lo meno, cercò di pronunciare parole comprensibili all'umanità ma risultarono totalmente sconnesse:
"Ragazzi, é l'ora di fare un brindisi e per festeggi-""A proposito, cosa dobbiamo festeggiare? Sei venuto tutto energico prima perché volevi comunicarci qualcosa di importante" lo interruppe Yuri, curiosa dall'inizio e con una strana sensazione per niente piacevole, sapeva che suo cugino si sarebbe messo in mezzo ai suoi piani
"Ma sai che non me lo ricordo nemmeno? Andiamo a divertirci in pista piuttosto. Rimorchiamo" disse senza controllo, alzandosi traballante per dirigersi verso la sua meta, dimenticandosi che al suo fianco ci fosse il suo ragazzo, il quale lo guardava con uno sguardo indecifrabile, non poteva dargli la colpa, in quel momento non era il Jimin di tutti i giorni, sperava solo che non si spingesse oltre alle parole, altrimenti sarebbe troppo da sopportare.
Ci sperava sì, ma sapeva che non sarebbe stato affatto così facile: con fatica, Jimin riuscì ad arrivare in pista, ondeggiando i fianchi e scavalcando la folla per avere il centro solo per lui, continuando ad essere sensuale, ritmando ogni movimento della canzone che passava sui piatti del dj, attirando così ciò che voleva sin dall'inizio: gli sguardi famelici di qualsiasi ragazzo presente là dentro che come incantati dal suo fascino, si avvicinavano passo dopo passo.
Ora lo circondavano e Yoongi, osservando quella bellezza così esposta ai comuni mortali, capì che doveva darsi una svegliata: o agiva finché era in tempo oppure la sua preda sarebbe finita in pasto ad altri predatori.
Di scatto, si alzò e si diresse verso il suo obiettivo, guardò con aria minacciosa chiunque stesse fissando il suo ragazzo e nel mentre ripeteva il suo mantra di sempre, imparato sin dalla tenera età:<<Regola numero uno della famiglia Min: mai mettersi contro un membro dei Min. Chi osa sfidarlo, non la passerà liscia>>
Non pensava di metterlo in atto così in fretta. Aveva diciannove anni ma era pur sempre presto per applicare la regola fondamentale della sua famiglia: insomma, essere un mafioso significava comunque essere rispettato e onorato e se si arrivava ad applicare la numero uno, allora la vittima si doveva trovare in guai molto grossi per aver osato toccare il tesoro più prezioso.
Nel caso di Yoongi, la persona amata.
Non credeva proprio di potersi ridurre così per una persona.
Fin da bambino era stato educato a non provare pietà e compassione per nessuno, a capire la differenza tra alleati e nemici e ad imparare che l'amore é sinonimo di menzogna e provoca solo sofferenze. Era stato cresciuto così, tra cattiveria e apatia per poter diventare un giorno il re degli dei dell'inferno: la terra doveva bruciare ad ogni suo passo e le sue vittime dovevano chiedere perdono per aver intralciato il suo cammino.
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TRA PECCATI E DIVINITÀ 《Yoonmin 》
Fanficstoria ambientata nell'anno: 2013 Tra enigmi presenti, passati e futuri, le divinità entreranno in contatto con i sentimenti puri e lussuriosi che coinvolgono il mondo mondano