Sembrava l’era di una nuova giornata serena e tranquilla, ma ahimè dovetti ritirare tutto quando da una stanza in fondo al corridoio non vi uscì un piccolo gruppetto di ragazzi tutti bisbiglianti tra di loro mentre nelle loro mani, reggevano delle piccole valigette dall’aria abbastanza pesante.
I giovani presero a ridacchiare senza far troppo rumore, mentre con lentezza e calma aprivano le valigette facendo particolare attenzione al rumore che la zip procurava. Una volta aperte, rivelarono il loro contenuto: delle trombe da assemblare.
Passati un paio di minuti il tempo di assemblarle e ripetere in silenzio ciò che dovevano fare, per a fine ‘prove’ dividersi per l’intero corridoio. Essendo in quattro, due si misero agli estremi e altri due nei dimezzi: il loro ‘direttore d’orchestra’ ad un certo punto controllò l’ora sul cellulare che segnava precisamente le sette e cinquanta nove del mattino.
L’ansia cominciava a farsi sentire, ma mai quanto le scariche di brivido per quello che stavano per fare; un'ultima risata uscì dalle loro bocche prima di posizionare le loro labbra sui bocchini delle trombe.
I secondi sembravano infiniti, ma non appena quel nove diventò uno zero facendo così arrivate le famose otto, i ragazzi presero a suonare una marcia di cavalleria americana. Suonarono per una decina di minuti senza prender fiato, ignorando i loro visi rossi per via delle risate trattenute e aria che veniva a mancare meno, preferirono suonare fin quando non vi si presentò tutto il personale dell’hotel e tutta la loro classe.
Solo quando dalle rispettive stanze uscirono un Taehyung e Yoongi incazzati neri che i ‘trombettisti’ smisero di suonare, di certo non si fermarono per i due, ma vennero fermati dai due. Quest’ultimi muniti di asciugamani in mano andarono a tappare la campana degli strumenti finendo così la loro cavalleria.
“Stronzi” urlarono all’unisono entrambi senza neanche essersi messi d'accordo e si richiusero in camera.
Sorvolata una mezz’ora di ramanzina che bellamente ignorarono e fecero scivolare addosso come acqua fresca, tutti finalmente svegliati e cambiati, scesero, fecero una gustosa e ricca colazione non facendo finire i guai della mattinata, del resto la giornata era appena cominciata. Quel risveglio sembrava aver messo di buon umore i ragazzi che durante il pasto presero a farsi scherzi con il cibo e molte volte ritrovandosi intrugli strani nei piatti o addirittura sui vestiti. Ed anche la sala ristorante divenne il loro campo di battaglia, i dipendenti erano disperati non sapevano proprio come comportarsi con quei vandali, perché tutto sembravano purché dei ragazzi normali.
Qualcuno volle ascoltare i pianti di tutti i residenti nell’hotel che mandò loro un segnale. Un cameriere corse verso il loro tavolo rivolgendosi al corpo docenti dove comunicò in tutta gioia che il loro pullman era giù che li attendeva e, che non dovevano assolutamente ritardare.
Quello fu l'ennesimo richiamo che la classe sentì scatenando la gioia dei ragazzi che presero ad urlare, battere le mani sul tavolo per correre alla fine come una mandria di vacche verso l’uscita e prendere posto nel pullman, almeno per qualche ora tutti i residenti, alloggiatori e non, avrebbero respirato aria pulita.
L'autista del mezzo esasperato, decise di mettersi delle cuffie nelle orecchie per evitare di sentire gli schiamazzi che tutti gli studenti stavano provocando. I professori rimpiangevano la loro scelta di essersi offerti per accompagnare la classe, non pensando minimamente che potessero diventare una banda di tifosi in pieno delirio allo stadio.
I ragazzi continuarono a fare quello che facevano senza preoccuparsi di nulla, ballavano nel piccolo corridoio, cantavano a squarciagola e giocavano a carte e tanti altri strani oggetti.
Il loro trasporto giunse al termine quando l’autobus si fermò dinanzi ad un edificio; esso era elegante, raffinato e immacolato situato al centro della città, affacciato su di un prato immerso nella natura artificiale che i cittadini costruirono. L’entrata era parecchio movimentata, si presentava un via vai di persone o gruppi, la maggior parte di loro erano tutti turisti che a quanto si poteva notare erano abbastanza soddisfatti di ciò che avevano appena ammirato. Sopra la grande porta d'entrata su una grande piastrina di ottone vigeva una scritta: “Museo Storico Artistico e Culturale”.
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TRA PECCATI E DIVINITÀ 《Yoonmin 》
Фанфикшнstoria ambientata nell'anno: 2013 Tra enigmi presenti, passati e futuri, le divinità entreranno in contatto con i sentimenti puri e lussuriosi che coinvolgono il mondo mondano
