Al calar del sole e al sorgere delle luna, i ragazzi, divisi ognuno per la propria strada, pian piano e uno alla volta entrarono dentro casa: chi come persone normali dalla porta principale; chi per non fare rumori molesti dalla porta sul retro e chi come genio del male dalla finestra.
Alla fine per qualche strano motivo, si ritrovarono tutti in salotto al buio e l'unica fonte di illuminazione che rendeva un po' meno inquietante quella stanza, proveniva dal piccolo raggio di luna che come un ladro, si infiltrava silenziosamente, evitando qualsiasi cosa che potesse essere d'intralcio al suo percorso.
La tenda bordeaux della baita ne era un esempio.La luna, però, era in dolce compagnia in quanto non era l'unica a svolgere il ruolo di ladro. Infatti, nessuno sapeva che in quella stanza vi era il resto del gruppo che pensando di essere solo, zampettava in punta di piedi proprio come un saccheggiatore professionista, che dopo un gran bottino, doveva fuggire, ma per qualche strana ragione non ricordava più la via d’uscita come se la casa fosse riuscita a trasmettere uno strano sortilegio a quel povero malcapitato, capace di far perdere la memoria e l'orientamento: chi sbatteva il mignolo a destra, imprecando mentalmente, facendo cadere tutta la lista dei santi; chi sbatteva contro i muri.
Vagavano così come delle mine, fin quando qualcuno ormai stufo di quella situazione, accese la luce, facendo strizzare gli occhi ai cosiddetti “ladri” che immediatamente si girarono, guardandolo in malo modo e insultandolo fino al resto dei suoi giorni, pure sulla sua tomba.“Che state facendo?” chiese una voce abbastanza irritata dalle scale con le braccia rigorosamente incrociate al petto
“T-tae ciao” il primo a parlare fu Jimin con un sorriso falso più che mai sul volto, poi riformulò nella sua mente la domanda posta in precedenza e si chiese perché avesse parlato al plurale. Titubante si girò e come per magia, dietro di lui, comparvero Jungkook e Yoongi
“Voi che ci fate qui?” domandò urlando
“Possiamo dire lo stesso di te” risposero all'unisono gli altri due
“Adesso basta, tutti a dormire! Per domani, ho prenotato a noleggio l’attrezzatura da montagna e non voglio dei morti che camminano su degli sci” esclamò arrabbiato Taehyung che sembrava l’unico normale adesso.
“Un'ultima cosa prima che andiate, che cosa ci facevate tutti qui?! Stavate giocando e manco mi chiedete di partecipare?” domandò alzando un sopracciglio.
A quella domanda nessuno rispose, erano dei robot che non riuscivano a collegare il proprio cervello, perché tutti -non c'era manco uno che si salvasse- cominciarono a balbettare e sibilare parole completamente sconnesse fra di loro, non creando un filo logico in ciò che dicevano.“Basta! Ho capito, nessuno parlerà. Ora a dormire, forza” dopo quel rimprovero peggio dei loro genitori, ognuno a testa china si diresse nella sua stanza, annuendo alle parole della loro "mamma", si cambiarono con i loro rispettivi pigiami e corsero di fretta sotto le coperte, cominciando a russare e disturbando così, la quiete pubblica, nonché l'intera montagna.
Per colpa loro, fra un po', poteva esserci pure una valanga per quanto rumore stessero facendo.Il risveglio, per sfortuna, dei tre ladruncoli non fu piacevole, in quanto credettero di averla fatta franca con solo una ramanzina la notte precedente, ma ovviamente per l’argenteo non fu così: di fatto si mise in mezzo alle due stanze con in mano due padelle, contò fino a tre e allo scadere del tempo iniziò a sbattere le braccia -come quelle tenere scimmiette giocattolo con i piatti da banda in mano- facendo uscire dai due utensili rumori al dir poco snervanti.
All'udire quei potenti botti scaturiti dalle padelle, i giovani ancora nel mondo dei sogni saltarono in aria finendo dritti dritti sul pavimento con il cuore che a momenti avrebbe abbandonato la cassa toracica.
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TRA PECCATI E DIVINITÀ 《Yoonmin 》
Fanfictionstoria ambientata nell'anno: 2013 Tra enigmi presenti, passati e futuri, le divinità entreranno in contatto con i sentimenti puri e lussuriosi che coinvolgono il mondo mondano