Lhong se ne stava sdraiato sul letto, il lenzuolo tirato su fino a coprirgli il volto.
Il bianco candido di quel sudario gli infondeva un senso di pace.
Nascosto sotto quel velo rifletteva su quello che era successo.
P' Kim era venuta a fargli visita il giorno o la settimana prima?
Per il ragazzo il tempo trascorso in quel posto era pressoché relativo, ogni istante si susseguiva all'altro triste e vuoto.
Quanto era passato da quel maledetto undici febbraio? Una settimana, un mese, un anno? Lhong non lo sapeva e non sembrava preoccuparsene più di tanto.
Non c'era un orologio nella struttura e non aveva con sé il cellulare.
Nulla solo il silenzio ed i lunghi dialoghi interiori con sé stesso.
Era sicuro che fosse passata più di una settimana dal suo ricovero. L'infermiere che gli era stato assegnato, puntualmente, gli comunicava il desiderio di sua sorella di potergli far visita ma lui, puntualmente, rifiutava rispendendo il messaggio al mittente. Non era pronto per vedere nessuno, tantomeno Jeab.
Perfino ricevere la visita di P'Kim si era dimostrato più straziante del previsto.
La donna lo aveva raggiunto il giorno successivo alla sua entrata in clinica nel pomeriggio.
Silente e paziente l'aveva osservato mentre piangendo le si confessava come mai aveva fatto prima d'ora.
Le raccontò di Kanya, di Kao, del terribile gesto che stava per commettere ed infine di Tar.
"Perché? Perché ho fatto una cosa così spregevole? Come ho potuto riversare tutte le mie paure e la mia rabbia su una persona così innocente come Kao. Riesci a spiegarmelo?" le domandò fra le lacrime stando rannicchiato in un angolo della stanza con le ginocchi strette al petto.
"Dimmelo tu perché Lhong, conosci questa risposta meglio di chiunque altro" disse la donna restando in attesa di una conferma che sapeva essere già stata formulata nel profondo dell'animo del ragazzo.
"Avevo bisogno di sentirlo, di vederlo, di respirarlo attraverso Kao. Era l'unico modo per rendermene realmente conto. Quando l'ho guardato, quando ho posato il mio sguardo pieno di rabbia e rancore sul suo volto ho visto Tar per la prima volta. Sono riuscito finalmente a provare il suo dolore e a riconoscere il torto che gli ho fatto. Come sono potuto arrivare a tanto?" singhiozzò. "Quanto odio c'è in me per avermi spinto ad un gesto così terribile. Ho rovinato per sempre la sua vita, non merito di continuare a vivere. Non mi merito l'affetto di Jeab, l'amicizia di Kanya o l'amore di Kao."
"Sono un mostro. Un criminale. Uno stupratore, per questo devo restare rinchiuso, per non rischiare di fare ancora del male a qualcuno" esclamò parlando più a sé stesso che alla donna.
"Kao! Come ho potuto fare questo a lui. Io gli voglio bene, gli voglio bene davvero. Volevo solo proteggerlo ed invece non ho fatto altro che annientarlo, sporcarlo irrimediabilmente. Se non mi fossi fermato, se io non mi fossi fermato..." il ragazzo non riuscì nemmeno a terminare la frase uno scenario ancora più terribile di quello che aveva vissuto gli si presentò davanti agli occhi.
"Ma lo hai fatto Lhong. Ti sei fermato. Nel tuo profondo sapevi che quello che stavi per fare era sbagliato e a modo tuo lo hai comunque difeso da te stesso, se non ne fossi stato inconsciamente consapevole non avresti mai mandato quel messaggio al tuo amico per avvisarlo. Questo è stato un atto d'amore nei confronti di Kao e tu lo sai" continuò la donna annullando le distanze fra loro e sedendoglisi accanto.
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LHONG
Historia CortaFanfiction ispirata al personaggio di Lhong tratto dal lakorn Bl Thailandese TharnType The Series. Questo personaggio come Tharn/Type/Tar e Jeab non mi appartengono ma sono frutto della mente della scrittrice Thailandese Mame. Tutti gli altri protag...