CAPITOLO EXTRA ศูนย์.4.1 (soon.4.1)

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"Bugie, promesse e famiglie"

(secondo anno metà primo semestre)




"Non insistere Kao! ho detto di no!" gridò il ragazzo più grande sbattendo con rabbia la valigia sul letto.

"Ma... P' Lhong non riesco a capire" domandò piuttosto confuso il Nong seduto in piedi di fronte a lui con le braccia alzate in segno di protesta "Eravamo d'accordo. Ci siamo organizzati così tanto! E' quasi un mese che ci prepariamo per questo viaggio e adesso, tu te ne esci fuori con questa novità? Sono sicuro che ci sia sotto una ragione ben precisa..." continuò interrogativo.

I due ragazzi stavano discutendo oramai da parecchi minuti, il motivo era abbastanza importante. Il giorno seguente, Kao e Lhong, sarebbero dovuti partire per la Germania per poter raggiungere Jeab, Hans ed il piccolo Albert.

Il problema insorto, che stava spingendo i due nel continuare a discutere animatamente, verteva sulla decisione, improvvisa, da parte del più grande di escludere il suo ragazzo da quell'avventura.

Kao, ricordava bene, con quanta tenerezza ed eccitazione, tempo addietro, P' Lhong gli avesse proposto di accompagnarlo. Jeab lo aveva invitato personalmente e, il più grande, felice come un bambino, aveva subito comunicato tale invito al suo amato ragazzo, desideroso che questi accettasse.

Tutto era stato calcolato affinché i due studenti potessero permettersi quel soggiorno senza gravare con assenze prolungate sulle lezioni universitarie. Approfittando della sospensione del servizio, a causa delle vacanze di metà semestre, la donna, si era organizzata in modo da permettere ai ragazzi, di approfittare di quelle vacanze, per concedersi qualche giorno di svago fuori dal paese. Otto giorni di relax, immersi nelle strade della cittadina di origine medievale Rothenburg.

Per Lhong, il poter trascorrere così tanto tempo da solo con il suo ragazzo lontano dal caos di Bangkok era un sogno che si avverava. Dopo aver trovato la famiglia del violinista pienamente d'accordo nel lasciarlo partire, i due ragazzi avevano passato il loro tempo libero, stendendo un accurato diario di viaggio con tappe e luoghi da visitare e momenti da poter dedicare allo stare da soli lontani da occhi indiscreti.

Ora, che la partenza era alle porte, Lhong, inaspettatamente e senza fornire una più che valida motivazione, aveva appena comunicato a Kao che, lui non avrebbe  più fatto parte di quel viaggio. Donandogli con freddezza, il costo del biglietto convertito in un buono da spendere sempre con la stessa compagnia per qualsiasi altra destinazione.

"Preferisco passare questo poco tempo che avrò a disposizione con la mia famiglia, senza distrazioni. Non essere arrabbiato avremo altre occasioni da trascorrere insieme" gli aveva semplicemente detto P' Lhong con uno strano sguardo negli occhi.

Kao non era certo uno stupido, aveva capito subito che, quella spiegazione fornita così su due piedi, non poteva certo rispecchiare il reale motivo che aveva spinto il più grande a prendere quella decisione.

C'era sicuramente dell'altro che, P' Lhong, gli stava volutamente tenendo nascosto.

"Ti conosco troppo bene, sono sicuro che ci sia dell'altro che non vuoi dirmi. Sei strano da quando Jeab ti ha chiamato un paio di sere fa, ti sei chiuso in te stesso e, gli incubi sono tornati. Credo sia tutto collegato. Ti prego P' Lhong parlami. Dimmi cosa ti turba" lo implorò il piccolo cercando di trovare uno spiraglio per poter aprire un dialogo costruttivo.

P' Lhong si era davvero allontanato negli ultimi giorni e gli incubi si erano fatti più terrificanti che mai per entrambi. Kao si era trovato in grande difficoltà, nel cercare di rassicurare il più grande intervenendo dopo i suoi risvegli sempre più traumatici.

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