ห้าสิบเอ็ด (H̄̂ā s̄ib xĕd)

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Lhong si godeva il caldo sole di marzo restandosene seduto sul bordo di quella specie di fontana scolpita con motivi rinascimentali europei. Perso nell'osservare divertito il rincorrersi di due pesci rossi lasciò vagare la sua mente al pensiero delle tenere e affettuose parole riportate nella lettera che, con cura e amore, custodiva gelosamente nella tasca dei pantaloni.

"Sapevo che ti avrei trovato qui" la voce dolce e gentile di P'Kim lo raggiunse alle spalle.

Il ragazzo aspirò il fumo dalla sigaretta che teneva fra le labbra. Non era un fumatore in realtà, lo faceva raramente e solo nei momenti di grande stress.

"Come ti senti oggi?" domandò la donna osservandolo attentamente "Ho intravisto Jeab uscire qualche minuto fa, ormai la pancia inizia a vedersi. A che mese di gravidanza è?" continuò la donna cercando di intavolare una conversazione leggera.

Lhong aspirò l'ultima boccata per poi alzarsi ed andare a gettare il mozzicone nel cestino lì vicino.

"E' appena entrata nel quarto" le rispose sedendosi nuovamente sul bordo della scultura.

Quel giorno il ragazzo non aveva molto desiderio di parlare, anche con la sorella era stato particolarmente taciturno, da quando gli era stata consegnata la lettera, un paio di giorni prima, il suo pensiero continuava irrimediabilmente a portarlo a quelle parole. Né P' Kim né la ragazza gli avevano fatto pressioni intimandogli di condividerne il contenuto con loro ma, entrambe, erano più che sicure che lo stato d'animo del ragazzo fosse certamente legato a quei versi celati.

"Sai" disse il ragazzo mantenendo lo sguardo su quei minuscoli animaletti che nuotavano felici nell'acqua limpida sotto di lui, ignari del mondo che li circondava "Vorrei davvero avere la memoria di un pesce" sospirò il giovane immergendo una mano nella vasca e spingendo i due esserini a nascondersi per la paura.

"Sarebbe tutto più facile non ricordarsi nulla e poter iniziare a vivere da adesso. Senza brutte esperienze alle spalle" continuò sorridendo tristemente al quel pensiero.

"In verità..." iniziò la donna catturando finalmente il suo sguardo e la su attenzione "Studi recenti hanno dimostrato che i pesci sono dotati di una memoria esattamente come noi. Possono ricordare fatti avvenuti anche mesi prima. Come noi anche loro si portano dietro un pezzo di storia."

La dottoressa si avvicinò al giovane "Dimenticare il passato Lhong non ti aiuterà a vivere serenamente il futuro. Ogni essere umano deve avere la possibilità di portare con sé il proprio vissuto per poter conoscere le proprie radici. Dolorosi o felici che siano, i ricordi fanno parte di ognuno di noi e come persone consapevoli dobbiamo poterne avere memoria. So quanto sia difficile per te convivere con tutto questo ma, guarda quanta strada hai già fatto in queste ultime settimane" concluse dolcemente.

Il giovane la guardò fisso negli occhi per diversi minuti immagazzinando quelle parole dentro di sé poi, con coraggio, estrasse la lettera e la porse alla donna "Immagino tu sappia già di cosa si tratta."

P' Kim con rispetto accettò quella confidenza ed in silenzio iniziò a leggerla:

"Caro P' Lhong,

come stai? Tua sorella mi ha detto che sei in salute, ma che al momento non vuoi vedere nessuno.

Per favore P' spero che accetterai di leggere questa lettera e che le mie parole possano darti conforto in qualche modo. Voglio che tu sappia che non provo nessun rancore nei tuoi confronti, la rabbia è svanita da tempo ed al suo posto è rimasta solo la tristezza per la tua lontananza. Mi manchi davvero tanto e spero che tornerai presto a scuola. Mi mancano le nostre chiacchierate, i nostri pranzi passati insieme insomma, mi manchi tu.

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