capitolo 1 - PARTE PRIMA

3.5K 85 45
                                    

Los Angeles, città degli angeli.

Sono passati ventidue giorni da quando sono fuggita da quel manicomio, per ricominciare la mia nuova vita insieme a quella famiglia, una famiglia che non era la mia ma che nonostante questo, aveva scelto di accogliermi e accudirmi come se fossi loro figlia.

Nick era un uomo di classe, lo stavo conoscendo meglio da quando eravamo usciti da li, ed era completamente diverso da quel che mi ero immaginata fino ad allora; infondo aveva sempre mantenuto un apparenza formale per riuscire bene nel suo lavoro.
Candice, sua moglie, era una donna fantastica. Alta quanto bastava, per il suo aspetto pensavo davvero fosse la reincarnazione della madonna in persona. E ciò mi fece ridere quando appena arrivati nella loro villa a Beverly Hills, mi mostrò una foto sua vestita da Maria con suo figlio in braccio di appena pochi mesi, e Nick dietro di lei vestito da Giuseppe. Appena mi ha vista, mi ha accolto subito nelle sue braccia, sussurrandomi nell'orecchio che ero al sicuro, e in quel momento ci credetti davvero.
Infine, c'era il piccolo Ryan, il loro figlioletto di appena dieci anni sempre con un pallone nelle mani; un bimbo molto affettuoso anche se per certi versi a volte capriccioso, ma beh si sa come sono i bambini.

Era l'ultimo giorno che rimanevo a casa con loro; questo perché avevo preso la decisione di alloggiare nel campus del college, in modo da essere più vicina alle aule e anche perché così non avrei avuto il bisogno di usare l'auto, che in realtà non avrei potuto neanche guidare.

" Tesoro disturbo? " la voce morbida di Candice mi risvegliò dai pensieri, così mi alzai dal materasso sulla quale stavo riposando, rivolgendole uno dei miei migliori sorrisi.

" No assolutamente, entra pure, stavo pensando a domani, sarà una lunga giornata." Le dissi sinceramente, scrollando le spalle, portando le braccia lungo i fianchi.

" Immagino quanto sei emozionata, ricordo ancora il mio primo giorno di college tanti anni fa; per quello che vale, fu abbastanza traumatico e per adesso non ti racconterò perché altrimenti potrei metterti ancora più ansia; ma a parte questo, lì incontrai la mia migliore amica e qualche mese dopo, quello che ora è sfortunatamente, il qui presente mio marito... e spero davvero tanto che tu riesca a trovare lo stesso, ti meriti il mondo." Si avvicinò a me per darmi una carezza sul volto, ed io l'ascoltai con interesse, immaginando quanti sacrifici questa donna avesse fatto per poter essere quella che è adesso, e chissà, forse davvero un giorno sarei diventata come lei.

" Sono sicurissima che mi troverò benissimo, sono molto positiva in questo ed ecco.. sinceramente non è quello che cerco, di ragazzi intendo ecco, tengo davvero troppo a quel che sto facendo e non voglio distrazioni di nessun tipo." ammiccai sicura di me, credendo davvero in uno dei tanti princìpi che avevo deciso di dare a me stessa.

" Certo cara.. ma ricorda, certe cose accadono senza che neanche possiamo accorgercene!" mi disse sorridendo con un po' di malizia, e a ciò non potetti che rispondere con una piccola risata, diventata contagiosa. " Oh giusto, ci stavamo perdendo nelle chiacchiere che quasi dimenticavo, è arrivata la parrucchiera, ti aspetta di sotto, abbiamo una nuova stella da far nascere!" esclamò potando le mani dietro le mie spalle, per spingermi dolcemente verso la restaurazione di quel che anche apparentemente, avrei dovuto essere.

" Candice, posso farti solo una domanda?" Le chiesi, mentre scendevamo la scalinata a chiocciola, stando attenta a non inciampare.

" Perché proprio Los Angeles, e non... ecco non lo so, magari una città più piccola come Nevada City? "

" La risposta è esattamente nella domanda piccola Brooke, perché Los Angeles è una città grande. E a differenza di quelle piccole con tanti ficcanaso dove tutti sanno tutto di tutti e si parla troppo, sarebbe stato più rischioso. Qui invece nessuno ti guarda, nessuno si interessa a te a meno che non sorga interesse e si, c'è molta più disinvoltura." Rispose alla mia domanda seriamente; il suo discorso aveva tutto un senso, e non potevo che darle ragione.
Los Angeles era una città grande, forse il triplo di quella dove vivevo io in Australia, e questo mi rassicurava tantissimo; infondo quante probabilità c'erano che qualcuno dei miei ex compagni si fosse trovato nello stesso posto di dove mi trovavo io? Pff probabilmente nessuna.

SurvivorDove le storie prendono vita. Scoprilo ora