Coraggio Brooke, puoi affrontarlo, mi ripetevo in testa cercando di restare tranquilla e ferma sui miei pensieri.
Contavo i secondi come se fossero ore, rimanendo incollata alla finestra e sperando che il ragazzo di sotto avesse cambiato idea, andandosene via da lì, via da me. Ma perché sarebbe dovuto andare via quando lui stesso voleva vedermi? E bene, adesso forse no ma se la verità fosse uscita fuori, mi sarei preparata a vederlo fuggire, senza biasimarlo.
La porta dietro di me si aprii senza nessun colpo di permesso, e prendendo un respiro profondo, mi voltai lentamente trovando davanti a me la figura del moro che aspettavo.
Daniel mi osservava; il suo sguardo era intenso e per quanto avrei voluto ripetere il gesto di quella mattina, aprendo le braccia per aggrapparmi a lui, non dovevo cedere; così rimasi ferma in silenzio sui miei piedi, accanto alla finestra.
" Brooke.." tentò di avvicinarsi, ed io feci un passo indietro, trovandomi con la schiena al muro.
" Rimani li, per favore."
" Davvero Brooke? Dopo tutto quello che abbiamo passato, e il discorso che hai fatto prima, perché mi stai allontanando?" il ragazzo davanti a me sembrò sconvolto dal mio comportamento, continuando a tenere lo sguardo fisso dalla mia parte.
" Te l'ho detto Daniel, e non credo tu dovresti continuare a starmi dietro, è la cosa giusta per..."
" Per te o per me?" mi bloccò, portandosi una mano sul fianco e l'altra tra i capelli. " Ieri sera mi sei svenuta davanti, non ti svegliavi, e io mi sentivo impotente, perché non potevo fare nulla. Volevo uccidere Seline per ciò che ti aveva fatto, ma poi stamattina ho scoperto che è stato solo un effetto collaterale per altri medicinali che prendi." alla sua confessione, il cuore mi si bloccò, e rimasi in silenzio cercando le parole da pronunciare.
" Cosa sai?" chiesi, spostando lo sguardo dal ragazzo a un punto nel vuoto.
" Non so niente Brooke, e ti prego, guardami." con tono disperato si avvicinò a me, portando due dita sotto il mio mento per voltarmi.
" Tu non capisci Daniel." ammiccai, costretta a guardarlo negli occhi, cosciente di star cedendo lentamente.
" E allora aiutami, fammi capire!"
" Sono bipolare, contento? Ecco bene te l'ho detto, ora sei libero di andartene." urlando, mi svincolai dal ragazzo difronte, superandolo per avanzare verso la porta, ma venni bloccata da lui con una mano stretta sul polso.
" E quindi?"
" E quindi Daniel? Non hai sentito quello che ti ho detto?" gli occhi iniziarono a pizzicarmi, ma non avrei pianto, non di nuovo davanti a lui. Portai lo sguardo su Daniel, che ebbe una reazione diversa da come l'avevo immaginata.
" Si, e se pensi che questo mi farà allontanare da te allora ti sbagli totalmente." allentò la presa da me, prendendo un sospiro e rimasi ferma con lo sguardo puntato su di lui ad ascoltarlo. " Brooke, io non sono fatto per le relazioni, non le ho mai cercate. Poi un giorno sei arrivata tu, mi sei entrata in testa, e per quanto abbia provato a dimenticarti, ogni volta tu eri lì: al bar, a casa mia, e nell'ultimo posto dove avrei voluto vederti. Non riuscivo a capire cosa mi stesse accadendo fino a quando ieri sera ti ho stretta tra le mie braccia e vista poi su quel lettino. Non dovevi stare lì, e ho avuto seriamente tanta paura di perderti. Quindi non mi importa cosa pensi, io resto qui perché voglio te; ho bisogno di te e ti prometto che qualsiasi cosa succederà, affronteremo tutto insieme."
Un brivido mi percorse tutto il corpo, mentre ascoltavo Daniel che mi lasciò sorpresa, non aspettandomi una confessione da parte sua.
Per anni, non ho mai ricevuto una dimostrazione di affetto incondizionato, e questo aveva fatto ciò che io costruissi una barriera difensiva intorno a me.
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Survivor
Teen FictionCOMPLETA « 𝐂𝐨𝐦𝐞 𝐮𝐧𝐚 𝐟𝐞𝐧𝐢𝐜𝐞 𝐫𝐢𝐬𝐨𝐫𝐠𝐞𝐫𝐨̀ 𝐝𝐚𝐥𝐥𝐞 𝐦𝐢𝐞 𝐜𝐞𝐧𝐞𝐫𝐢, 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐨 𝐜𝐢𝐨̀ 𝐜𝐡𝐞 𝐦𝐢 𝐜𝐨𝐥𝐩𝐢𝐬𝐜𝐞 𝐮𝐧 𝐠𝐢𝐨𝐫𝐧𝐨 𝐦𝐢 𝐟𝐨𝐫𝐭𝐢𝐟𝐢𝐜𝐡𝐞𝐫𝐚̀. » Brooklyn Richards è appena arrivata a Los Angeles per r...