capitolo 14

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BROOKLYN'S POV

Ero immobile sui miei piedi, intenta a osservare il moro difronte a me che a quanto pare, aveva sostituito il fratello, presentandosi con un pantalone elegante, una giacca e una camicia semi sbottonata da far mancare l'aria.

" Non ti stavo ignorando." ammisi, stringendo le braccia al petto.

" Sei tu quella che se ne è andata senza salutare, l'altra volta."

" Beh non avevo voglia di parlarti. E comunque ora sei qui, quindi visto che sei stato così gentile da presentarti, prego." alzai la mano per indicare l'entrata di casa, e lui come per prendermi in giro, aprì le labbra in una risata.

Lo guardai male, e ciò bastò per farlo smettere, avvicinandosi subito dopo a me per porgermi il braccio.

" Se devo essere il tuo accompagnatore, voglio farlo per bene. Andiamo mademoiselle." Alzai gli occhi al cielo, e senza perdere altro tempo, circondai il braccio nel suo, rientrando insieme a lui in casa.

La sala principale era piena di gente, persone che non conoscevo ma tutte felici di essere lì in quel momento per Nick e Candice. Il sole illuminava le pareti bianche, e per tutto il muro c'era un tavolo con del cibo a fare da buffet.

Senza rendermene conto, strinsi il braccio di Daniel, il quale così come me si era fermato a guardarsi intorno, prima di riportare il suo sguardo su di me.

" È la casa dei tuoi genitori?" mi chiese, e solo allora mi resi conto di quanto ero stata incosciente ad invitare qualcuno con me, dato che avrei dovuto dare spiegazioni.

" Non proprio, cioè si ma non sono i miei genitori, loro mi hanno presa in custodia." ammisi, sentendo il suo sguardo addosso, quello sguardo che non avevo il coraggio di guardare.

" Sembra carina, la casa intendo."

" Si, lo è." gli risposi, cercando di calmare l'ansia che mi stava assalendo pian piano.

" Brooke eccoti qua!" la voce del proprietario di casa fece scattare me e il ragazzo accanto, e appena vidi Nick mi forzai ad aprire il sorriso più finto che potevo. " E tu sei?"

" Sono Daniel, signore." staccai il mio braccio da lui, affinché i due potessero stringersi la mano per presentarsi.

" Oh, è un piacere averti qui Daniel, io e mia moglie ti diamo il benvenuto. Allora sei un amico di Brooke?"

" Si, ci siamo conosciuti all'università." rispose il mio accompagnatore, e dal canto mio rimasi in silenzio tutto il tempo, apprezzando come Daniel riuscisse a tenere testa al mio tutore."

" Tesoro è arrivato il momento.." Candice venne verso di noi, mettendo una mano sulla spalla del marito. Si voltò verso il moro al mio fianco, presentandosi così come precedentemente aveva fatto Nick, e prima di allontanarsi si avvicinò a me per farmi l'occhiolino e sussurrarmi nell'orecchio " te lo sei scelto proprio bene!"

Arrossii a quella affermazione, voltandomi verso Daniel subito dopo e, dal suo volto sereno capii che per fortuna, non aveva sentito. Tra di noi calò ancora il silenzio, mentre tutti gli invitati si voltarono verso il centro della sala, dove i protagonisti di quel ricevimento avevano attirato l'attenzione.

" Buon pomeriggio a tutti amici, parenti e grazie per essere venuti." Nick prese il microfono iniziando il suo discorso e in me cresceva sempre più un senso di disagio, sentendomi di troppo in mezzo a tutta quella folla.

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