capitolo 3

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Non contai i minuti che passarono da quando la seconda tragedia di quella giornata era capitata proprio a me, ma potrei giurare che dieci ne erano già passati da quando ero lì in piedi, attendendo che quel tizio uscisse dalla mia camera.

Ma chi me lo ha fatto fare mannaggia a me, forse questo era un segno, pronto a dirmi che avevo sbagliato a prendere l'alloggio qui e magari sarei dovuta tornare a casa, viaggiando ogni mattina con qualcuno che mi accompagnasse, anche se a pensarci bene, la cosa non mi entusiasmava molto.

Presi un sospiro decidendo questa volta di bussare, dal momento che mi ero stancata di aspettare e osservare tutti quei ragazzi che correvano nei corridoi creando casino; ma proprio nel momento in cui stavo alzando il pugno la porta si spalancò, e il ragazzo dapprima nudo e per fortuna ora vestito, corse via da lì senza rivolgermi neanche uno sguardo.

Alzai gli occhi al cielo, pregando chiunque mi sentisse lassù di mandarmi almeno una gioia, e con quel poco di coraggio che mi rimaneva in corpo entrai di nuovo in quella stanza.

" Sei ancora qui tu?"
" Ehm... in teoria sarei la tua compagna di stanza" risposi alla moretta che si era posta in modo poco educato davanti a me; quasi come se la mia presenza le desse fastidio.

" La mia compagna di stanza? Dovrò parlare con quelli della segreteria, ho mandato mille email chiedendo di avere una camera singola e poi mi fanno queste sorprese, io non.." un urlo liberatorio uscì dalla sua bocca, e io rimasi sconvolta per la scenetta a cui avevo appena assistito.

Un po' mi dispiaceva per lei, capivo che infondo non tutti avessero lo stesso senso di civiltà e del vivere comune, ma nonostante ciò decisi di metterci una pietra sopra e di dirigermi verso quello che sarebbe stato il mio letto al lato opposto della stanza per scrollarmi dalle mani quel che avevo trascinato per tutta la mattina; infondo ciò che era appena successo non era un problema mio, e non avevo nulla di cui preoccuparmi.

" Si ma certo accomodati fai pure, come se quel che avessi detto fino ad ora fossero parole buttate al vento; anzi sai cosa forse è meglio risparmiarle per altro, risolverò questo problema da sola e ti chiedo gentilmente di non rivolgermi la parola, per fortuna questa stanza è grande e potremmo mantenere bene le distanze, sai non mi piacciono le persone che origliano o mettono mani dove non dovrebbero.." sputò tutto ad un fiato, e a quel punto le mie orecchie sarebbero scoppiate se non l'avessi fermata.

" Ok fermiamoci un attimo." la bloccai alzando le mani in segno di difesa. " Prima di tutto, mi dispiace di questo inconveniente, ma io non posso farci niente, sono stati i piani alti ad assegnarmi qui, e non viceversa. E secondo, non mi conosci così come io non conosco te, ma posso assicurarti che ho altro di più interessante da fare nella vita, come ad esempio studiare che è il motivo per cui sono qui, quindi puoi stare tranquilla e continuare serenamente a fare quel che stavi facendo senza badare a me." dissi tutto ad un fiato, sorprendendomi di me stessa con tanto di applausi nella mia mente.

Le rivolsi un ultimo sguardo, aspettando una risposta da parte sua che non arrivò, e proprio come le avevo detto, continuò a fare quel che stava facendo prima che la bloccassi, ovvero cambiare le lenzuola del suo letto.

La ragazza difronte, o meglio dietro dal momento che questa volta mi ero voltata anch'io per sistemare le mie cose, nonostante il suo caratteraccio, era abbastanza carina. Aveva i capelli neri, legati in una coda alta, e degli occhi blu molto chiari, quel colore che avrei tanto voluto avere anch'io ma ahimè per mia sfortuna, mi toccava convivere con quelli marroni. Indossava una t-shirt di qualche band musicale, le andava larga quindi presupponevo non fosse sua, e in accompagnamento dei pantaloncini neri abbastanza corti da far persino intravedere le sue curve.

Finii di sistemare il mio letto, e dopo essere andata in bagno per sistemare le mie cose lì, mi tolsi le scarpe e mi stesi sul materasso, dando pace ai miei piedi che non si erano fermati per un secondo.

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