Avevo seguito Jason per circa mezz'ora, verso una stradina tutta contornata di alberi e negozi, in perfetto stile Los Angeles, per raggiungere il locale dove avremmo pranzato tutti insieme.
" Jason non avevi detto che era vicino?"
" Infatti lo è!"
" Ma è da mezz'ora che stiamo camminando!" sbuffai incrociando le braccia al petto, ringraziando me stessa per non aver indossato le scarpe alte quel giorno.
" Vuoi che ti prenda in braccio?"
" C'è la faccio da sola, grazie." aumentai il passo per superarlo, fino a quando non mi richiamò, urlando il mio nome così forte che tutti i passanti si girarono a guardarci. " Eeee che c'è adesso?!"
" Dobbiamo voltare l'angolo, sei andata troppo avanti!" disse ridendo, indicando con un dito l'incrocio che svoltava verso un'altra strada, facendomi sbuffare di nuovo.
Tornai indietro di qualche passo per raggiungerlo, e tra una spinta e l'altra data come due bambini che giocavano per strada, finalmente arrivammo a destinazione.
Il locale davanti ai miei occhi era enorme, in perfetto stile moderno con le pareti di vetro, e più che bar era un pub dove il profumo di patatine fritte arrivava anche a 5 km di distanza.
Il ragazzo davanti a me aprì la porta, e io da perfetta brava ragazza lo seguii, sentendo il cuore battere forte a causa dell'ansia che mi stava assalendo dentro.
" Oh eccoli la!" dopo essersi voltato intorno per cercare i suoi fratelli, Jason mise un braccio dietro il mio collo, spintonandomi verso il tavolo dove avremmo consumato il nostro cibo.
" Jason c'è l'hai fatta final... Brooke oddio ciao ci sei anche tu!" la ragazza mora era accomodata al tavolo, con la testa chinata a leggere il menu fino a qualche minuto prima, accorgendosi della mia presenza soltanto dopo essersi voltata. Aveva assunto un espressione quasi stupita dal vedermi lì, o forse lo era più perché il suo gemello mi stava strozzando il collo. Per mia fortuna Mathilde decise di alzarsi e venirmi ad abbracciare, e Jason lasciò la presa su di me.
Daniel era seduto difronte a lei, e alzò il volto dal suo cellulare solo quando sentii il mio nome pronunciato dalla sorella.
" Lei che ci fa qua?" aprì bocca fare la domanda più stupida dell'universo, e sospirai.
" L'ho rapita dalla biblioteca e l'ho costretta a mangiare con noi, problemi?" rispose Jason, sedendosi a fianco a lui.
" Infatti Daniel, per caso ti infastidisce la mia presenza qui?" aprii bocca anche io, tenendo testa al ragazzo più accogliente della terra, che dopo ciò rimase in silenzio.
Presi posto al tavolo accanto a Mathilde, e subito una cameriera si avvicinò per prendere le nostre ordinazioni.
" Allora, come mai ci avete messo così tanto ad arrivare?" chiese la ragazza al mio fianco rivolgendosi a me e al fratello gemello.
" Tuo fratello ha detto che si poteva arrivare a piedi da qua al campus, e mi ha fatta camminare per circa mezz'ora, guarda un po' tu.."
" Jason ma sei pazzo? È lontanissimo potevate prendere la moto!" disse lei rivolgendosi al ragazzo difronte a me.
" Sentite non è colpa mia se google maps è rotto, e poi oggi è una bella giornata, Brooke ammettilo che ti sei divertita a fare una bella passeggiata con me!" Jason mi sorrise facendomi l'occhiolino, e alzai gli occhi al cielo per non scoppiare a ridergli in faccia.
Mentre i gemelli continuarono a discutere tra loro lanciandosi diverse battutine, il mio sguardo si spostò su Daniel, che per tutto il tempo era rimasto in silenzio fermo a messaggiare al cellulare, chissà con chi.
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Survivor
Teen FictionCOMPLETA « 𝐂𝐨𝐦𝐞 𝐮𝐧𝐚 𝐟𝐞𝐧𝐢𝐜𝐞 𝐫𝐢𝐬𝐨𝐫𝐠𝐞𝐫𝐨̀ 𝐝𝐚𝐥𝐥𝐞 𝐦𝐢𝐞 𝐜𝐞𝐧𝐞𝐫𝐢, 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐨 𝐜𝐢𝐨̀ 𝐜𝐡𝐞 𝐦𝐢 𝐜𝐨𝐥𝐩𝐢𝐬𝐜𝐞 𝐮𝐧 𝐠𝐢𝐨𝐫𝐧𝐨 𝐦𝐢 𝐟𝐨𝐫𝐭𝐢𝐟𝐢𝐜𝐡𝐞𝐫𝐚̀. » Brooklyn Richards è appena arrivata a Los Angeles per r...