4 mesi dopo...
Parigi. Mi sentivo in una favola, e forse la stavo vivendo davvero, insieme a Daniel, nella città dell'amore. Eravamo partiti ormai solo da un giorno; un giorno da quando ci trovavamo entrambi dall'altra parte del mondo, in Europa, e io ancora non riuscivo a crederci.
Daniel conosceva benissimo quella città, avendoci vissuto per praticamente tutta la vita, e potevo dire di avere una buona guida per questa vacanza. Inoltre, nonostante lui avesse casa qui, o meglio, casa di suo padre, preferimmo entrambi stare in albergo, il luogo in cui ci trovavamo adesso.
Era mattina, quasi le dieci in punto, e le luci del sole penetravano dalla finestra della stanza, arrivando dritte sul letto. Daniel era accanto a me, ancora dormiente come un bambino bellissimo; quasi mi dispiaceva svegliarlo, e infatti non lo feci. Restai per una buona mezz'ora ad ammirarlo, con la testa sul cuscino, mentre ascoltavo ogni suo respiro.
Chiusi gli occhi per qualche secondo, provando ad immaginare come avremmo passato quella giornata, certa che la realtà sarebbe stata molto meglio.
" Mh.. buongiorno." un dolce sussurro mi fece voltare in direzione del mio amato ragazzo, il quale si stava svegliando, ed io mi sentivo estasiata nell'ammirare davanti a me la visione più bella del mondo, forse più di quella stessa città che tanto amavo.
" Ma buongiorno." replicai, voltandomi in direzione di Daniel. " Siamo a Parigi..." dissi, cercando di realizzarlo ancora dentro di me.
" Eh già, siamo proprio a Parigi, sei contenta?" rispose il moro, attirandomi a se con un braccio attorno alla vita.
" Davvero tanto, non ti ringrazierò mai abbastanza."
" Devi smetterla di ringraziarmi, anzi avrei un idea migliore per come potresti farlo." continuò Daniel, lasciando apparire sul suo volto un sorriso malizioso, capendo subito cosa avesse in mente. Non che mi dispiacesse.
" Che idea?" domandai mordendomi il labbro inferiore, mentre il volto del ragazzo si avvicinava sempre più al mio, lasciando sfiorare i nostri nasi fino a lasciar unire le nostre labbra in un morbido bacio, ciò di cui non avrei mai più potuto far a meno. Ogni parte di me apparteneva ormai a lui.
Restammo così uniti per circa una mezz'oretta nel letto, a coccolarci e a darci amore, quel sentimento reciproco che nei mesi precedenti, avevamo scoperto l'uno nell'altra, e che giorno dopo giorno cresceva sempre di più.
" Allora che facciamo oggi?" chiesi mentre mi alzavo dal letto, andando a prendere il cellulare che la sera prima avevo lasciato nella borsa.
" Facciamo un giro, e per prima cosa ti porterò a mangiare i croissant più buoni della città, conosco un posto speciale." ascoltai le parole di Daniel e annuii, mentre scorrevo tra i nuovi messaggi arrivati da Sebastian, rimasto a Los Angeles con gli altri. " Ci sono novità?"
" No, nessuna, Seb mi ha mandato una foto con Jason ieri sera, sembra che siano andati a fare un falò in spiaggia." affermai mostrando al ragazzo che mi aveva raggiunto da dietro, la foto ricevuta dal mio amico.
" Si divertono anche loro...ma mai quanto noi." Daniel mi circondò i fianchi, lasciandomi dei baci sul collo; e per quanto in quell'istante la voglia di baciarlo e saltargli addosso era altissima, dovevo contenermi, dovevamo uscire ed e si era fatto già abbastanza tardi.
" Andiamo a prepararci su.." mormorai, vedendo Daniel sbuffare qualche secondo dopo, ed io non potrei far altro che nascondere una piccola risata.
Presi i miei vestiti dalla valigia, e fui la prima ad avventarmi in bagno, facendo una doccia veloce e vestendomi una volta asciugata con un paio di short verdi e una camicetta bianca.
Uscita dal bagno, Daniel prese il mio posto per prepararsi, ed io persi qualche secondo davanti lo specchio a truccarmi, in modo molto leggero.
" Pronta?" chiese il moro una volta pronto, vestito con dei jeans corti fino al ginocchio e una maglietta nera; bello fino al midollo.
" Prontissima." affermai con aria felice e decisa, non vedendo l'ora di visitare Parigi insieme al mio ragazzo.
Daniel mi prese per mano, ed entrambi lasciammo la nostra camera, dirigendoci verso l'uscita dell'hotel. Una volta fuori, iniziammo a camminare per la città, andando a piedi dal momento che eravamo in una posizione abbastanza centrale e per nostra fortuna potevamo raggiungere le nostre mete anche senza opportuni mezzi.
Come promesso, Daniel mi portò a fare colazione in una delle migliori pasticcerie di Parigi, dove bevemmo del the caldo e mangiammo dei croissant buonissimi, e poi iniziammo il nostro tour per i migliori monumenti della città, iniziando dalla mia preferita, la tour Eiffel.
Un'ampia distesa di giardini circondava quella che era la sola e magniloquente ampia torre, unica in tutto il mondo, costruita a partire dal 1887, l'attrazione più desiderata dai turisti di tutto il mondo.
Ero affascinata dalla sua grandezza; per alcuni poteva essere solo un grande ammasso di ferro ma per me era molto di più, era un simbolo, un grande segno di romanticismo e idealismo." Ti va di salire?"
" Dove?" mi voltai verso Daniel, non capendo cosa intendesse.
" Come dove, sulla torre ovviamente!" esclamò lui, con fare ovvio.
" Oh mio dio possiamo salire davvero?" domandai come se fosse la cosa più assurda che avessi mai sentito.
" Ovvio che si, andiamo dai." Daniel afferrò nuovamente la mia mano, ed io lo seguii verso la scalinata della Tour Eiffel; lo avrei seguito in capo al mondo.
Iniziammo a salire i gradini, e ci mettemmo più di dieci minuti ad arrivare in cima, dove davanti a noi si protraeva la vista panoramica della città.
" È tutto così perfetto.." mormorai io, incantata da quella visione paradisiaca.
" Già, lo è." proseguì Daniel, stringendo la sua mano nella mia.
Per tutta la vita mi ero chiesta che sensazione si provava a stare bene con qualcuno al proprio fianco, un interrogativo a cui non avevo mai trovato risposta, fino ad adesso. Daniel aveva fatto uscire una persona che non credevo di poter essere, la versione migliore di me stessa, ed ero felice e sicura che non me lo sarei fatto scappare per niente al mondo, lo avrei protetto con ogni mezzo possibile, perché infondo era questo che significava amare, prendersi cura delle persone a cui si teneva di più a tutti i costi.
" Ti amo Brooke." la voce di Daniel catturò la mia attenzione, ed ora il mio sguardo era sul suo, i miei occhi marroni erano immersi nei suoi smeraldi, verdi e profondi.
" Ti amo Daniel." dissi con il cuore stretto al petto.
Non mi sentivo più sola, con me c'era Daniel, e adesso non ci restava solo che survive together.
fine.
sequel si o sequel no? leggete sotto i ringraziamenti <3
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Survivor
Ficção AdolescenteCOMPLETA « 𝐂𝐨𝐦𝐞 𝐮𝐧𝐚 𝐟𝐞𝐧𝐢𝐜𝐞 𝐫𝐢𝐬𝐨𝐫𝐠𝐞𝐫𝐨̀ 𝐝𝐚𝐥𝐥𝐞 𝐦𝐢𝐞 𝐜𝐞𝐧𝐞𝐫𝐢, 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐨 𝐜𝐢𝐨̀ 𝐜𝐡𝐞 𝐦𝐢 𝐜𝐨𝐥𝐩𝐢𝐬𝐜𝐞 𝐮𝐧 𝐠𝐢𝐨𝐫𝐧𝐨 𝐦𝐢 𝐟𝐨𝐫𝐭𝐢𝐟𝐢𝐜𝐡𝐞𝐫𝐚̀. » Brooklyn Richards è appena arrivata a Los Angeles per r...