Capitolo 20

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PUNTO DI VISTA DI MEGAN
Grace si addormentò con il viso pieno di lacrime.
Presi un fazzoletto di seta, e con molta delicatezza le asciugai senza svegliarla.
Tra un momento all'altro sarebbe arrivato Logan con i suoi.
Mi sedetti accanto a lei e la guardai dormire.
Ha solo 20 anni e già ha dovuto sorbire un dolore simile.
La perdita di un figlio.
Anzi è stata molto forte.
Non appena la dottoressa le consegnò quello che rimaneva di suo figlio, non ha versato nemmeno una lacrima.
Invece io non ho retto.
Mi sono commossa quando ho visto Grace baciare il barattolo ermetico.
Mi tornarono gli occhi lucidi a pensare a quella scena.
La mia piccola e dolce Grace, non si merita tutto questo dolore.
Lei merita solo il meglio, merita tutto ciò che c'è di bello in questo mondo.
Sussultai non appena sentii squillare il mio cellulare e mi affrettai a rispondere per evitare che Grace si svegliasse.
" Pronto? "
" Piccola in che piano state? "
" Terzo "
" Perfetto arriviamo "
Disse staccando la chiamata.
Io mi affrettai a farmi una coda perché avevo i capelli disastrosi.
Logan arrivò e stette in silenzio.
Non mi degnò nemmeno di uno sguardo.
La sua attenzione era completamente delicata a Grace.
Mi alzai e mi avvicinai a lui.
"Dorme"
Sussurrai piano.
Lui continuava a fissarla in silenzio.
Dagli occhi capii che era distrutto a vedere la sorella in quello stato, attaccata da mille fili.
Tentai di toccarlo per il braccio ma lui corse da lei.
" Amore mio "
Disse con voce spezzata mentre prendeva la sua mano e se la portava sulle labbra.
" Sei così fredda "
Disse sull'orlo del pianto.
La scrutò tutta.
" Come ho potuto permettere una cosa del genere "
Disse portandosi la mano di Grace dalle labbra alle guance accarezzandosi.
" Ho rischiato di perderti "
Disse chiudendo gli occhi per il forte dolore.
" Ma non temere piccola, lo hanno preso! Adesso marcirà in carcere quel bastardo "
Decisi di lasciarli soli ed uscii dalla stanza.
Fuori c'erano i suoi genitori.
" Megan cara! "
Esclamò Kate distrutta.
" Dicci come sta la nostra piccola? "
Mi chiese Derek impaziente.
Io gli rivolsi un debole sorriso
" Sta meglio, adesso dorme "
Derek tirò un sospiro di sollievo mentre Kate scoppiò a piangere.
" Oh che il cielo sia lodato "
Disse Derek.
Dopo un pò uscì Logan e i Bennet entrarono.
Finalmente mi abbracciò e mi baciò.
" Oh Megan non so come ringraziarti per tutto quello che hai fatto per Grace "
Disse nell'incavo del mio collo.
" L'ho fatto con il cuore. Lei è la mia migliore amica "
Dissi accarezzando la sua schiena.
PUNTO DI VISTA DI GRACE
Finalmente mi stavano congedando da quel maledetto ospedale.
Avrei dovuto continuare la cura con la flebo a casa.
Nella macchina Logan mi tenne in braccio e per tutto il viaggio mi lasciò tanti piccoli bacini sulla fronte.
Io guardavo il finestrino con lo sguardo perso nel vuoto.
I miei non mi staccavano gli occhi di dosso.
Arrivati a casa mio padre mi prese in braccio e mi portò nella mia camera.
Mia madre montò la flebo e mi rimboccò le coperte.
Era sera ormai.
Non avevo nemmeno pranzato perché mi ero addormentata, ma stranamente non avevo fame.
Avevo un grande vuoto nello stomaco.
Mia madre continuava ad accarezzarmi la fronte.
" Tesoro, tra poco ti porto la cena, Clara ha fatto la tua minestra preferita "
Io non risposi, continuavo a guardare nel vuoto.
" Adesso vado a prenderlo "
Disse con voce spezzata, baciandomi la fronte.
Dopo qualche minuto tornò con il brodo.
Mi aiutò a sedermi nel letto.
Prese un cucchiaio e lo riempì di minestra avvicinandolo alle mie labbra.
Io le lascia serrate.
Lei mi guardò con i suoi enormi occhi verdi.
" Tesoro devi mangiare, oggi a pranzo non hai mangiato "
Disse con occhi lucidi.
Io scossi la testa.
" Parlami "
Piagnucolò lei.
Io non risposi, mi limitai a fissare il vuoto.
Lei posò la minestra sul mio comodino e uscì dalla mia stanza.
PUNTO DI VISTA DI LOGAN
Ero rientrato a casa, avevo appena lasciato Megan a casa sua.
Vidi scendere mia madre dalle scale con un espressione distrutta.
Corse subito dalle braccia di mio padre che l'abbracciò.
Lei scoppiò a piangere
" Non mi vuole parlare, non vuole mangiare, rivoglio la mia bambina Derek, rivoglio la mia piccola e dolce Grace "
Piagnucolò mai madre nel petto di mio padre mentre lui cercava di confortarla.
E per la prima volta in vita mia vidi mio padre piangere insieme a lei.
" Anche io la rivoglio tesoro, anche io"
Disse lui chiudendo gli occhi frustrato, lasciando cadere le lacrime.
Capii che dovevo fare qualcosa.
Salii le scale e andai da lei.
Entrai nella sua stanza e mi chiusi la porta dietro.
Mi avvicinai con cautela nel suo letto.
Lei teneva gli occhi chiusi ma sapevo benissimo che stava fingendo.
" Grace, non fingere con me, lo so che non stai dormendo "
Dissi in tono di rimprovero.
Lei restò immobile.
" Devi mangiare tesoro, ti sentirai più male, ne hai bisogno "
Nulla, continuava a non darmi retta.
" Sei testarda però "
Continuai.
Poi sospirai
" Tanto non me ne vado da qui fino a quando non apri gli occhi e mangi la minestra "
Nulla, lei restò immobile.
Restai lì a guardarla e dopo qualche minuto iniziò a singhiozzare
Stava piangendo.
Si coprì il viso con le mani.
" Piccola cosa ti prende "
Dissi accarezzandole il viso.
Lei si voltò dall'altra parte.
" V-Vattene per favore "
Disse in tono spezzato.
" Ti prego non ti posso vedere così! Cosa ti prende? "
Lei scosse la testa.
" Va via"
Replicò
" Ma..."
" Ho detto va via per favore, voglio restare sola "
Disse con le mani davanti al viso.
Io esitai un pò prima di alzarmi e andare.
PUNTO DI VISTA DI GRACE
Erano passate ormai svariate settimane dalla cura che facevo a casa.
Ormai avevo finito la cura con la flebo e potevo tornare a fare una vita normale.
Cosa che mi rifiutavo di fare.
Non avevo più voglia di far nulla.
Stavo sempre a letto, mi alzavo solo per lavarmi e per andare al bagno.
Non mangiavo molto durante il giorno e non avevo voglia di vedere nessuno.
I miei piangevano sempre per il mio stato.
Mi sentivo impazzire.
Oggi è San Valentino.
Logan organizza la sorpresa da fare a Megan da settimane.
Non mi ha lasciata mai da sola.
Tutte le sere che tornava stanco da lavoro veniva a raccontarmi la sua giornata anche se sapeva che io non ci avrei parlato, lui m parlava lo stesso e non mi trascurava mai.
Mi ha raccontato in ogni minimo dettaglio la sorpresa che aveva in serbo per lei.
I miei continuavano a pregarmi di mangiare e di parlargli.
Non si arrendevano.
Io non lo facevo per male anzi, mi faceva stare più male di quanto non lo sia stata già a vederli in quello stato a causa mia, ma io non volevo parlare con nessuno.
Mi alzai dal letto e scesi a fare colazione, sapendo che non c'era nessuno.
Nel tavolino trovai una rosa da parte di Logan con un bigliettino che diceva:
" Alla ragazza più bella e speciale del mondo "
E accanto c'era una scatola di cioccolatini da parte di mio padre.
Che teneri pensai.
Mi bevvi una tazza di thè e misi la rosa su un vaso.
Poi presi i cioccolatini e li portai nella mia camera.
Mentre mi guardavo la tv iniziai a mangiarli.
Oggi Logan si era preso il giorno libero.
Adesso è fuori a fare gli ultimi preparativi per Megan.
PUNTO DI VISTA DI LOGAN
Tornai a casa pienamente soddisfatto dei mie preparativi per Megan.
Non aveva capito nulla, sono stato abbastanza abile.
Adesso lei è con me e non sospetta nulla.
Vuole far visita a Grace.
Mentre facevo scendere Megan dalla macchina arrivò un grande mazzo di rose blu.
Sono le preferite di Grace pensai.
C'era un biglietto.
" Per regalare un sorriso alla ragazza più bella del mondo. Riprenditi preso D. "
Spalancai gli occhi.
Ma io riconosco questa scrittura!
È di Davis!
Megan guardò le rose affascinata.
" Wow! Certo che l'ammiratore di Grace deve avere molti soldi! Guarda quante sono"
Io le passai il biglietto.
" Sono da parte di Davis Kyle! "
A Megan venne un flash.
" E se lui fosse l'unico ad essere in grado di farla riprendere? "
" Potrei tenerlo in considerazione "
Lei mi guardò severamente.
" Dai Logan! Tentar non nuoce. "
Sospirai.
" Adesso fai una cosa. Tu entri e dici a Grace che sono da parte tua, al resto ci penso io. "
Disse correndo fuori dal cancello.
" Aspetta Megan che intenzioni hai? "
Urlai ma ormai lei era lontana.
Certo che le donne sono veramente pazze a volte.
PUNTO DI VISTA DI DAVIS
Ero nel mio ufficio a svolgere regolarmente il mio lavoro quando fui interrotto dalla chiamata della mia receptionist.
" Mr. Kyle, c'è una ragazza che ha bisogno urgente di riceverla "
Alzai gli occhi al cielo
" Sto lavorando, lo sai che non voglio essere interrotto per nessun motivo "
" Si lo capisco, ma la signorina insiste. Dice di chiamarsi Megan Wars "
Smisi subito di lavorare.
" Scusa ero distratto, puoi ripetere il nome per favore? "
" Megan Wars "
Cosa vuole da me di così urgente?
" La faccia entrare "
" Subito signore "
Chiusi il mio pc e aspettai Megan.
Sono curioso di sapere cosa vorrà da me.
Entrò nel mio ufficio ed io mi alzai e le tolsi il giubbotto.
" Prego accomodati "
Dissi indicandole la poltrona.
Lei si sistemò sulla sedia.
Mi sedetti anche io.
" A cosa devo la tua visita? "
Chiesi in tono quasi ironico.
Ero davvero molto curioso di saperlo.
" Sono qui per affari "
Disse lei guardandomi negli occhi.
Io alzai un sopracciglio
" Non sapevo che anche tu avessi deciso di seguire le orme di tuo padre "
Lei sorrise.
" Oh no, non quel tipo di affari "
Disse lei guardandomi con un pizzico di maliziosità negli occhi.
Restai sorpreso dai suoi atteggiamenti misteriosi.
Cosa vuole la ragazza del mio migliore amico?
" Grace Bennet "
Non appena udii il suo nome sentii come una scossa percorrermi il corpo e all'improvviso tutta la mia attenzione era dedicata a quella ragazza.
" Stamattina è arrivato un grande mazzo di rose blu...le preferite di Grace"
Ah bene, le sono arrivate per fortuna.
" Sei stato tu vero "
Mi chiese con esitazione.
" Anche se fosse? "
Dissi alzando un sopracciglio.
" È da settimane che non esce di casa e non parla con nessuno. Ho intenzione di farti avere un appuntamento con lei questa sera. Sono convinta che tu riusciresti a tirarle sù il morale. Allora, ci stai Kyle? Ti interessa questo affare? "
Presi il telefono e chiamai la mia receptionist
" Annulla tutti gli appuntamenti di oggi "
Dissi autoritario.

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