Capitolo 13

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PUNTO DI VISTA DI GRACE
Restai praticamente scioccata alle parole dell'infermiera.
Ero immobile, senza fiato.
"U-Un test di g-gravidanza" balbettai tremante.
Lei annuì.
Non può essere! Cioè è assurdo che sospetti una cosa del genere.
" Data la tua giovane età, mi auguro che i miei superiori abbiano avuto ragione. Ma io ho dei dubbi che mi turbano. Se nonostante il riposo, continui ad avere nausee mattutine, ti invito a fare il test "
Disse dileguandosi.
Io rimasi talmente scioccata che mi risedetti nel letto.
Non può essere.
Cioè, mi ricordo che con Davis lo facevo un sacco di volte senza protezione.
Con Erik l'ho fatto 4 volte senza...e per di più sono state 4 volte filate.
Quindi può anche essere...
Mi coprii il viso.
Nono, non devo pensare sempre al negativo, e poi è una semplice infermiera!
Ho ricevuto una diagnosi da dottori esperti!
Quindi devo stare tranquilla.
Se proprio vedo che le nausee non mi passano, faccio questo maledetto test.
Entrarono tutti nella mia stanza.
" Grace! " Urlò mio padre venendo ad abbracciarmi.
" Bambina mia dolce " disse cullandomi fra le sue braccia
" Ci siamo preoccupati tantissimo "
Disse tempestato la mia testa di baci.
" Adesso andiamo a casa va bene? "
Annuii e mi alzai dal letto.
Quando nella camera arrivò di corsa Erik, ansimando.
" Amore mio! "
Esclamò abbracciandomi fortissimo e riempiendomi di baci sulle labbra.
" Sono venuto il primo possibile! Ero a Seattle a prendere alcuni libri, appena l'ho saputo sono venuto il prima possibile "
Disse ansimando per la corsa.
" Tranquillo respira. Sono felice che tu sia qui adesso, ho tanto bisogno di te "
Dissi abbracciandolo.
Mio Dio! Se solo sapesse che ci sono buone probabilità che io sia incinta di lui!
Lo accetterebbe mai? Siamo così giovani accidenti!
Arrivati a casa, si erano fatte le 2 di notte.
E la prima cosa che feci fù mangiarmi 3/4 di frigorifero.
Dopo vari batti becchi con mio padre, Erik riuscì a convincerlo per permettergli di aiutarmi a fare il bagno.
Ero esausta.
Mi stancavo pure a fare le scale, d'altronde era giustificato dato che erano anche le 2 di notte.
Erik mi prese in braccio e mi portò in bagno.
Per prima cosa preparò la vasca, e poi iniziò a spogliarmi.
Mentre mi toglieva i vestiti, mi guardava dritta negli occhi.
Perché a volte sembra che reciti e che finga di amarmi?
Non capisco perché mi vengono certi dubbi.
Che poi non avrebbe molto senso, per quale motivo dovrebbe fingere? Se non mi vuole mi lascia no?
Dio Grace, ti rendi conto che ragionamenti fai? Capisco che sono le due di notte ma piantala!
Una volta nuda, Erik mi aiutò con cautela ad entrare nella vasca.
Mi misi comoda mentre iniziava ad insaponarmi tutto il corpo.
Non parlavamo, non c'era molta chimica tra di noi.
Non era la stessa cosa che avevo con Davis.
Con lui era un continuo di sfide, risate, provocazioni e discorsi perversi.
Dio perché mi sono messa con lui?
Io non lo amo e forse sono pure incinta di lui.
Come ho potuto permettergli di farlo senza protezione per quattro volte di fila.
Mi sento uno schifo.
Ho solo voglia di andare a dormire e dimenticare questa giornata di merda.
Prima di andare a letto baciai Erik e lo accompagnai nella camera degli ospiti.
" Se ti senti sola chiamami " mi sussurrò all'orecchio.
" Sai che non possiamo Erik, non voglio che mio padre te lo tagli sai "
Lui deglutii per il puro terrore.
" Se la metti così...rimango al mio posto "
Sorrisi e mi incamminai per la mia stanza.
" Ma questo non significa che non mi mancherai e che non ti penserò "
Disse mandandomi un bacio dall'altra parte del corridoio.
Gli sorrisi ed entrai nella mia stanza.
Era esattamente come la ricordavo, non c'era nulla fuori posto.
Mi precipitai immediatamente nel mio letto e mi misi di fianco.
Di fronte a me avevo il mio comodino, e c'era ancora la foto che Davis mi regalò due anni fà.
Quando eravamo al ballo in maschera.
Oh quanto mi manchi! Mi sento così male ad averti fatto del male.
Mi brucia il petto quando ci penso.
Quando penso al giorno in cui ti ho lasciato.
Quando penso alla tua faccia quando hai sorpreso me ed Erik nel tuo letto.
Non ti meritavi tutta la sofferenza che ti ho procurato.
Scoppia in un pianto silenzioso, cercando di trattenere i singhiozzi per evitare che qualcuno mi sentisse.
I giorni successivi furono pieni di mal di testa, nausee mattutine e mangiate assurde.
Decisi di non darci tanto peso.
Questa sera, a casa mia si sarebbe tenuto un ballo di fine feste.
Sarebbe venuto anche Davis.
Ero agitata per questo.
L'ultima volta che lo vidi, fu al ballo di beneficenza presso la sua villa.
Iniziai a prepararmi.
Decisi di indossare un lungo abito nero, con un lungo spacco al lato della gamba destra.
Davanti non aveva nessuna scollatura, mentre dietro, presentava una profonda scollatura che lasciava scoperta tutta la schiena fin sopra il bacino.
Mi feci uno chignon e mi truccai molto leggera.
Scesi le scale a braccetto con Erik, mentre la mia villa iniziava a riempirsi di ospiti.
Ci fermammo a parlare con qualche collega di mio padre, quando mi voltai verso l'ingresso, e in quel momento fecero il loro ingresso i Kyle.
Mi soffermai sulla figura possente di Davis.
Mio Dio! Era un Dio! Da mozzare il fiato.
Mi tremarono le gambe quando i nostri sguardi si incrociarono con insistenza e intensità.
Era in un magnifico smoking bianco che faceva un meraviglioso contrasto con la sua pelle scura e risaltava i suoi occhi argentati che in quel momento sembravano fari.
Mi agitai tantissimo.
Il mio sangue scorreva nelle mie vene e bruciava.
Persi il controllo dei sensi e il mio battito accellerò.
" Grace cara, stai bene? "
Disse Erik guardandomi preoccupato.
" Ho bisogno di prendere una boccata d'aria "
Dissi senza fiato.
" Ti accompagno "
Disse esitante.
"No!"
Lo bloccai. Volevo stare sola.
" Sarebbe scortese interrompere la conversazione. Sono persone molto importanti, si potrebbero offendere "
Gli sussurrai all'orecchio.
Lui annuì.
" Se ti senti male chiamami "
Disse stampandomi un dolce bacio sulla fronte.
Uscii di corsa dalla mia villa e mi diressi nel mio giardino.
Non potevo sopportare di vederlo.
Era troppo doloroso per me.
Mi misi ad osservare il mio giardino quando notai che un cespuglio era stato tagliato male.
Decisi di entrare nello sgabuzzino dove tenevamo le cianfrusaglie per il giardinaggio.
Mi misi alla ricerca delle forbici e non la trovai.
Poi mi cadde l'occhio sul pavimento e le trovai lì.
Mi piegai con estrema cautela per evitare di cadere, dal momento che avevo i tacchi vertiginosi.
" Oh Grace "
Udii una voce profonda invocare il mio nome.
La porta si chiuse ed io restai paralizzata a novanta gradi.
Una grande mano si posò sul mio ventre mentre l'altra accarezzava lentamente la mia schiena, percorrendo tutta la parte nuda.
Mi tremarono le gambe e la mia pelle reagì al suo tocco.
Ogni molecola del mio corpo era in allerta.
Sentii il suo fiato caldo sul mio collo.
" Lo sai che mi fa impazzire il tuo collo scoperto "
Udii di nuovo quella voce profonda e seducente, che avrebbe fatto svenire qualsiasi donna.
" Davis " dissi senza fiato mentre mi baciava delicatamente il collo.
Se non fosse stato per la sua mano sul mio addome, a quest'ora fossi a terra.
Mi sentivo debole e indifesa sotto il suo tocco leggero.
Il mio corpo era invaso dai brividi e dalle scosse elettriche che mi provocavano i suoi baci delicati.
" Io lo so che non lo ami.
Io lo so che non ti piace quanto ti piaccio io.
Io lo so che non ti provoca i brividi che ti procuro io.
Io lo so che non ti tocca come lo faccio io "
Sussurrò queste parole sul mio orecchio per poi mordere il lobo.
Mi girò di scatto e mi spinse con prepotenza nella parete dello stanzino.
Sospirai per la sorpresa e per l'eccitazione che mi provocavano i suoi gesti rudi.
Con una sola mano, mi tenne bloccate le mie braccia sopra la testa, mentre con l'altra mi alzava il mento alla sua altezza, e con il pollice accarezzava dolcemente le mie labbra.
" Scappiamo Grace "
Spalancai gli occhi
"C-Cosa? "
" Andiamo via da qui. È evidente la chimica che c'è tra noi non ha eguali.
È inutile negarlo, noi proviamo una forte attrazione. Non sto parlando solo di attrazione fisica, ma per la prima volta in vita mia, sento che c'è altro che ci lega. Hai qualcosa Grace, che mi rende impossibile starti lontano. Non so se è amore, ma qualsiasi cosa sia, è un tormento che non mi fa togliere te dalla testa. È una tortura Grace! Andiamocene lontani! Se tuo padre non accetta la nostra relazione, andiamocene lontani e facciamoci una nuova vita. "
Restai colpita dalle sue parole.
Ha appena ammesso che l'attrazione che prova nei miei confronti non è solo fisica.
Il cuore iniziò a battermi ancora più forte di prima e il mio viso arrossì.
" Rinunceresti alla tua fantastica vita per me? "
Dissi in un filo di voce.
Non avevo più fiato.
" Grace, per te sento che potrei rinunciare a qualsiasi cosa. Qualsiasi. "
Rimasi senza parole.
Lasciai che furono le azioni a parlare.
Mi gettai fra le sue labbra, dimenticandomi per la prima volta di essere fidanzata e senza avere sensi di colpa.
Perché io lo amavo, e non avevo più bisogno di negarlo a me stessa.
Non avevo motivo di sentirmi in colpa, in fondo stavo baciando l'uomo che amavo veramente.
Il nostro bacio fu passionale e bisognoso.
Le nostre lingue erano impazzite e guizzavano alla velocità della luce senza rallentare minimamente il ritmo.
Quando finalmente mi liberò le mani, gli afferrai il viso e lo strinsi più forte che potei a me.
Senza interrompere il bacio, mi prese la gamba destra dove avevo lo spacco del vestito, e me la portò fino sopra il suo fianco, iniziando ad accarezzarla senza sosta.
Ormai ansimavamo nelle nostre bocche, mentre lui senza controllo, iniziò a dare stoccate sul mio corpo, facendomi percepire la sua protuberanza dura come acciaio.
" Grace tesoro, dove sei?"
Era Erik! Mi stava cercando.
Io e Davis ci staccammo di scatto senza fiato ansimando.
" D-Devo andare" balbettai con il fiatone.
Lui mi guardò con i suoi intensi occhi argentati e mi accarezzò il viso.
" Se la risposta è positiva, ti aspetto domani nella mia villa. Se invece non verrai, significa che la risposta sarà negativa"
Io annuii e mi sistemai il vestito.
Prima di andare mi diede un ultimo bacio passionale.
Uscii prima io e mi diressi verso Erik.
" Tesoro! Dove sei stata! " Disse preoccupato.
" Stavo facendo una passeggiata. "
Dissi in tono disinvolto.
" I tuoi ti cercavano, entriamo"
Disse porgendomi la mano.
Prima di entrare mi voltai un ultima volta verso lo sgabuzzino.
Non vidi Davis per il resto della serata, e ad un certo orario, mi sentii stanca e andai a coricarmi.
Pensai tutta la notte a Davis e alla proposta che mi aveva fatto.
La mattina dopo, mentre mi facevo il bagno continuai a pensare alla proposta di Davis e arrivai ad una conclusione.
Avevo deciso.
Sarei partita con lui.
Io lo amo, e sono stanca di negarlo.
So che lui non prova il forte sentimento che provo io nei suoi confronti ma voglio rischiare lo stesso.
Ma prima di fare questo, dovevo assolutamente togliermi un dubbio che mi tormentava da giorni.
Dovevo fare questo benedetto test di gravidanza.
Mi recai in farmacia e acquistai tre test di gravidanza.
PUNTO DI VISTA DI DAVIS
Ero nella mia villa, stavo giocando a biliardo, sorseggiando del buon vino rosso.
Non passò un solo attimo senza che io non pensassi alla mia Grace.
Ero così contento. Dentro di me, me lo sentivo che c'era una buona probabilità che accettasse, perché altrimenti avrebbe rifiutato all'istante.
Erano le 10 di sera.
Continuai a giocare e senza rendermene conto si fecero le 11:30.
Proprio quando stavo per rassegnarmi, Rosita mi avvisò del suo arrivo.
Mi si illuminarono gli occhi.
È qui! È qui!!!
Questo significa che ha accettato la mia proposta!!!
Sono così felice!
Cercai di calmarmi prima del suo arrivo.
Non appena si aprì la porta, sul mio viso si stampò un sorriso da ebete.
Era più forte di me, non riuscivo a trattenere la mia contentezza.
"Grace!" Dissi contento.
"Sei venuta! Questo vuol dire che la risposta è si!"
Dissi entusiasta.
La sua faccia era l'opposto della mia.
Aveva gli occhi lucidi e un'espressione frustrata.
Cosa è successo? Avrà litigato con quella mezza sega?
"Non posso accettare Davis" disse mantenendo lo sguardo verso il pavimento.
Perché non mi guarda?
Spalancai gli occhi per il puro terrore.
"Ma...perchè?!"
Chiesi frustrato.
Lei alzò lentamente lo sguardo sul mio e cercò di sostenerlo, ma non ci riuscì perchè li richiuse frustrata lasciando cadere una lacrima sul suo viso.
" Sono incinta"

Quegli occhi color argento 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora