Capitolo 32

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PUNTO DI VISTA DI GRACE
Mi svegliai a causa dei rumori che c'erano per tutta la casa.
Sentivo i tacchi di mia madre, correre per tutta la villa senza interruzione.
Tac tac tac tac tac.
Davvero fastidioso ed insopportabile.
Presi il cuscino e lo usai per tapparmi le orecchie.
" Katherine, dove hai messo la mia 24 ore? Non la trovo! "
Esclamò mio padre in fondo al corridoio.
" Tesoro, al suo solito posto, all'interno del tuo cassetto "
Disse con voce dolce mia madre.
Sentii sbuffare mio padre.
" A me non risulta che sia così "
Rispose lui leggermente irritato.
" Se vengo lì e la trovo te la butto dalla finestra! "
Urlò mia madre dalla parte opposta del corridoio.
" Si forza, vieni voglio proprio vedere se la trovi "
Urlò ancora più forte mio padre, in tono di sfida.
A quel punto il rumore dei tacchi di mia madre si faceva più insistente e più vicino.
Tac tac tac tac tac tac tac tac tac tac.
Subito dopo sentii il rumore dell'apertura di un cassetto.
" Guarda! È davanti ai tuoi occhi! Sei proprio cieco! "
" Questa è pura stregoneria! Due secondi fà non c'era! "
Esclamò sorpreso mio padre.
A quel punto si unì anche Logan.
" Cosa sta succedendo? "
Chiese in tono da rimprovero.
" Nulla, tuo padre ha bisogno degli occhiali "
Rispose mia madre e a quel punto udii un'altra volta il rumore dei suoi tacchi che si avvicinavano minacciosamente verso la mia stanza.
Tac tac tac tac tac tac tac tac.
" Santo cielo basta "
Sussurrai contro il cuscino esasperata.
" Logan tesoro, sbrigati! Non abbiamo mai ritardato e non lo faremo nemmeno oggi! "
Urlò per farsi sentire da Logan.
Era davanti la mia porta.
Che strazio!
Mi arresi e decisi di alzarmi.
La stanza era ancora buia.
Lanciai uno sguardo veloce e assonnato all'orologio.
Ci misi un pò prima di mettere a fuoco.
Erano le 5:45 di mattina.
Sbuffai pesantemente e mi alzai dal letto.
Trascinai i piedi fino alla mia porta.
Quando l'aprii trovai mia madre.
Era impeccabile.
Indossava una tailleur verde che risaltava molto il colore dei suoi occhi, con i bordi color panna e un paio di tacchi, anch'essi color panna per richiamare il colore dei bordi del tailleur.
Era intenta a mettersi un orecchino.
Non appena mi vide, sfoggiò un sorriso raggiante e allo stesso tempo dolce.
" Buongiorno amore mio "
Mi disse in tono dolce.
Io ricambiai il sorriso e andai a baciarla.
" Noi stiamo andando, ci sarà Alfred e altre 10 guardie sparse per la villa con te "
Mi rassicurò lei.
" Clara ti ha preparato la colazione, scendi giù altrimenti si raffredda "
Disse accarezzando i capelli.
Io annuii e scesi giù in cucina.
Dopo pochi secondi Alfred mi raggiunse rivolgendomi un sorriso educato.
" Buongiorno Grace "
" Buongiorno a te "
Risposi sorridendogli.
In quel momento arrivò Clara con il vassoio.
Sentii un profumino invitante invadermi le narici.
Mmmm la mia colazione preferita!
Thè al limone con fette biscottate alla marmellata di fragole.
Addentai immediatamente una fetta biscottata.
" Ne vuoi una? "
Dissi ad Alfred che era in piedi a pochi metri da me.
" No grazie, ho già fatto colazione "
" D'accordo "
Risposi io facendo spallucce.
Non sa quel che si perde pensai.
Tac tac tac tac tac tac tac.
La mia famiglia fece capolino nella stanza da pranzo.
" Tesoro noi andiamo "
Avvisò mio padre allargando le braccia.
Mi alzai e andai a baciarlo.
Poi baciai mia madre e successivamente Logan.
" Fai la brava "
Disse mio padre.
Io sorrisi.
" Certo papà "
" Mi raccomando, se hai bisogno di qualcosa chiamaci "
Disse mia madre correndo verso l'uscita.
Non appena finii di fare colazione, salii al piano di sopra e mi feci un bel bagno caldo.
Mentre ero nella vasca iniziai a pensare a cosa avrei potuto fare quel giorno.
Non sapevo cosa fare, l'unica cosa di cui ero certa, era che mi sarei annoiata.
Io odio non far nulla.
Mi ricordai quanto mi mancava lavorare per Davis.
Mi sà proprio che oggi, avviserò mio padre di questo.
Voglio tornare a lavorare per Davis.
Dopo aver riordinato tutte le idee, decisi di scendere dalla vasca.
Mi asciugai i capelli e mi vestii.
Dato che non avevo programmato nessuna uscita, mi misi una semplice tuta.
Decisi di leggermi un bel libro per far passare le ore.
Verso le 10, chiamai mio padre.
" Pronto amore? "
Rispose con voce leggermente preoccupata.
" Papà, a pranzo cosa fai? "
Chiesi senza fare giri di parole.
" Io e tua madre volevamo pranzare al ristorante qui difronte, vuoi unirti a noi? "
" Si, volevo parlarti "
" D'accordo, allora alle 12 ti faccio venire a prendere da Fredd "
" Perfetto, a dopo allora "
" A dopo mio piccolo fiore "
Sorrisi a quell'affermazione.
Mio padre è sempre stato tanto smielato.
Specialmente con me, dato che sono la piccola di casa.
Decisi di chiamare Davis.
Al secondo squillo rispose.
" Pronto Bocconcino "
Disse con voce calda e seducente.
A quell'affermazione sorrisi e mi morsi il labbro.
" Disturbo per caso? "
Chiesi ingenuamente.
Udii una leggera risata dall'altra parte del telefono.
" Oh Miss Bennet, lei non disturba mai, è sempre un piacere imbattersi in lei "
Sorrisi maliziosa alla sua risposta.
Adoro alla follia il Davis giocoso.
" Cosa fai per pranzo? "
Chiesi senza altri giri di parole.
Percepii la sua risata maliziosa.
" Vuole per caso invitarmi a pranzo con lei? "
Chiede scherzoso.
" Mi dispiace delude le sue aspettative Mr. Kyle, non avevo intenzione di invitarla a pranzo, è inutile che si illuda "
A questa risposta, mi si formò un sorriso malizioso sul volto.
" Miss. Bennet, lo sa che lei è la donna più stronza del pianeta? "
Disse in tono da finto offeso.
" Lo so, cerco di fare del mio meglio "
Udii la sua fragorosa risata e mi si scaldò il cuore.
" Andrò a pranzare con i miei colleghi, compreso tuo fratello, al ristorante qui difronte...."
Disse lasciando la frase in sospeso.
Perfetto, ci saremmo trovati nello stesso ristorante, ma questo piccolo dettaglio voglio tenerglielo nascosto.
Attesi che continuasse la frase.
" Però se lei ha da farmi una proposta più allettante, potrei benissimo abbandonare i miei colleghi per pranzare con lei "
Sorrisi di gusto.
" Mi dispiace deludere di nuovo le sue aspettative Mr. Kyle, ma vede, c'è già qualcuno che l'ha preceduta. Ho già un impegno per pranzo "
Dissi cercando di nascondere il tono divertito.
" Ah ma dice sul serio Miss Bennet? Sarei curioso di conoscere il nome di colui o colei che cerca di farmi concorrenza "
Sorrisi e mi morsi il labbro divertita.
" Il suo nome è Derek Bennet "
" Oh accidenti, alzo bandiera bianca, è troppo forte per me "
Sorrisi.
" Tornando seri, ho voluto pranzare con i miei perché devo parlare con mio padre "
" Qualcosa di importante? "
Disse in tono serio.
" Si, poi te ne parlo di presenza "
" D'accordo bocconcino "
Riecco il Davis giocoso.
Udii il suono del telefono del suo ufficio.
Lanciai di sfuggita uno sguardo all'orologio.
Cavolo! La pausa caffè era finita da quasi 20 minuti.
" È meglio che ti lascio al tuo lavoro, a dopo Mr. Kyle "
" A dopo Miss Bennet "
Disse con voce profonda.
Chiusi la chiamata con un sorriso stampato sul volto.
Già mi immagino la sua faccia, quando mi vedrà nel suo stesso ristorante.
Ritornai a leggere e senza rendermene conto, ero già giunta a metà libro.
Verso le 11:30 mi costrinsi ad interrompere la lettura per prepararmi.
Decisi di mettermi un paio di jeans attillati, una semplice camicia blu cobalto ed un paio di decoltè con plateau dello stesso colore della camicia.
Per quanto riguarda l'acconciatura, decisi di optare per una coda alta di cavallo.
So l'effetto che fa a Davis vedere il mio collo scoperto.
Per finire, mi misi il mascara, una linea finissima di eyeliner e un lucida labbra leggermente rosato.
Mi misi il mio solito profumo e scesi giù, seguita da Alfred.
Fuori ad aspettarmi c'era Fredd e in più, c'erano pronte altre due macchine piene di guardie per me.
Fredd mi aprì la portiera e mi rivolse un saluto educato che ricambiai, e Alfred entrò con me.
Una delle due macchine partì prima di noi, mentre l'altra era messa dietro di noi, in modo tale che noi fossimo posti nel mezzo.
Una volta arrivati al ristorante, Alfred mi aprì la porta d'ingresso come un vero gentiluomo.
All'interno il ristorante era abbastanza affollato.
Notai che il 70% dei clienti, erano soci della nostra impresa.
Ci misi un pò prima di individuare dove fossero i miei.
Poi mia madre alzò il braccio per farsi vedere e andai da loro.
Mi sedetti, e proprio sulla mia sinistra un po' più avanti, c'era il tavolo di Davis.
Lui si accorse della mia presenza, solo dopo 10 minuti.
I miei parlavano di quello che avevano fatto a lavoro e ormai non li ascoltavo più già da tanto.
Io ero intenta ad ammirare l'espressione di Davis.
Stava tranquillamente mangiando, quando incrocia il mio sguardo e smette di masticare rimanendo con la bocca socchiusa.
Rimane incantato.
Forse sarà stato per la sorpresa, forse sarà stato per il mio collo scoperto, fatto sta che rimase imbambolato per un bel paio di minuti, tanto che pure i suoi colleghi se ne accorsero.
Ad un certo punto, Logan seguì lo sguardo di Davis per capire chi fosse la causa della sua paralisi.
Anche lui incrociò il mio sguardo e mi salutò calorosamente.
Io ricambiai il saluto con un cenno timido della mano.
Davis continuava a fissarmi, e mille brividi invasero la mia schiena quando vidi che si stava leccando, in maniera lenta e seducente che labbra, come se mi stesse assaggiando con gli occhi, donandomi uno sguardo intenso e sexy.
Poi mi alzai dal tavolo dirigendomi verso il bagno.
Bussai nella prima cabina e udii una voce squillante.
" Occupato "
Passai nella seconda cabina, che per mia fortuna trovai vuota.
Una volta uscita, mi sentii tirare per il braccio e sbattei contro la parete del bagno.
Due profondi occhi argentati mi scrutarono con un sorriso perverso.
" Ma che dolce sorpresa Bocconcino "
Sorrisi altrettanto maliziosa.
" Ciao "
Dissi con un tono da finta timida.
" Posso sapere cosa hai intenzione di dire a tuo padre? "
Chiese con una scintilla di curiosità nello sguardo.
" Voglio proporgli di tornare a lavorare per te "
Lui spalancò gli occhi sorpreso.
" Davvero? "
Annuii con un sorriso mentre mi mordevo il labbro inferiore.
" Mi era mancato vedere il tuo magnifico culo gironzolare per il mio ufficio "
Disse facendomi l'occhiolino.
Io assunsi un espressione da finta offesa.
" Solo per questo? "
Lui sorride divertito.
" No, mi erano mancate anche le tue labbra "
Sussurrò e con l'indice alzò il mio mento e unì le sue labbra alle mie in un bacio dolce e lento.
" Mmm le tue labbra sanno di arrosto "
Mugoli a due centimetri dalle sue labbra per poi iniziare a torturargliele.
Prima le leccai con lentezza, poi le succhiai e le morsi, fino a fargliele gonfiare e diventare rosse.
Non appena finii il mio lavoro lo guardai con un sorriso soddisfatto.
" Grace smettila, non voglio tornare al tavolo dei miei colleghi con un erezione"
Sorrisi sulle sue labbra.
La presi come una sfida e continuai a provocarlo.
Lui capì a che gioco stavo giocando, e sapevo che in un modo o nell'altro si sarebbe vendicato a modo suo.
Afferrò con una mano la mia nuca e si avvicinò lentamente al mio collo.
" Guarda che lo so che lo fai apposta "
Disse a pochi centimetri dal mio collo.
" C-cosa "
Sussurrai appena.
" A scoprirti il collo per vedere l'effetto che mi fa "
Sorrisi compiaciuta.
" È così evidente? "
" Si "
Disse soffiando piano sul mio collo.
Io chiusi gli occhi e gettai la testa all'indietro, permettendogli di avere il completo accesso al mio collo.
Strusciò il suo naso sul mio collo.
" Mmm quanto adoro il tuo profumo "
Mugolò sulla mia gola.
Iniziò ad affliggermi la stessa tortura che gli avevo dato poco prima.
Leccò, succhiò e mordicchiò, ogni singolo centimetro del mio collo, provocandomi scosse elettriche e brividi in tutto il corpo.
Mi stavano cedendo le gambe.
Mi sfuggì un gemito, non appena raggiunse il lobo del mio orecchio e lo morse con forza, per poi succhiarlo e leccarlo.
Il mio gemito provocò una reazione da parte sua, e sentii immediatamente il suo membro indurirsi sotto di me.
Poi scese di nuovo e strusciò la sua barba su tutto il mio collo e il mio petto, provocandomi un leggero pizzicore.
Poi si staccò bruscamente da me con un sorriso soddisfatto sulle labbra.
Io sospirai pesantemente alla sua brusca interruzione di contatto, e spalancai gli occhi come se mi fossi svegliata da un sogno.
" Ci vediamo stasera piccola "
Disse facendomi l'occhiolino prima di uscire dal bagno.
Io rimasi appoggiata al muro per altri secondi.
Poi iniziai a sentire un bruciore insistente provenire dal collo.
Mi precipitai davanti lo specchio e vidi che avevo tutto il collo e il petto rosso.
Che bastardo!
Lo ha fatto apposta a strusciare la barba sul mio collo!
Lo sapeva benissimo che mi avrebbe provocato rossore, in quanto ho la pelle molto delicata.
In quel preciso istante, dietro di me si aprì la cabina dove prima udii quella voce squillante.
Guardai dallo specchio e mi ritrovai davanti una ragazza altissima.
Poteva avere più di 1.80 di altezza.
Un perfetto fisico da modella, valorizzato da una gonna a tubino nera, una camicia azzurrina aderente e due tacchi vertiginosi dello stesso colore della gonna.
Un'ampia chioma di capelli ricci, le ricadeva fin sotto al seno.
Le sue labbra erano molto carnose, ed erano valorizzate da un rossetto rosso scuro opaco.
Due occhi infinitamente grandi, di un marrone scuro intenso, mi stavano fissando con ostilità, attraverso lo specchio.
Mi squadrò dalla testa ai piedi con odio.
Non capivo il motivo del suo sguardo truce.
Mi guardava come se fossi stata uno scarafaggio che doveva essere immediatamente calpestato.
Avanzò con disinvoltura verso il lavandino.
Una ventata di profumo nauseante invade le mie narici, e mi trattenni dal tossire.
Interruppe il contatto visivo, per lavarsi le mani e quando finì, uscì dal bagno con una camminata da zoccola di porto, ancheggiando esageratemente i fianchi.
PUNTO DI VISTA DI LOGAN
Erano ormai passati più di 10 minuti da quando Davis era andato al bagno.
Mi voltai insospettivo verso i miei genitori, e come previsto, Grace non c'era.
" Ma che fine ha fatto Kyle? "
Chiese Steven.
" Sarà caduto nel cesso "
Rispose con ironia Josh.
Steven rise e diede il cinque a Josh per la battuta.
Poi finalmente lo vedemmo uscire dal bagno.
Aveva un espressione soddisfatta stampata sul viso.
Avanzava con passo deciso verso il nostro tavolo.
Aveva i capelli scarmigliati, le labbra esageratemente arrossate e un imbarazzante erezione.
" Che bel rossetto Kyle! "
Disse Josh prendendolo in giro.
Davis gli rivolse il dito medio.
" Chi ti ha tenuto occupano in bagno? Ti sembriamo ciechi? Abbiamo visto la tua erezione "
In quel preciso istante, esce dal bagno Cassandra, la sua segretaria.
Non appena la videro iniziarono a fischiare e ad applaudire.
" Finalmente! Dopo due anni ti sei deciso a scoparti quella bomba sexy di Cassandra! Io è da due anni che ci provo con lei, ottenendo scarsi risultati "
Esclamò sorpreso Josh.
" A me una volta mi ha tirato un pompino! "
Disse fiero Steven.
Josh si voltò sorpreso dalla parte di Steven, tirandogli un pacco di grissini.
" Pezzo di stronzo! E non ci racconti nulla? "
Disse in tono offeso Josh.
" Più tardi vi racconto i particolari, vi dico solo che è stato strabiliante "
Disse con un sorriso fiero.
" Adesso però Kyle, dicci cosa hai fatto in bagno per tutto questo tempo, 10 minuti ti sono bastati? "
Chiese Steven curioso.
" Si dai! Vogliamo sapere i particolari "
Lo incitò Josh.
Davis alzò gli occhi al cielo esasperato.
" Non vi racconterò nulla"
Steven e Josh fecero versi di disapprovazione.
" Non puoi essere così crudele"
Dissero un coro.
" Invece si "
Rispose Davis, lanciandomi uno sguardo rassicurante.
Sapevo benissimo che non aveva fatto nulla con Cassandra, lo conoscevo bene, sapevo che lei non gli facesse nessun effetto.
Ma al contrario, sapevo l'effetto che gli faceva mia sorella.
Infatti, dopo pochi secondi, uscì Grace dal bagno con tutto il collo rosso.
PUNTO DI VISTA DI GRACE
Non appena tornai nel mio tavolo, mio padre aggrottò la fronte confuso.
" Grace! Perchè hai tutto il collo e il petto rosso? "
Per mia fortuna avevo già la risposta pronta.
" Evidentemente mi avrà fatto irritazione il sapone"
Lui alzò un sopracciglio come a dire: 'Non mi prendi per il culo'.
" Ti sei messa il sapone sul collo? "
Io deglutii.
" Si, mi ero sporcata di sugo sul petto, quindi me lo sono pulita con il sapone"
" Capisco "
Per fortuna ci era cascato.
" Ma adesso dimmi tesoro, di cosa volevi parlarmi? "
Posai la forchetta sul tavolino e lo guardai negli occhi.
" Vorrei tornare a lavorare nella nostra azienda "
Spuntò immediatamente un sorriso caloroso sul viso di mio padre, mentre gli occhi verde smeraldo di mia madre si illuminarono.
" Speravo che me lo chiedessi tesoro"
Disse amorevolmente mio padre.
" Dopo pranzo ne parlerò con John "
Mi alzai dal tavolo per andare ad abbracciarlo.
" Grazie papà! Sono così felice "
Esclamai sedendomi in braccio a lui per poi tempestarlo di baci.
" Ed io e tua madre siamo fieri che tu voglia tornare a lavorare con noi "
Disse accarezzandomi la schiena.

Quegli occhi color argento 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora