PUNTO DI VISTA DI GRACE
Il dolcissimo rumore del traffico di Seattle disturbò il mio sonno tranquillo. Non avevo ancora aperto gli occhi e non avevo intenzione di farlo.
Fino a quando Erick non decise di spalancare le finestre. Mugolai per la frustrazione e mi voltai dall'altra parte. << Grace tesoro>> disse lui pieno di energie. Mi spiegate come diavolo fa ad essere così di prima mattina? Dove la trova tutta quella energia? Svelatemi il segreto!
<<Sono le sei piccina, ci dobbiamo sbrigare>> Disse lui tornando a letto e scuotendomi. Aprii a malincuore gli occhi e lo guardai male.
Lui mi sorrise divertito << Ma buon giorno mio dolce fiorellino, ci siamo svegliati di cattivo umore? >>.
Misi sù il broncio << volevo dormire ancora un pò!>> dissi a mo di capriccio. Lui si buttò suo letto scoppiando in una fragorosa risata. << almeno hai dormito bene?>> disse in tono sensuale. Io ricambiai il sorriso malizioso << Oh si, ci voleva proprio il tuo 'metodo'>> scoppiammo a ridere e ci baciammo.
Siamo arrivati a Manhattan. La osservo attraverso il finestrino della BMW di Erik. Devo dire che non è cambiata molto dall'ultima volta che l'ho vista.
<<Sei nervosa>> disse dal nulla. Io scattai dalla sua parte con uno sguardo interrogativo. << Ti trema la gamba>> disse guardandola per un secondo e poi ritornando con lo sguardo sulla strada.
Io mi guardai la gamba ed era vero, mi stava tremando. Sono agitatissima all'idea di vedere Davis accidenti.
<<C'è qualcosa che ti turba?>> disse placato. Io mostrai un sorriso falso e mentii. <<Oh no, tutto apposto>> lui mi guardò per un secondo <<Farò finta di crederci>>
Arrivammo nella mia villa e trovammo Fred ad accoglierci alla fine del vialetto. Ci aprì gli sportelli. <<Bentornati>> disse in generale con un cenno educato del capo. Poi si rivolse singolarmente <<Mr. Frod, Miss Bennet>>. Prese le nostre valigie ma Erik lo fermò. <<Non si preoccupi, le prendo io>> disse gentilmente. <<Insisto Mr. Frod>> disse Fred. << Io insisto ancora di più >> disse Erik. Alzai gli occhi al cielo.
<<Grace!>> sentii urlare in lontananza. Mi voltai di scatto e vidi mio fratello con le braccia aperte che correva verso di me. << Logan!>> urlai altrettanto dirigendomi dalla sua parte. Mi prese in braccio e mi fece volteggiare tenendomi stretta tra le sue braccia. << Oh mi sei mancata tantissimo cucciolina mia!>> disse tempestandomi di baci. Mi baciava ovunque. Sulla fronte, sugli occhi, sul naso, sulle guance, sulle labbra, sul mento, sui capelli.
<< Hey frena, lei è merce mia>> scherzò Erik. A quel punto Logan mi fece scendere dalle sue braccia. << Erik ciao>> disse calorosamente Logan. Erik lo salutò con altrettanto calore.
Entrammo nella villa e trovammo Clara ad accoglierci. << Miss. Bennet, Mr. Frod Bentornati! Sono tutti in salone ad aspettarvi, vi accompagno subito>> disse entusiasta.
Una volta raggiunto il salone trovai i miei e Megan.
I miei si precipitarono immediatamente da me. << Principessa!>> gridarono in coro. Mio padre iniziò a baciarmi senza interruzioni la fronte, mentre mia madre prese a baciare le mie guance con lo stesso ritmo.
Mio Dio, perché devono essere così vergognosi?
<< Mamma, papà, non ci vediamo da tre mesi, mica da anni>> dissi cercando di liberarmi dalla loro stretta. << Ci sei mancata tantissimo bambolona mia>> disse mio padre. Mia madre annuì << oh si, e poi chissà per quanto tempo starai via poi>>. Per fortuna Erik mi salvò. Bastò la sua presenza per far staccare i miei da me. Si precipitarono immediatamente da lui, ed io una volta libera mi precipitai da Megan. << Tesoro!!>> urlò lei abbracciandomi fortissimo. << Sei sempre uno schianto!>> sorrisi ed arrossii. << Anche tu Megan >> era la verità. Ha deciso di stravolgere il suo look tagliando drasticamente i capelli. Adesso ha un magnifico caschetto che le dona tantissimo.
Il pranzo è stato normale come tutti gli altri. I miei mi tartassarono di domande riguardanti l'università, ed anche ad Erik. Una volta finito il pranzo mi diressi nel mio grande giardino a fare una passeggiata. Erik mi raggiunse. << Hey tesoro>> disse dandomi un bacio sulle labbra. << i tuoi sono sempre più simpatici ogni volta che li vedo >> io sorrisi. Poi dal nulla disse << Ti manca?>> mi voltai di scatto dalla sua parte. << Cosa?>> dissi quasi senza fiato. Lui addolcì lo sguardo << Lo vedo da come guardi malinconica il tuo giardino, ti manca la tua vita qui?>> accidenti come fa a capirmi con un solo sguardo? Sospirai, chiusi gli occhi e annuii. << Mi manca la mia famiglia, è dura stare lontana da loro>> dissi guardando il giardino. Lui prese un Iris e me lo porse. << Ti prometto che un giorno avrai un giardino magnifico quanto questo, così tutte le volte che lo guarderai ti ricorderai della tua fantastica famiglia>> Lo guardai incredula. Vorrei sbagliarmi, ma forse ,se non ho capito male, mi sta implicitamente dicendo che....no non è possibile, non farti queste strane idee Grace, adesso stai esagerando a fantasticare.
Gli sorrisi dolcemente e lo baciai sotto la luce del tramonto. È davvero magnifico il tramonto nel mio giardino.
Mi ricordai immediatamente di una cosa. << Accidenti Erik! Mi sono dimenticata di dirti una cosa>> lui mi sorride dolcemente. << Dimmi tesoro>>
<< Questa sera al ballo di beneficienza non dobbiamo portare soldi>> lui aggrottò la fronte in un'espressione di domanda. << Dobbiamo portare dei regali per i bambini dell'orfanotrofio >> lui annuì. << Va bene, però dobbiamo sbrigarci, è tardi, sono solo le 5 e il ballo è fra tre ore e tu non hai nemmeno il vestito adatto>> spalancai gli occhi. Accidenti, me ne sono completamente dimenticata.<< Hai ragione, devo prendermi pure il vestito>>.
Andammo in un centro commerciale in cerca di un negozio di giocattoli. Entrammo in un negozio enorme, sembrava il paese dei balocchi. Si trovata di tutto e di più. Dai giochi da tavola fino alle biciclette, altalene e scivoli. Per un attimo ritornai bambina. Poi vidi in lontananza una lunga fila di bambini, mi incuriosii e andai a vedere di cosa si trattava. C'era Babbo Natale che teneva in braccio un bambino di 4 anni e gli chiedeva cosa desiderasse per Natale. Quasi mi commossi a vedere quella scena così semplice. Anche io da bambina andavo ai centri commerciali a cercare Babbo Natale per chiedergli cosa desiderassi per Natale. Sorrisi senza rendermene conto. È così bello essere piccoli e non avere pensieri per la testa. Credere in Babbo Natale, non avere tutti i problemi che si devono affrontare da adulti. Sono così innocenti e meravigliosi i bambini. È davvero stupendo vedere la felicità negli occhi di tutti quei bambini messi in fila per Babbo Natale. Com'è bello sognare.
<< Sono così adorabili non trovi?>> mi disse Erik riportandomi al pianeta terra. Annuii << lo sono>>
Alla fine, presi 5 pacchi regalo.
<< Adesso dobbiamo andare in un negozio di vestiti tesoro>> disse dolcemente Erik. Io annuii. Cavolo, non ci volevo andare! Mi stavo pentendo di essere venuta a Manhattan, potevo benissimo inventarmi una scusa per rimanere a Seattle!
Entrammo in un negozio e provai una decina di vestiti, ma nulla. Il fatto non è che non mi piacevano, il fatto è proprio che non ci voglio andare.
<< Dai sù tesoro, abbiamo meno di due ore. Questo deve essere decisivo>> disse portandomi un vestito argentato. No! Argentato no! Mi ricorda troppo gli occhi di Davis! << No, scegline un'altro. Non mi piace>> lui spalancò gli occhi. << Ma è bellissimo! Ti starà d'incanto! Per favore provalo per me>> disse esausto. Poverino, è da un'ora e mezza che siamo qui dentro e ancora non mi sono decisa. Sbuffai << D'accordo, lo faccio solo perché me lo chiedi tu.>> dissi prendendo il vestito.
Era davvero magnifico. Color argento pieno di brillantini, aderente a forma di sirena, con una scollatura molto fine nel retro. ( All'inizio del capitolo ho messo la foto di questo vestito)
Uscii dal camerino ed Erik restò a bocca aperta. << Sembri una Dea! Sembra stato fatto apposta per te. Ti sta benissimo, e poi guarda com'è perfetto il contrasto che ha l'argento del vestito, sui tuoi occhi e capelli dorati. Deve essere assolutamente tuo!>> disse mangiandomi con gli occhi.
Io mi guardai allo specchio e aveva ragione, mi stava benissimo. <<È davvero bello>> dissi in un sussurro.
<< Te lo prendo!>> disse dirigendosi immediatamente alla cassa. Io restai lì, davanti allo specchio ad osservarmi. Sospirai. Non voglio andare al ballo, non voglio rivedere Davis. Mi farebbe troppo male al cuore rivederlo. Mi andai a cambiare e tornammo a casa.
Nella macchina...
<< Ti sta veramente bene quel vestito, sono felice di avertelo preso>> disse entusiasta. Io feci un sorriso debole << ti ringrazio Erik, non dovevi>> dissi con voce appena udibile. Lui si girò di scatto dalla mia parte. << Scherzi! Sarebbe stato un vero peccato non prendertelo, ti sta troppo bene>>
Una volta arrivati nella mia villa ci dividemmo. Io andai a preparami nella mia camera, mentre Erik andò a prepararsi nella camera degli ospiti.
Come prima cosa mi misi il vestito. Poi raccolsi i capelli in una splendida treccia ( Ho messo la foto della treccia all'inizio del capitolo). Dopodiché, passai al trucco. Decisi di puntare tutto sugli occhi. Misi un ombretto argentato, un filo di eye-liner color argento brillantinato, una matita all'interno degli occhi bianca e il mascara. Mentre sulle labbra misi un lucida labbra trasparente. Per finire in bellezza mi misi le decoltè da 15 centimetri, argentate e brillantinate esattamente come il vestito. Guardai l'orologio, era tardi, mancava mezz'ora al ballo.
Scesi le scale che portavano al salone principale, e trovai tutti ad aspettarmi. Megan aveva un magnifico vestito verde, che risaltava molto il colore dei suoi occhi. Era stupenda.
Restarono tutti a bocca aperta. << Sei bellissima Grace>> dissero tutti in coro, meravigliati. Io arrossii, e quando arrivai alla fine, Erik mi porse una mano sorridendomi. << Hai visto che avevo ragione, sei piaciuta a tutti>> sussurrò ad un mio orecchio, facendomi l'occhiolino.
Eravamo in limousine. Mancava poca strada ed io iniziavo a manifestare il nervosismo che provavo. Mi morsi fortissimo il labbro inferiore, sfregavo le unghie delle mie mani su se stesse e mi tremavano entrambe le gambe. Erik posò una mano su una mia gamba e l'accarezzò. << Perchè sei così nervosa?>> mi sussurrò all'orecchio. Io sorrisi << no, è solo.....è da tanto che non partecipo ad un evento così bello, non vedo l'ora>> mentii clamorosamente. Volevo andare a casa. Fino all'ultimo pregai che la festa venisse rimandata all'ultimo minuto, ma aimè, eravamo già sul suo vialetto. Scesimo dalla limousine e le gambe iniziarono a diventarmi molli. Fortunatamente Erik mi resse per bene. Entrammo nell'impotente villa Kyle e trovammo Rosita ad accoglierci. << Buona sera signori Bennet, siete sempre i benvenuti>> disse calorosamente lei facendo un piccolo inchino. Non appena alzò lo sguardo, rimase paralizzata a fissarmi impaurita. Sembrava che avesse visto un fantasma. << M-Miss. Bennet>> disse in un sussurro. Io le sorrisi << Sono io>> dissi con dolcezza. Lei restò bloccata. << È un piacere rivederla>>
<< anche per me>> risposi. << È davvero bellissima, sembra cresciuta>> disse scrutandomi per bene. Io arrossii. Mentre lei scrutrò Erik, che mi teneva per mano. << Lui è Erik Frod, il mio....ehm fidanzato>> dissi imbarazzata. Lui le rivolse un cenno educato del capo. E lei rimase spiazzata.
<< Grace tesoro vieni, ci sono i Kyle che ti vogliono vedere>> disse mia madre dall'altra sala. Oh merda. Deglutii a fatica, e salutai Rosita dirigendomi nella grande sala.
Tenevo fortissimo la mano di Erik, che poverino teneva i denti stretti.
Nella sala c'erano già tante persone. La musica dell'orchestra suonava una dolce melodia rilassante, ma io non riuscii a rilassarmi minimamente. Volevo scappare da lì. I miei mi trascinarono dritta dai Kyle. Fortunatamente, di Davis nemmeno l'ombra. Lizzie era magnifica, indossava un abito lungo blu notte, contornato da strati argentati che richiamavano il colore dei suoi occhi, gli stessi di Davis. La guardai negli occhi e per un nano secondo ci vidi Davis. No, non posso guardarla. Lei mi sorrise dolcemente << Grace cara, quanto sei bella! Sei cresciuta parecchio dall'ultima volta che ti ho vista, sei una donna adesso>> disse scrutandomi con quegli occhi color argento che non riuscivo a smettere di fissare. Sono troppo belli. Arrossii al complimento e la ringraziai. A quel punto intervenne John. << Presentaci questo giovane che non ti lascia la mano>> disse scherzosamente John rivolto ad Erik.
<< Tesoro, saluta Davis>> disse mia madre dietro di me.
Sussultai nell udire il suo nome e mi si gelarono le vene. Mi sentii come bloccata, il mio corpo non rispondeva più ai miei comandi. Il mio incubo si è avverato. Non lo voglio vedere. Non mi voglio girare. L'unica cosa che riuscii a fare fù deglutire. << Grace cara?>> mi richiamò una seconda volta mia madre ed io non potei ignorarla. Cercai di camuffare il mio nervosismo stampandomi un sorriso falso. Le mani iniziarono a tremarmi. Presi tutto il coraggio che avevo, e molto lentamente decisi di voltarmi.
Lo vidi, mi sparì il sorriso sul volto e mi bloccai. Senza rendermene conto smisi di respirare e di sbattere le palpebre. Ero completamente immobile.
Lui era lì, in tutto il suo splendore. Indossa alla perfezione uno smoking elegante, è molto più alto di come ricordavo e inoltre noto che ha il fisico molto più muscoloso. È cresciuto tanto dall'ultima volta che l'ho visto. È diventato un uomo, bello come un Dio greco! I suoi lineamenti sono molto più duri e decisi. I suoi occhi sono dello stesso colore di come li ricordavo. Di un argento molto acceso, con quel completo scuro, creano una sorta di luce, sembrano dei fari. Sono magnifici. E poi, c'è la sua barba! Dio la sua barba! Finalmente gli è cresciuta. Certo un pò in ritardo ma alla fine gli è cresciuta! Sapevo che gli sarebbe stata divinamente. Sembra più uomo! È nera come la pece, esattamente come i suoi capelli. Fanno risaltare ancora di più l'argento dei suoi magnifici occhi. È bello da svenire. Non posso credere che questo uomo un tempo è stato mio.
Sussultai quando prese la mia mano rigida, che al suo tocco si sciolse ammorbidendosi. Accidenti! Il mio corpo non lo ha dimenticato, risponde a lui in maniera vergognosa. È riuscito a farmi rilassare con un solo tocco. La sua mano era calda e teneva la mia in una stretta decisa e potente esattamente come lui. Se la portò lentamente alle labbra, ed io seguii i suoi movimenti con gli occhi incantata. Posò dolcemente le sue labbra calde sulle mie nocche, ed ebbi un sussulto accompagnato da un gemito di sorpresa, non appena percepii la sua lingua. Ha fatto la stessa identica cosa di quando ci siamo incontrati per la prima volta in quel locale. Rimasi incantata ad osservare i suoi movimenti. In fine lasciò la mia mano e si raddrizzò. << Ben tornata Grace, sei sempre bellissima>> disse con voce calda e vellutata. Diamine ha la voce più grossa e matura! La trovo sexy.
Mio.Dio.Sto.Per.Svenire.Prendetemi.
Sentii un forte calore sulle mie guance e percepii che stavo arrossendo. Guardai per terra imbarazzata << Ti ringrazio>> dissi in un sussurro appena udibile. Io invece la stavo perdendo la voce.
<< Allora Grace, ce lo presenti questo ragazzo?>> insistì John. Io mi accigliai e vidi che l'espressione di Davis si trasformò. Prese a fissare Erik in un espressione mista tra l'odio e lo sguardo di sfida. Lui fortunatamente non si fece intimidire e stampò un sorriso sul volto. << Sono Erik Frod, il fidanzato di Grace, piacere di conoscevi>> disse Erik rivolgendosi a John. << Ma che splendida notizia! >> disse entusiasta Lizzie. << Perché non vieni con noi così ti facciamo vedere la villa?>> disse Lizzie. << Con molto piacere>> disse Erik prima di sparire con i Kyle. << Derek! Vecchio mio!>> un uomo chiamò mio padre ed i miei si allontanarono. << Logan amore, andiamo a prendere qualcosa da bere>> disse Megan prendendo a braccetto mio fratello.
Restammo io e Davis. Avrei voluto sprofondare negli abissi in quel momento. Decisi di seguire il mio istinto di sopravvivenza, e mi incamminai verso i tavoli dove servivano da bere.
<< Quindi sei fidanzata>> disse dal nulla Davis.
Io mi bloccai sui miei stessi passi. Disse fidanzata con una nota di disprezzo. Poi continuò con la sua voce super sexy
<< Vedo che non ci hai messo molto a spiazzarmi con un altro>> disse con odio.
Io sospirai e mi voltai dalla sua parte.
<< No Davis, non devi pensarla così, ti stai sbagliando>> 'io l'ho fatto per dimenticarmi di te!' Urlai dentro, ma non ebbi il coraggio di dirlo.
<< Ah no? E come devo pensarla allora?>> disse con tono di sfida.
Abbassai lo sguardo, forse era meglio se la pensava in questa maniera. Sospirai << pensala come vuoi>> dissi guardandomi le dita imbarazzata.
<< Sei bellissima>> disse così, dal nulla. Alzai la testa di scatto e lo vidi guardarmi con dolcezza e...malinconia? Me ne pentii e abbassai immediatamente lo sguardo arrossendo. << Lo sei ancora di più quando arrossisci>> disse avvicinandosi pericolosamente a me, accarezzandomi con le nocche delle dita, le mie guance in fiamme. Il mio corpo traditore bramava il suo tocco sciogliendosi. Presi coraggiosamente la sua mano e la tolsi dal mio viso. Lui mi guardò sorpreso, non avevo mai rifiutato il suo tocco. Rimase lì, immobile, a guardarmi stupito e in silenzio. Io rivolsi lo sguardo per terra, non riuscivo a guardarlo, mi faceva più male di quanto avessi immaginato.
Ad un tratto sentimmo al microfono Rosita che annunciava le danze.
Davis mi porse la mano << vuoi ballare con me?>> disse con voce quasi roca. Io guardai prima la sua mano e poi guardai lui. << N-Non posso, io devo ballare con il mio fidanzato>> dissi cercandolo tra tutta quella gente. << il tuo "fidanzato" non c'è e non sarà qui per almeno mezz'ora, la villa è molto grande e ci vuole tempo per visitarla.>> disse fidanzato con odio.
<< Allora lo aspetto >> lui alzò gli occhi al cielo esasperato. << Andiamo Grace, solo questo ballo e ti prometto che non ti disturberò per tutta la sera>> lo guardai male << non mi va di ballare>> dissi con disprezzo. << Concedimi il nostro ultimo ballo piccola>> disse in maniera dolce. Dio, come potevo rifiutarlo. Gli diedi la mia mano << va bene ma due premesse, una, non sono la tua piccola, e due, appena finiamo non mi devi disturbare per tutta la serata>> dissi guardandolo decisa. Lui annuì soddisfatto e mostrò il più sexy dei suoi sorrisi.
Sussultai ed un brivido percosse tutta la mia schiena ,non appena posò la sua grande mano calda sulla mia schiena nuda.
Iniziammo a ballare senza sosta. Ci guardammo per tutto il tempo negli occhi, senza proferir parola. A volte il silenzio vale più di mille parole. Tutte le persone che avevamo in torno non c'erano più, in quel momento cercavamo solo noi due. Danza davvero bene! Mi fece fare un sacco di volteggi, ormai avevo perso il conto. Mi teneva saldamente stretta a lui, ed io sentivo il calore del suo corpo attraverso gli strati di tessuto. Il suo profumo inebriante invase le mie narici che lo accolsero con piacere. Era sempre lo stesso, non lo aveva cambiato. Mi lasciai trasportare da lui, e lottai contro la voglia di chiudere gli occhi, di poggiare la mia testa sul suo petto, di inspirare a fondo il suo magnifico profilo e di lasciarmi cullare fra le sue possenti braccia. Mille emozioni stavano esplodendo dentro di me. Il mio corpo era invaso da mille scosse elettriche. Non riuscivo a distogliere lo sguardo da quegli occhi argentati e brillanti come il mio vestito. Si sentiva nell'aria la carica di energia che i nostri corpi emanavano. Era quasi palpabile. I nostri corpi erano attratti come delle calamite. Persi completamente la cognizione del tempo. Volevo che il tempo si fermasse e che il nostro ballo durasse in eterno. Quasi mi vennero gli occhi licidi. Stavo perdendo il controllo delle emozioni.
Ad un tratto mi resi conto che non era la mia immaginazione a non farmi vedere la gente, ma era reale il fatto che tutta la gente si fosse tolta in mezzo alla pista. Mi guardai a torno confusa e vidi che tutte le persone erano in cerchio a guardarci con le bocche aperte. Mio Dio, da quanto tempo era che ballavamo? Solo in quel momento mi resi conto che la musica non c'era più. Si udiva solamente un silenzio assordante e quando mi fermai, udii i sussurri polemici della gente. Restai sconvolta. Mi sciolsi dalla presa di Davis e scappai.
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Quegli occhi color argento 2
RomanceQuesto è il sequel del primo libro: Quegli occhi color argento. Se vi aspettavate un sequel scontato e banale avete proprio sbagliato libro. Se il primo libro vi è piaciuto molto questo vi farà veramente impazzire. Ci saranno molti colpi di scena e...