Capitolo 30

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PUNTO DI VISTA DI GRACE
I miei si precipitarono da me.
"Grace, tesoro stai bene? "
Disse mio padre mettendo le mani a coppa sul mio viso.
Io non staccai lo sguardo da quello di Davis.
Ma lui a malincuore si dovette voltare per non destare sospetti ai miei.
L' uomo urlava mentre veniva trascinato dalle guardie fuori dalla villa.
Io abbracciai mio padre fortissimo.
Lui mi tempestò la testa di baci mentre mia madre mi massaggiava le spalle.
Poi mio padre si staccò dall'abbraccio per guardarmi negli occhi e accarezzarmi le guance affettuosamente.
Davis stava per andarsene, ma proprio in quel momento mio padre si voltò dalla sua parte.
" Davis"
Lo chiamò facendogli cenno con la mano di venire dalla nostra parte.
Il cuore mi batteva all'impazzata mentre le mie iridi dorare erano incastrate nelle iridi argentate di Davis.
Venne dalla nostra parte in maniera lenta.
Leggevo la paura nei suoi occhi.
" Ho visto quello che hai fatto "
Disse mio padre tutto d'un fiato.
A quel punto ci fu qualche secondo di silenzio.
Eravamo nella merda.
Forse aveva capito tutto.
" Io non ho parole sul serio "
Deglutii a fatica.
Davis era diventato praticamente bianco.
Poi sul viso di mio padre spuntò un sorriso amichevole.
" Non so come ringraziarti. Hai salvato la vita della mia bambina. Se non fosse stato per te, io non voglio nemmeno immaginare cosa sarebbe potuto succedere se non avresti fermato quel folle "
Solo in quel momento mi resi conto che avevo smesso di respirare, perché non appena udii le sue parole, ripresi a respirare sollevata.
Notai che anche l'espressione di Davis si rilassò e fece spazio a un leggero sorriso.
" Non mi deve ringraziare, ho solo impedito che accadesse una tragedia "
Disse continuando a guardare negli occhi mio padre.
Io sapevo che stava lottando contro la voglia di alzare lo sguardo e guardare me.
Ma notai anche dalla voce che era molto turbato.
Cos'ha che non va?
Mio padre scosse la testa
" Invece devo! Sul serio Davis, domani perché non vieni a cena da noi? Alla fine è il minimo che posso fare. Non accetto rifiuti "
Davis rimase spiazzato dalle parole di mio padre.
" Non mi lascia altra scelta "
Disse in tono di resa.
" Perfetto "
Disse mio padre sorridendogli e lasciandolo una pacca sulla spalla.
In quel preciso istante squilla il cellulare di Davis.
Estrasse con grazia il cellulare dalla tasca.
" Devo rispondere "
" Fa pure caro "
Gli disse mio padre e lui si allontanò da noi.
In quel momento tornò mia madre con un bicchiere d'acqua in mano.
" Bevi tesoro"
Disse premurosamente lei, porgendomelo.
Io la ringraziai e lo bevvi.
"Forse è meglio che torniamo a casa tesoro "
Disse mio padre guardando mia madre per avere la sua approvazione.
Lei annuì.
" Si caro, è meglio se per questa sera concludiamo qui "
In quel momento arrivò di corsa Logan temendo per mano Megan.
Di sicuro avevano chiarito, ero sollevata per questo.
" Grace! "
Urlò agitato abbracciandomi e tastandomi tutta.
" Stai bene? "
Mi chiese con il fiatone e la paura negli occhi.
Io annuii e lui mi abbracciò forte.
" Oh tesoro mio, per un attimo ho temuto...io pensavo...hanno detto che un folle ha tentato di accoltellarti "
Io gli accarezzai la schiena nel tentativo di tranquillizzarlo.
In quel momento intervenne nostro padre.
" Non è successo nulla grazie a Davis. Se non sarebbe intervenuto lui, Grace non sarebbe qui in questo momento "
Logan mi lanciò uno sguardo complice.
" Lo vado a ringraziare immediatamente "
Disse determinato, sciogliendosi dal mio abbraccio.
In quel momento incrociai gli occhi con quelli verdi di Megan che mi scrutavano preoccupati.
Le fece un leggero sorriso e lei in risposta venne ad abbracciarmi.
" Oh Grace, ho avuto così tanta paura! Appena la polizia ci ha detto che un folle ha tentato di accoltellarti abbiamo temuto il peggio "
Disse stringendomi ancora di più.
Tentai anche con lei di tranquillizzarla accarezzandole le spalle come ho fatto con Logan.
PUNTO DI VISTA DI DAVIS
Chiusi la chiamata e mi diressi verso il corridoio, incrociando mia madre e mio padre che correvano senza una meta.
Non appena mia madre mi vide si fermò e automaticamente si fermò anche mio padre.
Poi mia madre prese il braccio di mio padre e lo trascinò con sè verso la mia direzione.
" Davis! "
Esclamò mia madre con voce spezzata.
" Abbiamo saputo che un folle ha tentato di accoltellare Grace! Noi eravamo dall'altra parte della villa "
Disse agitata mia madre e solo in quel momento feci caso che aveva tutto il rossetto sbavato e i capelli scarmigliati.
Poi passai a squadrare mio padre che anche lui aveva i capelli scarmigliati e il rossetto di mia madre ovunque.
Sulla fronte, sulle orecchie, sulle sue stesse labbra, sul mento, sulle guance e sul collo.
Poi scesi con lo sguardo e lo alzai immediatamente imbarazzato.
" Papà, alza la zip "
Lui abbassò lo sguardo e spalancò gli occhi agitato e allo stesso tempo imbarazzato.
" Merda, grazie figliolo "
Disse voltandosi dalla parte del muro e alzando la cerniera dei suoi elegantissimi pantaloni.
Ecco risolto il caso, per questo ogni volta che annunciano le aperture delle danze loro spariscono.
Sto per vomitare.
Mia madre non stacco lo sguardo dal mio.
Mi rivolse un debole sorriso e mise le mani a coppa sulle mie, guardandomi dal basso.
Anche lei era minuta nonostante i tacchi.
Non ai livelli di Grace, la loro differenza sara sui 5 centimetri.
Mentre Grace mi arriva al petto, mia madre arriva quasi al mio collo.
" Il tuo è stato un grande gesto amore, io e tuo padre siamo fieri di te "
Disse accarezzandomi le guance per poi abbracciarmi.
In quel momento mio padre tornò in se, assumendo la solita postura da autoritario.
Mi diede una pacca sulla spalla e mi sorrise anche lui.
Vidi arrivare Logan in lontananza.
Mia madre si staccò dall'abbraccio e si voltò verso Logan.
" Logan caro, dov'è la piccola Grace? "
" All'ingresso, ce ne stiamo andando "
Mia madre prese di nuovo mio padre per il braccio e corsero verso l'ingresso della villa.
Adesso gli occhi color smeraldo di Logan erano puntati sui miei.
Poi all'improvviso mi abbracciò forte, dandomi delle pacche amichevoli sulla schiena.
" Grazie "
Disse in tono quasi da disperato.
" Io non trovo le parole giuste. Ti posso solo dire Grace "
Disse sincero continuando a stringermi a lui.
" Sei stato un eroe! "
Continuò.
" Non mi devi ringraziare, lo sai benissimo che l'avrei salvata a qualsiasi costo "
Dissi tremando.
Mi sentivo strano, dentro di me sentivo un dolore lancinante.
" Dio Logan, non puoi capire come sto in questo momento. Sono sotto shock e impaurito. Non ho perso Grace per tanto così, e muoio dalla voglia di stringerla a me e realizzare di averla salvata ma non posso, maledizione non posso! "
Lui si staccò dall'abbraccio e mi guardò negli occhi.
" Posso cercare di comprendere quello
che provi "
Disse abbassando lo sguardo verso il pavimento dispiaciuto.
" Io non ne posso più di vivere nel segreto "
Confessai frustrato.
" Lo so Davis lo so, posso cercare di parlare con mio padre un giorno, e cercare di riuscire a capire se per lui non sarebbe un problema la tua relazione con Grace. Considera che il gesto che hai appena compiuto, sarà un tuo grande punto a favore. "
Disse accarezzandomi le spalle nel tentativo di tranquillizzarmi.
" Grazie Logan, sei un amico "
" Dovrei essere io a ringraziare te "
PUNTO DI VISTA DI GRACE
Eravamo seduti nel divano del salone principale.
Davanti a me c'era Alfred nella sua posizione autoritaria.
Lizzie mi aveva fatto portare una tisana calda.
Era una donna molto dolce e premurosa.
Mia madre non smetteva di accarezzarmi dolcemente la schiena.
Di fronte a me c'era Megan che mi guardava con un espressione mista alla dolcezza e alla preoccupazione.
Mi sentivo stanca ed esasperata.
" Voglio andare a casa "
Dissi guardando mia madre con sguardo supplichevole.
" Subito tesoro "
Disse lei richiamando mio padre.
" Grace è stanca, vuole andare a casa, chiama Fredd "
Mio padre annuì e prese il cellulare.
Si alzarono tutti dal divano e si misero i cappotti, mentre io rimasi lì, da sola seduta e mi approfittai di quel momento per scrivere un messaggio a Davis.
'Me ne sto andando, dove sei? '
Non aspettai la risposta e posai il cellulare dirigendomi verso la porta dell'ingresso.
In quel preciso istante, ci raggiunsero anche Logan e Davis.
Davis aveva uno sguardo così impossibile da decifrare.
Non riuscii a staccare gli occhi dai suoi.
" Grace cara, il tuo giubbotto è nell'altro corridoio, in fondo a sinistra "
Mi disse Lizzie indicandomi il corridoio.
" L'accompagno io "
Intervenne Davis senza perdere tempo.
Mi si illuminarono gli occhi all'idea.
Guardai gli occhi argentati di Lizzie aspettando la sua approvazione.
Lei guardò il figlio e dopo qualche secondo annuì.
Davis venne al mio fianco e mi indicò la strada.
" Di qua "
Disse in tono dolce.
Non mi toccava.
Stava a 20 centimetri di distanza da me ed io morivo dalla voglia di essere toccata.
Bramavo il suo tocco, avevo bisogno di sentirlo vicino.
Ci sentivamo osservati dai nostri familiari.
Non appena svoltammo a sinistra, Davis mi bloccò al muro e mi abbracciò forte.
Io allacciai le mie braccia intorno al suo collo, nel tentativo disperato di stringerlo a me.
Avevo bisogno di lui.
Inspirai a fondo il suo magnifico profumo.
" Oh piccola, ho avuto così tanta paura maledizione! "
" Anche io Davis, anche io "
Poi si tolse di scatto dall'abbraccio e mi guardò negli occhi, afferrandomi il viso.
" Cosa ti ha detto quel folle? "
Mi chiese con voce spezzata.
Quasi mi tremò il labbro inferiore quando gli risposi.
" Che dovevo morire perché sono una sporca Bennet "
Lui chiuse gli occhi frustrato e tolse le mani dal mio viso stringendole a pugni.
" Maledetto! Me la pagherà cara! Te lo prometto Grace, riuscirò a scavare fino a quando non troverò chi diavolo c'è dietro tutto questo così porrò fine a questa situazione "
Iniziò a bruciarmi il naso e gli occhi mi diventarono lucidi.
" Ho paura "
Piagnucolai trattenendo le lacrime.
Lui rimise le mani a coppa sul mio viso.
" Non ti accadrà nulla fino a quando ci sarò io al tuo fianco "
Tirai sù con il naso.
" Non ho solo paura per me, ho paura che se la prendano pure con te "
E in quel momento non ero più in grado di trattenere le lacrime che rigarono senza permesso le mie guance.
Lui si affrettò ad asciugarmele dandomi tanti piccoli, dolci e casti baci per tutte le guance.
" Non piangere piccola, mi si stringe il cuore che fino a due anni fà, ero convinto di non avere "
Sussurrò tra un bacio e l'altro,
Ad un certo punto, quei dolci baci, da casti si trasformarono.
Afferrò in una morsa decisa il mio viso, e premette le labbra sulle mie.
Senza pensarci due volte, schiusi le mie dandogli accesso alla mia bocca.
Finalmente il suo sapore si mescola al mio e le nostre lingue iniziano a danzare senza freno.
Iniziammo a gemere entrambi, mentre lui mi spingeva sempre con più prepotenza verso il muro, mentre io stringevo sempre più forte i suoi capelli verso di me.
Percepivo il bisogno che lui aveva di me e me lo dimostrava senza vergogna.
Ad un certo punto, vidi un' ombra in lontananza e contro mia voglia, dovetti staccarmi da lui.
" Davis c'era qualcuno "
Esclamai scrutando l'angolo.
" No, sarà stata impressione tua"
Disse accarezzandomi le labbra con il suo pollice.
Continuai a guardare sospettosa l'angolo.
" Ti ho lasciato le labbra arrossate "
Disse guardandole pensieroso con un occhio mezzo chiuso.
Chiusi gli occhi godendomi il suo tocco delicato.
" Tranquillo, non ci faranno nemmeno caso. In tal caso mi giustifico dicendo che è stato il freddo "
Lui mi porse un sorriso accennato e mi stampò un bacio sulla fronte.
Successivamente, aprì la porta della stanza ed entrammo.
C'erano, ad occhio e croce circa 400 giubbotti, appartenenti a tutte le ospiti della serata.
Non ce n'era nemmeno uno maschile.
Evidentemente qui tenevano solamente quelli delle donne, mentre in un'altra stanza c'erano quelli degli uomini pensai.
Mentre guardavo affascinata tutti quei giubbotti, Davis trovò il mio e me lo infilò.
" Solo questo avevi? "
Mi spuntò un sorriso perfetto sul viso perché mi era appena venuta un' idea.
" Si "
Lui aggrottò le sopracciglia e sorrise divertito.
" Cos'è quel ghigno malizioso che hai? "
Io scosso la testa e negai.
" Quale ghigno malizioso? Non so di cosa parli "
Dissi cercando di fare l' indifferente.
" Cosa ti frulla in quella testolina? "
Chiese scherzoso.
Io sorrisi.
" Nulla "
Dissi facendogli la linguaccia.
Lui scoppiò a ridere.
" Farò finta di crederti "
Disse facendomi l'occhiolino.
Mi piace così tanto quando diventa giocoso.
Finalmente uscimmo da quella stanza e ci dirigemmo verso l'ingresso dove ci aspettavano.
Mia madre mi venne immediatamente all'incontro.
" Tesoro ti sei dimenticata il cellulare nel salone "
Disse porgendomelo.
Io la ringraziai e lei non rispose.
Si limitò a scrutarmi in un modo....strano.
Era strana, aveva uno sguardo strano.
Non appena mi porse il cellulare, iniziò a scrutare Davis in una maniera ancora più strana.
Cosa le prendeva?
Decisi di non farci caso e iniziai a salutare tutti.
Poi ad un certo punto Lizzie mi chiese se avevo preso tutto.
" Oh no! Mi sono dimenticata il cappello e la sciarpa "
Esclamai fingendomi sorpresa.
" Davis, riaccompagnala "
Disse autoritaria Lizzie.
Io spostai io mio sguardo verso gli occhi argentati di Davis e tornai da lui che nel frattempo mi guardava con un sorriso furbetto che cercava di nascondere.
Durante il tragitto del corridoio mi chiese:
" Qualcosa mi dice che questa tua mancanza ha qualcosa a che fare con il ghigno malizioso che avevi prima "
Io sorrisi sotto i baffi.
" Cosa te lo fa pensare? "
Dissi rivolgendogli un sorriso malizioso che lui ricambiò.
" Lo hai fatto apposta vero? "
Mi chiese facendomi l'occhiolino.
Io lo guardai con disinvoltura mente svoltavamo l'angolo.
" Può darsi "
Dissi in tono malizioso questa volta.
Lui sorrise complice e mi fece entrare nella stanza chiudendosi la porta alle spalle.
" Si, lo hai fatto apposta per avere un altro pò di tempo per stare con me "
Io tentai di nascondere un sorriso.
" E anche se fosse vero? "
Dissi maliziosa.
A quel punto, mi alzò il mento con l'indice, costringendomi a guardarlo negli occhi.
" E anche se fosse vero, ti direi che sei un fottuto genio e che ho intenzione di assecondare e placare il tuo desiderio, senza sprecare un solo secondo che abbiamo a disposizione "
Disse per poi unire le sue labbra alle mie, in un bacio pieno di passione.
Una volta tornata a casa, per prima
cosa salii in camera mia e mi feci una doccia veloce.
Non appena uscii, vidi illuminare lo schermo del mio cellulare.
Lo presi curiosa, e vidi che mi era arrivato un messaggio.
Sorrisi automaticamente non appena vidi che era da parte di Davis.
' Sei arrivata a casa?'
Gli risposi subito, confermando il mio arrivo a casa.
' Si, sono appena uscita dalla doccia '
Nel frattempo che aspettavo la risposta, mi misi il pigiama.
La sua risposta non tardò ad arrivare.
' Bene, allora ti auguro una buona notte mio piccolo genio del male ;*'
Scrisse, con un faccino che mandava un bacio accompagnato da un occhiolino.
Risi di gusto per l' aggettivo che mi aveva appena attribuito e ricambiai la buona notte.
Scesi giù per prendere un bicchiere d'acqua.
Si erano fatte già le 2 di notte.
Erano andati già tutti a letto, solo mia madre restò alzata, perché la trovai in cucina.
Le sorrisi e mi presi un bicchiere d'acqua.
Stranamente non ricambiò il mio sorriso e continuò a guardarmi in modo strano.
" C'è qualcosa che non va mamma? "
Chiesi preoccupata.
Lei scosse la testa.
" No, ti devo parlare "
Aggrottai le sopracciglia confusa e annuii.
" Dimmi pure "
Chiesi, voltandomi completamente dalla sua parte, dedicando completamente la mia attenzione a lei.
Di cosa vorrà mai parlarmi alle 2 di notte pensai tra me e me.
Si avvicinò a me con passo spedito.
" Quando sei andata a prenderti il giubbotto, ti ho vista baciarti con Davis Kyle "

Quegli occhi color argento 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora