PUNTO DI VISTA DI GRACE
Mi trovai difronte al cospetto di una meravigliosa Ducati.
L'ammirai con fascino con un sorriso a 32 denti.
È come un sogno che si realizza.
Ho sempre voluto fare un giro in moto.
Estrasse due caschi neri e me ne passò uno.
Lo misi in fretta e battei le mani felice come una bambina.
Lui salì e mi invitò a salire.
" Salta sù"
Disse facendomi l'occhiolino.
Con gambe tremanti per l'eccitazione salii e mi godetti la comodità del sedile in pelle.
Non appena accese il motore, il cuore iniziò a battermi all' impazzata.
Ogni molecola del mio corpo attendeva esitante la partenza.
" Allaccia le braccia sulla mia vita "
Feci come disse.
Il suo profumo invase le mie narici e d'istinto chiusi gli occhi godendolo.
Davanti a me avevo la vista celestiale delle sue spalle possenti e mi morsi il labbro inferiore.
Mentre allacciavo le braccia intorno alla sua vita, potevo sentire i suoi addominali ben scolpiti.
" Pronta? "
"Io sono nata pronta! "
Dissi eccitata.
" Allora tieniti forte piccola "
Disse partendo.
Il vento soffiava forte.
La mia coda spiccò il volo.
Meno male che ebbi la coscienza di farmi la coda, altrimenti a quest'ora avrei avuto tutti i capelli in bocca e sugli occhi.
Però c'era qualcosa che mi diceva che poteva andare più veloce.
" Andiamo Davis, porta al massimo questa meraviglia "
Urlai per farmi sentire.
" Non posso " urlò lui.
Sbuffai.
" Non aver paura, so che puoi andare più veloce di così "
Urlai esitante, ma lui non si mosse di un millimetro.
" Dai non essere noioso. Fammi provare l'adrenalina!!"
Urlai ancora più forte.
Lo sentii sbuffare.
" Va bene, tieniti più forte che puoi e non mi mollare per nessuna ragione "
"Si "
Urlai stringendo ancora di più la presa su di lui.
Non appena fu sicuro della mia presa, aumentò la velocità.
Finalmente sentii quella sensazione tanto attesa.
Feci uscire un gridolino di gioia.
L'adrenalina scorreva in ogni centimetro del mio corpo ed ebbi un senso di libertà assoluto.
Mi sentivo libera, mi sentivo in un altro mondo dove i problemi non esistevano.
Era esattamente la stessa sensazione che provavo quando guardavo gli occhi argentati di Davis.
Lo abbracciai forte e appoggiai la testa sulle sue spalle possenti.
Mi mancava così tanto abbracciarlo, mi sentivo a casa.
Facemmo un'ora circa di viaggio.
Il sole era ormai basso.
Poi parcheggiò, ma non vedevo molto con il casco.
Quando me lo tolsi, un meraviglioso profumo di salsedine invade le mie narici.
Mi guardai in torno e realizzai che ci trovavamo nella sua spiaggia privata.
" Togli le scarpe "
Farfugliò togliendosi le sue.
Io non persi tempo e le tolsi.
" Lasciale pure qui, fra poco passa Chuck e li prende "
Mi voltai dalla sua parte con un punto interrogativo stampato sul volto.
" Chi è Chuck? "
Chiesi curiosa.
" Il mio autista "
" Aaaaaa quello simpatico! Mi fa simpatia, finalmente dopo due anni scopro il suo nome "
Lui assunse un espressione severa.
" In che senso quello simpatico? "
Scoppiai a ridere e scossi la testa.
" Non cambi mai eh "
Sogghignai.
Lui continuò a guardarmi serio.
" Ti sbagli, sono cambiato "
Per un attimo cambiai anche io espressione e ne assunsi una più seria.
Sul suo bellissimo voltò si formò un sorriso dolce mentre mi porgeva una mano.
" Permettimi di dimostrartelo "
Lo guardai con una certa esitazione e anche con una scintilla di curiosità.
Ma alla fine senza pensarci più di tanto, presi la sua mano.
Mi condusse nella sua immensa spiaggia e restai quasi a bocca aperta non appena vidi un grande divano al centro e dei petali di rosa sparsi attorno.
Lo guardai e lui sorrise.
Il suo meraviglioso sorriso laterale mi manda in corpo brividi mai avuti.
" Sono "
Dissi senza fiato.
" Senza parole? "
Continuò lui.
Io annuii senza togliere lo sguardo dalla spiaggia.
Era da due anni che non mettevo più piede qui.
È esattamente come la ricordavo.
Sprofondammo nel comodissimo divano e davanti a noi c'era un tavolino con qualche stuzzichino e qualcosa da bere.
Continuai a guardarmi intorno incredula.
Chissà se aveva organizzato tutto da solo.
" Non me lo aspettavo da te, sul serio "
Dissi incredula guardandolo nei suoi meravigliosi occhi argentati che adesso con il sole basso presentavano qualche sfumatura di arancione.
" lo so "
Disse ridendo fragorosamente.
" Non mi piacciono le cose scontate "
Disse facendomi l'occhiolino.
Sentii vampate di calore invadere il mio corpo.
Oddio stavo svenendo.
Si protrasse per prendere un piattino pieno di stuzzichini.
" Vuoi? "
Li guardai e mi attirò uno stuzzichino
particolare a forma di bastoncino pieno di sale.
" Si grazie "
Dissi prendendo lo stuzzichino che avevo puntato.
Lo studiai per bene prima di metterlo in bocca.
Forse si deve leccare il sale che c'è attorno pensai.
Per sicurezza guardai come lo mangiasse lui, ma purtroppo scelse solo quelli a forma di pallina.
Allora iniziai a leccare tutto il sale che c'era intorno e succhiai la punta che con mio grande stupore aveva un sapore dolce misto al salato, non riesco a descriverlo.
Iniziai a succhiarlo con gusto.
" Mmm è sorprendentemente delizioso "
Esclamai voltandomi dalla sua parte.
In quel momento lo sorpresi a fissarmi incantato e subito dopo si mosse nervoso nel divano accavallando le gambe nel tentativo inutile di nascondere la sua eccitazione.
Arrossii e mi accigliai imbarazzata e in quel momento desiderai di sprofondare.
Mangialo subito! Pensai.
Allora mi voltai lentamente dall'altro lato e lo morsi più velocemente possibile, mangiandolo tutto.
Ingoiai immediatamente e per evitare che mi affogassi presi un pochino d'acqua.
Mentre mandavo giù diventai più rossa di prima e pensai alla grande figura di merda che avevo appena fatto.
" Piaciuto? "
Mi chiese come se nulla fosse.
Trasalii a quella domanda, e senza guardarlo negli occhi, accigliata risposi.
" S-Si "
Dissi schiarendomi la gola.
Lui riprese il piattino.
" Ne vuoi ancora? "
Spalancai gli occhi.
" Oh no grazie, in realtà non ho molta fame. "
Lui annuì e li posò.
" Quando ti torna la fame sono lì "
Disse indicando il tavolino.
" Certo "
Dissi annuendo.
Allora vedrò di non farmela tornare pensai.
Il sole stava arrivando quasi all'altezza dei nostri visi, era molto basso.
A quel punto Davis si alzò di scatto e mi riporse la mano.
Lo guardai confusa.
" Vieni con me, ti devo far vedere una cosa. "
Lo guardai con uno sguardo incerto del tipo: cosa mi devi far vedere?
" Andiamo Grace, prima che tramonti il sole "
Disse indicando con lo sguardo il mare che adesso era di un colore arancione meraviglioso.
Spostai a malincuore lo sguardo da quel meraviglioso panorama e lo dedicai ad un altro panorama ancora più spettacolare: Davis.
Presi la sua mano che con uno strattone leggero mi fece alzare.
Ma purtroppo, il dislivello della sabbia mi fece cadere l'equilibrio e stavo per cadere con la faccia a terra ma per fortuna Davis mi tenne ben salda e mi raddrizzò.
Eravamo vicinissimi.
I suoi meravigliosi occhi color argento mi fissavano con prepotenza, scrutando ogni minimo particolare del mio viso per poi fissarmi negli occhi.
Io mi accigliai e gli sorrisi imbarazzata.
A quel punto mi lasciò andare.
Tirai un enorme sospiro di sollievo.
Mi ricomposi e raddrizzai per bene la schiena assumendo una postura più autoritaria.
Dopo di che, tirò fuori dal nulla un fazzoletto di stoffa.
Lo guardai con la fronte corrugata.
" Deve essere una sorpresa "
Disse con un sorriso divertito.
Ricambiai il sorriso e si mise dietro di me bendandomi per bene gli occhi.
A partire da quel momento non vidi più nulla.
Ad un certo punto lanciai un gridolino infantile non appena mi sentii sollevare dalla sabbia.
Adesso mi ritrovavo tra le sue braccia.
Gli unici sensi che in questo momento posso usare sono il tatto e l'olfatto.
In questo preciso istante sono aggrappata ai suoi muscoli che sono ben definiti e tonici, mentre con l'olfatto sto annusando il suo magnifico profumo.
Ad un certo punto si fermò e mi fece scendere giù con cautela.
" Posso togliermi la benda? "
Chiesi esitante.
Lui sorrise.
" Non avere fretta "
Disse tranquillamente.
Io sbuffai impaziente.
" Hey, guarda che ti ho sentito sai? "
Disse facendomi rabbrividire.
Anche se non sapevo la sua posizione esatta feci la linguaccia.
Con mia grande sorpresa afferrò la mia lingua tra il pollice e l'indice e me la tirò.
"Prova a farlo un'altra volta e te la mangio giuro"
Disse con una nota di maliziosità nella voce che mi fece rabbrividire per un attimo.
Allora ritirai la lingua e chiusi la bocca degludendo.
Poi lo sentii bisbigliare con qualcuno ma non riuscii a metabolizzare le parole.
" Ok pronta? "
" Si "
Affermai senza pensarci due volte.
A quel punto armeggiò con la benda fino a quando non me la sfilò.
Aprii gli occhi e davanti a me, c'erano due moto d'acqua.
Spalancai la bocca sorpresa e per qualche secondo non riuscii a muovermi, ero proprio paralizzata.
Mi voltai dalla sua parte e lo sorpresi a scrutarmi per vedere la mia reazione.
Non avendo le parole, indicai le moto con la bocca spalancata.
Lui annuì serio continuando a fissarmi.
" Non ci credo "
Riuscii a dire alla fine con un filo di voce.
Lui fece spallucce.
" Due anni fa ti piacque tanto, quindi ho deciso di acquistarle "
A quel punto non riuscii a trattenermi più e gli saltai addosso abbracciandolo.
" Grazie! "
Dissi eccitata saltellando.
Lui rise di gusto ed io lo guardai con occhi illuminati.
Mi porse il giubbotto di salvataggio e me lo allacciò per bene.
" Apposto, puoi salire "
Battei le mani come una bambina e mi avvicinai sulla moto.
Data la mia statura minuta, non arrivavo da sola con sopra la moto, quindi mi aiutò lui prendendomi in braccio e mettendomi sù.
" Ti ricordi come si fa vero? "
" Si "
Risposi senza guardarlo.
Ero troppo impegnata a guardare quella meravigliosa moto d'acqua.
Con una mossa disinvolta, Davis montò sull'altra moto.
Accesi il motore e in quel momento il mio corpo fu invaso dai brividi e lanciai un urlo stridulo involontario per l'eccitazione.
Sentii ridere di gusto Davis dietro di me.
Ad un certo punto mi voltai dalla sua parte.
" Pronto per essere stracciato per una seconda volta?? "
Lui mi lanciò uno sguardo malizioso e si avvicinò con la moto alla mia sinistra.
Si protese e afferrò il mio mento avvicinandolo a lui.
" Facciamo una piccola scommessa "
Sussurrò piano e pochi centimetri dalle mie labbra.
" Se vinci tu, farò qualsiasi cosa vorrai"
Sussurrò lentamente scandendo bene ogni singola parola mentre ammiravo incantata le sue labbra.
" Se vinco io invece, chiedo solo una cosa "
Disse fissando le mie labbra.
" C-Cosa "
Dissi senza fiato.
" Le tue labbra "
Disse accarezzandole delicatamente e lentamente con il pollice.
Chiusi gli occhi per l'estasi che provai per quel gesto.
Non appena li aprii mi accorsi che lui aveva già iniziato a correre.
" Hey non vale! "
Urlai per farmi sentire.
Lui si voltò dalla mia parte e rise di gusto facendomi l'occhiolino.
Io cercai di stargli dietro ma non ci riuscii.
Alla fine vinse lui lanciando un urlo di gioia ed io sbuffai.
Poi però, me ne infischiai della gara e corsi per i fatti miei cercando di godermi la corsa.
Alcuni schizzi d'acqua mi finirono addosso.
Sentivo l'adrenalina scorrermi nelle vene mentre aumentavo la velocità.
Il sole era ormai basso.
C'era un'atmosfera meravigliosa, il mare era invaso da un colore rossastro-rosa.
Non potevo desiderare di meglio.
Continuai a girare fino a quando il sole non calò e Davis mi fece cenno di tornare a riva.
Una volta tornata a riva Davis mi prese in braccio e mi fece scendere dalla moto.
Avevo un sorriso a 32 denti stampato sul volto.
Mi tolse il giubbotto di salvataggio e si tolse pure il suo.
Mente lo faceva non distoglieva lo sguardo dal mio.
Poi si avvicinò con sguardo malizioso.
" Adesso chi è la schiappa eh? "
" Sempre tu "
Risposi facendogli tanto di linguaccia.
Lui assunse un'espressione di finta offesa.
" Sai che ho vinto la scommessa vero? "
Disse avvicinandosi pericolosamente come un puma difronte ad una preda.
" Si, ma prima devi prendermi "
Dissi iniziando a correre.
" È inutile che scappi, tanto ti prendo lo stesso "
Disse dietro di me inseguendomi.
Non riuscii a percorrere nemmeno due miseri metri che mi raggiunse afferrandomi per la vita sollevandomi da terra.
" Presa! "
Disse soddisfatto mentre io lanciai un gridolino infantile per la sorpresa.
" Mettimi subito giù "
Urlai scalciando per aria.
" Ti accontento subito "
Disse stendendomi nella sabbia mettendosi sopra di me bloccandomi le braccia immobilizzandomi.
Scoppiammo a ridere all'unisono.
" Sei un idiota "
Dissi continuando a ridere.
" E tu sei una stronzetta "
Rispose lui.
Io spalancai la bocca un un'espressione di finta offesa.
" Come hai det..."
Non mi fece finire di parlare che afferrò il mio viso baciandomi con passione.
Iniziai a muovere il mio corpo sotto di lui tentando di strusciarmi.
I suoi baci mi eccitavano da pazzi e non riuscivo a stare ferma e a non mugolare nella sua bocca mentre le nostre lingue danzavano senza sosta.
" Le tue labbra mi fanno impazzire "
Sussurrò mentre me le mordeva e succhiava eroticamente.
"Oh "
Mi sfuggivano vari gemiti dalla bocca.
Ero completamente vulnerabile, in quel momento sentii che avrei fatto qualsiasi cosa per lui.
Con le mani scese lungo tutto il mio corpo palpandolo e accarezzandolo delicatamente, lasciando dietro al suo tocco una scia di brividi.
Avevo la pelle d'oca e andavo in fiamme.
Sentii un emozione indescrivibile e non capii se per il freddo invernale o se per tutte le emozioni accumulate che provavo ma iniziai a tremare.
A quel punto si staccò bruscamente da me guardandomi preoccupato.
" Stai tremando piccola"
Disse con voce roca per la precedente eccitazione.
Era da così tanto tempo che non mi chiamava piccola, mi sciolsi.
" Oh no, non ti preoccupare "
Dissi quasi senza fiato.
" Non esiste! Io mi preoccupo eccome! "
Disse alzandosi e facendo un cenno a Chuck, che solo in quel momento mi accorsi della sua presenza.
Mi chiesi da quanto tempo stette lì.
Dopo qualche secondo, sbucò dal nulla un uomo con una coperta termica.
Davis me la mise sulle spalle e appoggiò le sue labbra sulla mia fronte.
Diventai rossa mentre vedevo allontanare quell'uomo.
" Sei calda "
Disse con voce vellutata e con una nota di preoccupazione e dispiacere.
" Non è nulla "
Dissi imbarazzata.
" Dobbiamo tornare a casa "
Lo guardai negli occhi, non volevo andarmene.
"Ma non è necessario, io sto bene, sul serio."
Protestai.
" Non dire sciocchezze Grace, ti sta salendo la febbre "
Mi rimproverò accarezzandomi le guance con i pollici, guardandomi negli occhi.
Mi persi nel suo magnifico colore argento che in quel momento era più tendente verso il platino.
Erano spettacolari, potevano fare invidia persino al mare.
" Ma io voglio restare ancora un pò "
Piagnucolai.
Lui continuò a guardarmi serio.
" Anche io lo voglio, e tanto, ma non posso rischiare. Non posso permettere che ti accada qualcosa. "
Mi trattenni dallo sbuffare e mi arresi.
Mi prese in stile sposa dirigendosi verso il parcheggio.
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Quegli occhi color argento 2
RomanceQuesto è il sequel del primo libro: Quegli occhi color argento. Se vi aspettavate un sequel scontato e banale avete proprio sbagliato libro. Se il primo libro vi è piaciuto molto questo vi farà veramente impazzire. Ci saranno molti colpi di scena e...