Capitolo 29

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PUNTO DI VISTA DI MEGAN
"Merda, merda, merda, merda, merda, merda, merda, merda, merda, merda, merda, merda, merda, merda, merda, merda "
Imprecavo per tutta la casa.
A quanto pare non è stata una buona idea fare il riposino pomeridiano.
Ho pure messo la sveglia ma non l'ho sentita maledizione!
Adesso sono in ritardo scoppiato!
Sono le 7 e da un momento all'altro viene Logan ed io sono ancora in accappatoio!
I miei sono già al ballo.
Uscii dal bagno e corsi verso la mia stanza.
Mi bloccai quando sentii suonare il campanello.
Spalancai gli occhi.
" Porca puttanaaa! "
Imprecai.
" Amy! Apri a Logan e digli che non sono ancora pronta "
Urlai alla mia domestica.
Maledissi il riposino pomeridiano.
Corsi nella mia stanza a vestirmi.
Dopo pochi secondi si aprì la porta.
" Amy! Lo hai detto a Logan che non sono pronta? "
Urlai dalla mia cabina armadio.
Non udii alcuna risposta.
Sentii solo dei passi avvicinarsi alla mia cabina armadio.
" No Amy non entrare! Sono nuda "
Nemmeno il tempo di dirlo che si spalancò la porta della cabina armadio e d'istinto presi l'asciugamano e mi coprii.
Sulla soglia dell'ingresso del mio armadio c'era un giovane ragazzo con un sorriso furbetto stampato sul viso che faceva il guardone.
Io rimasi sconvolta e non riuscii a parlare e nemmeno a muovermi.
" Ciao "
Disse con voce calda.
Due magnifici occhi verde smeraldo mi scrutarono per bene.
" Logan! "
Esclamai stupita per la sorpresa.
Lui si avvicinò con passo da predatore.
Io indietreggiai subito.
" No, vai. Mi devo ancora vestire "
Dissi coprendomi di più.
Lui sorrise.
" Ti vergogni di me? Ti ho già vista nuda "
Spalancai gli occhi esasperata.
Presi il piccolo asciugamano che avevo per i capelli e glielo buttai addosso.
" Esci da qui brutto maniaco che non sei altro!!"
Gli urlai contro.
Lui sorrise ancora più forte e mi raggiunse.
Afferrò l'asciugamano che mi copriva il corpo e lo lanciò lontano.
Non ebbi nemmeno il tempo di ribellarmi che mi afferrò per i capelli intrappolandomi in un bacio pieno di passione.
Mi sciolsi sotto di lui e mi afferrò le gambe allacciandosele in vita prendendomi in braccio.
Io allacciai le braccia al suo collo per reggermi.
Tutto questo accadde senza interrompere il contatto delle nostre labbra.
Poi mi fece sbattere al muro, e in quel momento sentii strusciare il bottone della sua camicia proprio nella mia parte più vulnerabile, e mugolai di piacere nella sua bocca.
Lui capì e iniziò a dare piccole spinte con l'addome donandomi una dolce tortura.
Non ci potevo credere!
Mi stava masturbando con il minuscolo bottone della sua camicia!
Strinsi le mani alla sua camicia giunta al limite.
Mancava poco ma proprio quando stavo arrivando al culmine lui si allontanò di scatto.
Mi sfuggì un rumoroso sospiro di agonia ma restai immobile, non cercai di avvicinarmi per riavere il contatto con il suo...bottone.
Sarebbe stato abbastanza imbarazzante cercare di masturbarsi con il bottone della camicia del proprio fidanzato.
Sentii una vampata di calore invadermi il viso non appena mi guardò con un sorriso soddisfatto.
Arrossii e distolsi lo sguardo dal suo imbarazzata.
Poi si avvicinò piano piano creando di nuovo il contatto con il suo bottone ma restò immobile.
Si protese ancora di più con la testa per arrivare al mio orecchio.
" Tranquilla, ti farò venire ma non così "
Disse facendomi l'occhiolino e rimanendo con il bottone pressato lì.
Poi con una mano armeggiò sui suoi pantaloni fino a liberare il suo membro.
Lo appoggiò nella mia parte al posto del bottone.
" Penso che questo ti possa donare più piacere di un bottone "
Era caldo e duro.
Lo strusciò all'ingresso della mia vagina senza dare accenno di voler entrare.
Continuò questa straziante tortura fino a quando non entrò dentro di me in un colpo solo.
Inarcai la schiena e spalancai la bocca lanciando un urlo per la sorpresa e per il piacere che provai.
Restò dentro per qualche secondo e poi uscì lentamente, ma non completamente per poi iniziare a dare una serie di stoccate veloci e potenti.
Dopo pochi minuti esplodemmo contemporaneamente con due urli striduli.
Restò in piedi con l'affanno, continuando a tenermi in braccio.
Aspettò che i nostri respiri tornassero regolari e mi poggiò per terra.
Io lo guardai con la fronte corrugata.
Ma lui non si accorse del mio sguardo perché era impegnato a sistemarsi i pantaloni.
Poi si diresse verso l'uscita della cabina.
" Vestiti che è tardi, io ti aspetto giù "
Rimasi accigliata e offesa.
Perché era stato così freddo?
Di solito quando finiamo di farlo mi bacia e mi ripete quanto mi adori.
Ma questa volta no.
Sentii una fitta al cuore.
Non avevo mai provato un dolore così forte prima d'ora.
Mi sentivo umiliata e usata.
Lui non mi ha fatta sentire mai così.
Mi preparai di fretta e scesi da lui.
Non appena lo raggiunsi mi sorrise.
" Sei magnifica "
Esclamò scrutandomi.
Io non risposi e nemmeno gli sorrisi.
Restai impassibile al complimento.
" È tardi, non c'è tempo di fare complimenti, andiamo "
Dissi fredda sorpassandolo.
Lui mi guardò con la fronte corrugata e mi seguì.
Fuori c'era la sua Audi q5 nera con cui saremo andati al ballo.
Durate il viaggio non fiatai.
Ogni tanto lui si girava dalla mia parte e mi chiedeva se stessi bene.
Ed io rispondevo si anche se non era vero.
Poi si fermò perché c'era il semaforo rosso.
Poggiò la mano sulla mia coscia e mi accarezzò.
" Sei sicura che va tutto bene? "
Ripete con più esitazione.
Io presi la sua mano e la tolsi dalla mia gamba.
" Non mi devi toccare "
Dissi fredda fulminandolo con lo sguardo.
Lui mi guardò come se fossi stata un alieno.
" Che ti prende? "
Disse quasi arrabbiato.
" La gente dietro ti sta suonando, adesso il semaforo è verde "
Distolse con esitazione lo sguardo dal mio e riprese a guidare.
Io mi voltai dalla parte del finestrino.
Non lo volevo guardare.
Arrivammo nella villa dei Kyle e mi fece scendere dalla macchina porgendomi la mano ma io la rifiutai e mi alzai dalla macchina senza il suo aiuto.
PUNTO DI VISTA DI GRACE
All'improvviso a Davis gli squillò il cellulare.
Lui sbuffò pesantemente.
" Perdonami, devo rispondere per forza "
Io gli sorrisi.
" Non ti preoccupare, io vado a vedere se Logan è arrivato "
Gli dissi stampandogli un veloce bacio sulle labbra.
Lui mi sorrise e rispose.
Scrutai per bene la sala da ballo e vidi che non c'era nessuna traccia di Logan.
Quindi decisi di uscire fuori e proprio in quel momento vidi arrivare la macchina di Logan.
PUNTO DI VISTA DI MEGAN
Mi diressi a passo spedito verso la villa ignorandolo.
" Megan che diavolo! Mi dici cosa ti prende? "
Urlò dietro di me ma io continuai ad ignorarlo.
Poi mi afferrò per un braccio e mi bloccò.
" Perché ti comporti così? Cosa ti prende così dal nulla? "
" Mi devi lasciare "
Dissi fredda fulminandolo con gli occhi.
Lui spalancò i suoi verde smeraldo pieni di rabbia.
" Mi stai facendo perdere la pazienza! Perché sei arrabbiata? "
" Arrivaci da solo "
Dissi sciogliendomi dalla sua presa.
A quel punto mi prese per la vita e mi spinse verso di lui.
" Ho capito, tu vuoi altro sesso non è così? "
Disse con un sorriso perverso.
A quel punto sentii crollarmi il mondo addosso.
Non potevo credere alle sue parole.
Gli mollai un ceffone rumoroso e potente.
Lui restò con la faccia voltata dall'altra parte per qualche secondo di troppo.
Molto lentamente si voltò dalla mia parte con un espressione scioccata.
Io lo guardai con gli occhi lucidi e le labbra tremanti.
Stavo per scoppiare a piangere.
" Fottiti"
Sibilai prima di correre il più lontana possibile da lui.
PUNTO DI VISTA DI GRACE
Vidi Megan scappare in lacrime da mio fratello.
Lui restò lì immobile a guardarla scappare.
Io mi diressi dalla parte di Megan e notai un giovane ragazzo che mi fissava.
Aveva dei capelli marroncino chiaro ed era abbastanza inquietante.
Teneva una maschera nera.
Decisi di non farci caso e seguii Megan.
Si fermò alla fine del giardino dei Kyle scoppiando in lacrime.
" Tesoro! "
Dissi andandole incontro.
Appena la raggiunsi l'abbracciai e lei pianse più forte.
"C-Cosa ho che non va?"
Balbettò lei.
Io presi un fazzoletto e le asciugai le lacrime.
" Non hai nulla che non va tesoro, dimmi cosa è successo? "
Lei singhiozzò senza smettere.
" Respira lentamente "
Dissi facendolo insieme a lei.
Finalmente smise di singhiozzare ma purtroppo le lacrime le continuarono a rigare il viso.
" Perché dopo due anni non sono riuscita a far innamorare Logan di me? "
La guardai accigliata.
" Cosa? Ma se lui è pazzo di te! Come fai a pensarlo? "
Dissi confusa.
" Non è vero! Sono solo un giocattolo per lui! "
Disse con voce spezzata.
" Ma perché pensi questo di lui? "
Chiesi impaurita.
" Mi ha usata Grace! Mi ha usata per fare una sveltina nel mio armadio! "
Spalancai gli occhi.
" Non può essere! Logan non ti farebbe mai una cosa del genere "
" Be invece lo ha fatto "
" Io lo castro! "
Dissi arrabbiata.
" Adesso lo smonto! "
Dissi voltandomi ma Megan mi fermò.
" No per favore non farlo! Non dirgli nulla. Deve capirlo da solo "
Io l'abbracciai.
" Ti prego non piangere. Odio vederti in questo stato "
Le sussurrai all'orecchio.
Lei si asciugò le lacrime.
" Cercherò di non pensarci "
Disse cercando di farsi forza.
Le sorrisi.
" Brava, così ti voglio. Vedrai che risolverete tutti non ti preoccupare "
Le dissi dandole una serie di baci rumorosi sulle guance.
" Grazie Grace, ci sei sempre per me "
Mi disse sorridendomi.
" La stessa cosa vale per te tesoro "
Dissi prendendola per mano.
" Adesso andiamo dentro sù "
Lei annuì e mi seguì all'interno della villa.
Una volta entrate lei andò a salutare i miei ed io andai a cercare Davis.
Lo trovai nell' angolo dove servivano da bere insieme a Logan.
Mio fratello aveva una faccia indecifrabile.
Era un misto tra la rabbia e la frustrazione.
Davis stava cercando di consolarlo.
Proprio mentre mi avvicinavo a loro, Lizzie annunciò il primo ballo.
Guardai male mio fratello e mi presi Davis.
Lui mi sorrise e mi porse la sua mano.
" Vuole concedermi questo ballo signorina? "
Mi chiese in tono divertito.
Io sorrisi e annuii.
Avevamo entrambi le maschere e inoltre potevamo tranquillamente confonderci tra la gente, per evitare che i nostri genitori ci vedessero.
Mi portò nella sala da ballo e fece un inchino baciandomi la mano.
Dopo questo gesto, partì l'orchestra e iniziammo a danzare.
Ci guardavamo negli occhi e avevamo nello sguardo una scintilla di complicità.
Eravamo felici, perché sapevamo che questa volta, nessuno avrebbe spezzato in alcun modo il nostro rapporto, perché se nel peggiore dei casi, i miei dovessero scoprire che sto con lui e non lo dovessero accettare, io sarei pronta a scappare con lui.
Mentre ballavo abbracciata a Davis, notai quell'uomo misterioso che mi guardava attraverso la sua maschera nera.
Era inquietante, ma per la seconda volta, decisi di non darci tanto peso.
Dopo il ballo, mi prese per mano e mi trascinò verso il corridoio.
Ridevo come due adolescenti.
Ovviamente Alfred mi seguì, ma stette leggermente più lontano per la nostra privacy.
Davis mi intrappolò al muro e mi baciò appassionatamente.
Ad un certo punto Alfred ci interruppe.
" Grace, sta arrivando la signora Kyle "
Ci avvertì.
Io mi tolsi di scatto dal bacio e vedemmo spuntare Lizzie dal corridoio.
" Davis tesoro "
Esclamò lei avvicinandosi a noi.
Mi squadrò per bene e poi squadrò Davis.
Poi tornò a squadrare me e mi sorrise.
" Grace cara, posso rubarti un secondo mio figlio? "
Mi chiese con gentilezza, guardandomi attraverso la sua maschera con quegli occhi argentati e prendendo per il braccio Davis.
Dio, non riesco a capire se sono più inquietanti quelli suoi oppure quelli di Davis.
Io arrossii.
Oddio!
" Certo, io me ne stavo andando "
Dissi guardandolo negli occhi nervosa.
Poi guardai Lizzie facendole un sorriso sforzato e me ne andai.
PUNTO DI VISTA DI DAVIS
Guardai Grace andarsene e rivolsi lo sguardo a mia madre.
Mi guardava con gli occhi spalancati.
Merda.
Era arrabbiata con me.
Cosa ho fatto questa volta.
" Dimmi mamma "
Dissi nervoso.
La stretta sul mio braccio aumentò di colpo.
" Ti ho visto ballare con Grace "
Disse secca, come se se lo stesse trattenendo da tutta la sera.
Merda! Forse ci ha scoperti!
" Ho notato come vi guardavate e come ridevate..."
Disse lasciando in sospeso la frase.
Merda no! Ci ha scoperti!
" Ed ho notato anche che hai passato gran parte della serata con lei..."
Il mio battito iniziò ad accelerare.
Sudavo freddo.
" C'è per caso qualcosa che mi stai nascondendo? "
Io spalancai gli occhi e scossi la testa.
Lei scosse la testa.
" È ovvio che non me lo dirai. Ma caro, qualsiasi cosa sia, ricordati che sei fidanzato "
Cosa? Allora non lo ha capito.
Che sollievo!
" A proposito...dov'è la tua ragazza? "
Mi chiese facendo un sorriso radioso.
Dio quanto è lunatica.
Un attimo primo è arrabbiata e l'attimo dopo sorride radiosa.
" Ho i brividi guarda! Non vedo l'ora di conoscerla "
Esclamò eccitata.
" Purtroppo ha avuto un contrattempo e non è potuta venire "
Lei fece un espressione con la bocca a forma di O
" Ma come? Io l'aspettavo con tanta ansia..."
Disse dispiaciuta.
" Va bene pazienza...ci saranno altre occasioni per conoscerla "
Disse, di nuovo con il sorriso sulle labbra.
" Una sera di queste potrebbe venire a cena da noi "
Maledizione non si arrende!
Perché deve insistere così tanto accidenti!
Purtroppo ho il suo stesso carattere, quindi so che non si arrenderà fino a quando non l'avrà vista.
Quando ci mettiamo una cosa in testa non c'è verso di farci cambiare idea.
Sospirai esasperato.
" Va bene mamma, ma non ti assicuro niente "
Purtroppo era già andata quindi non penso che avesse sentito quello che le ho detto.
PUNTO DI VISTA DI MEGAN
Era appena finita la cena quindi avevamo quasi tutti tolto le nostre maschere.
Logan era rimasto seduto di fronte a me, con i gomiti sul tavolo e le mani giunte a pugno davanti la bocca.
Aveva un espressione indecifrabile.
Il taglio dei suoi occhi è molto particolare.
Non capivo se lo stesse guardando male.
Non capivo se fosse arrabbiato.
Non toglieva gli occhi di dosso dai miei.
Quando mi muovevo ogni tanto, spostava lo sguardo verso i miei movimenti ma poi tornava a guardarmi negli occhi.
La tensione che c'era fra di noi era quasi palpabile.
Ad un certo punto mi sentii quasi soffocare e decisi di uscire a prendere una boccata d' aria.
Andai fuori in giardino.
Andava decisamente meglio.
Anche se stavo tremando dal freddo, preferivo stare fuori.
Ammirai il magnifico giardino dei Kyle.
Era tempestato da magnifiche rose rosse e bianche.
Iniziai a ripensare a quella maledetta sveltina e nell'arco di pochi secondi, mi si appannarono gli occhi di lacrime.
Ma io cercai di trattenerle e di non farne cadere nemmeno una.
" Megan "
Sentii la sua voce dietro di me.
Mi voltai di scatto dalla sua parte.
Mi tremarono le labbra appena lo vidi perché il pianto iniziava a diventare più forte.
" Va via "
Dissi in un sussurro spezzato.
" Stai tremando "
Disse avvicinandosi a me.
Si tolse la giacca e me la mise sulle spalle.
Era rimasto in camicia e l'occhio mi cadde immediatamente su quel bottone che solo poche ore fà, lo usavo per masturbarmici.
Poi mise le sue a coppa sul mio viso ed io rimasi immobile.
" Ti prego non piangere "
Disse avvicinandosi pericolosamente a me.
Poggiò la sua fronte sulla mia e sospirò.
" Ti prego, dimmi cosa ti ho fatto "
Io mi distaccai da lui.
" Ancora non lo hai capito? "
Lui scosse la testa.
Io chiusi gli occhi frustrata e le lacrime caddero.
" Ti scongiuro, non posso vederti così. Voglio capire cosa ti ho fatto. "
Mi disse tentando di prendermi la mano ma io mi scansai.
" Ci devi arrivare da solo "
Dissi voltandomi per andarmene, ma lui fece un passo più avanti e mi prese per mano voltandomi dalla sua parte.
" È da una sera intera che cerco di capirlo ma non ci riesco, per favore dimmelo tu, io sto diventando pazzo"
Disse passandosi una mano nei capelli.
Io rimasi lì, in silenzio a guardarlo impassibile.
" Il problema è nato dopo che lo abbiamo fatto nel tuo armadio. Non capisco perché, dopo che ti sei vestita hai cambiato umore... per caso ho detto qualcosa di sbagliato? "
" È appunto questo il punto! Non hai detto nemmeno una parola! Mi hai solo usata per farti una sveltina! Mi hai fatta sentire uno schifo! Mi sono sentita usata e umiliata. Io pensavo che provassi qualcosa di più nei miei confronti, invece oggi ho capito che per te è solo sesso e nulla di più. Mi sono solamente illusa che tra noi ci fosse qualcosa di più, invece quel qualcosa di più non esiste proprio! Esiste solo nei miei sogni. Mi hai spezzato il cuore! "
Urlai con voce spezzata mentre le lacrime continuavano a scendere.
Lui spalancò gli occhi guardandomi come se mi fossi trasformata in un lupo mannaro.
" Cosa? Ma sei veramente fuori?! È davvero questo quello che pensi? Pensi che io ti usi come una troia? "
Disse in tono da rimprovero.
Io non risposi e rimasi immobile a guardarlo negli occhi.
La sua espressione cambiò di colpo e fece spazio a un espressione più dura.
" Mi deludi profondamente. Io pensavo che mi conoscessi invece non mi conosci affatto. Prova a pensarci mille volte prima di dire una cosa del genere. Prova a pensare tutti i momenti che abbiamo passato insieme, secondo te io ti voglio solo per il sesso? Se è veramente questo ciò che pensi, non ha senso continuare."
Disse facendo per andarsene.
Megan sei una stupida!
" Aspetta Logan "
Dissi facendolo fermare ma lui non si voltò.
Scoppiai in lacrime e mi strinsi alla sua giacca e inspirai il suo profumo.
" Io non ti voglio perdere "
Sussurrai in lacrime.
Lui a quel punto si voltò di scatto.
" Nemmeno io! "
Urlò.
Io scoppiai in lacrime.
" È solo che credevo che provassi qualcosa di più "
Dissi tra i singhiozzi.
Lui a quel punto scattò dalla rabbia.
" MA COME FAI AD ESSERE COSÌ STUPIDA! PERCHÉ NON CAPISCI CHE IO TI AMO! "
Disse lanciando un calcio su un cespuglio.
Le foglie volarono ed io le vidi quasi a rallentatore.
Sentii il cuori battermi all'impazzata e sul viso mi si stampò un sorriso raggiante.
Avevo ancora gli occhi lucidi.
Corsi verso di lui e allacciai le mie braccia al suo collo baciandolo con passione.
Lui mi afferrò per i capelli e li strinse forte, spingendomi verso di lui, come se la sua vita dipendesse dalle mie labbra.
PUNTO DI VISTA DI GRACE
Davis era al telefono, per la 40esima volta in questa sera.
Proprio in questo momento, Lizzie sta annunciando l'ultimo ballo.
Ormai quasi tutti avevano tolto le maschere, ma alcuni avevano deciso di lasciarla.
Io l'avevo tolta perché mi dava prurito.
Andai nella sala da ballo ad aspettare Davis.
" Signorina Bennet "
Qualcuno mi chiamò.
Mi voltai e mi ritrovai davanti l'uomo misterioso che mi fissava da tutta la sera.
" Può concedermi questo ballo? "
Mi chiese porgendomi la sua mano.
Mi guardai in torno per vedere se Davis aveva finito la chiamata ma purtroppo non c'era.
Guardai insospettita la mano dell'uomo e accettai.
" Come fa a sapere chi sono? "
Chiesi all'uomo cercando di guardarlo negli occhi attraverso la sua maschera nera.
Non l'aveva ancora tolta.
" Suo padre è abbastanza famoso, inoltre lei è tale e quale a lui. È praticamente la sua versione femminile in miniatura "
Era vero, somigliavo molto a mio padre.
Ad un tratto sentii una cosa gelida e appuntita puntata sulla sulla mia schiena.
Sul suo viso spuntò un sorriso da pazzo maniaco.
" Ed è per questo che morirai, sporca Bennet "
Non ebbi nemmeno il tempo di metabolizzare quella frase sulla mia testa.
" Lasciala! "
Sentii urlare dietro di me.
Era Davis che lo spinse via da me, scagliandogli un pugno dritto in faccia stendendolo per terra.
" Guardie prendetelo! "
Urlò, e in pochi secondi, una ventina di guardie si scagliarono addosso a quell'uomo che fino a pochi secondi fa, stava cercato di conficcarmi un coltello nella schiena.

Quegli occhi color argento 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora