Capitolo 7

48.4K 1.4K 134
                                    

PUNTO DI VISTA DI ERIK
I gentilissimi Kyle, non sapevano che mi stavano facendo un grande favore mostrandomi la loro villa. Diciamo che stavano letteralmente portando il lupo nella tana della volpe.
Loro non sapevano che io disponevo di una mini videocamera, posta sulla mia elegantissima giacca.
A cosa mi serviva? È semplicissimo.
Per capire come muovermi nella villa e per studiarla per bene.
Le mie non erano buone intenzioni, ma al contrario.
Avevo intenzione di rapirli. Ma non sarei venuto io, avrei lasciato il lavoro sporco ai miei tirapiedi.
Vi starete chiedendo chi sono io.
Diciamo che sono una specie di attore. L'unica cosa vera che sapete è che mi sto laureando in giurisprudenza. Il resto è tutto falso. Il mio vero nome è Chad Hill. Questo cognome vi suona familiare non è così? Vi ricordate di Tyler Hill? L'uomo che tentò di molestare la piccola e dolce Grace? Ebbene sono suo nipote. Anche se non l'ho mai considerato come uno zio ma come un padre. Rimasi orfano all'età di 5 anni, e lui si occupò di me. Adesso lui è in carcere a causa di quel bastardo di Davis! Ed io ho intenzione di liberarlo pagando la cauzione. E ho intenzione di procurarmi quel denaro rapendo sia i Kyle che i Bennet!
Io non amo Grace, ho finto di fare il bravo fidanzato per due lunghissimi anni. In realtà ho puntato a lei solamente per i suoi soldi e per arrivare pure ai soldi dei Kyle.
<< E per finire, questo è il mio studio privato>> disse John mostrandomelo.
<<Lo trovo molto elegante>> commentai senza pensarlo veramente.
Lui sorrise soddisfatto. Quando Lizzie ci fece spaventare lanciando un urlo stridulo. << Cosa è successo cara?>> lei ansimando rispose << È tardissimo! A quest'ora saranno finiti pure i balli! Dobbiamo tornare alla festa>> disse lei tutta agitata. Così ci avviammo tutti verso la sala da ballo.
Durante il tragitto mi arrivò una chiamata.
<<Con permesso>> dissi allontanandomi da loro.
<<Pronto>>
<<Chad tesoro, hai fatto un'ottimo lavoro, ho già esaminato con cura il video della casa. Entro domani farò una piantina dettagliata della villa>>
Era Madison, l'amore della mia vita. È lei la donna che amo alla follia. Mi accetta per ciò che sono e accetta anche la mia follia. È una ragazza straordinaria, non ce ne sono al mondo come lei.
<< Ma no tesoro, è tardissimo. Puoi tranquillamente farla domani, non è necessario che rimani sveglia tutta la notte.>>
<< No Chad! Abbiamo perso fin troppo tempo! È da due anni che ci lavoriamo sù, non possiamo perdere altro tempo>> disse con la voce assonnata.
<< Sei fantastica>> dissi sorridendo.
<< Tu lo sei>> disse lei.
A volte mi chiedo cosa ci trovasse in me. Sono uno psicopatico.
<<Hey>> dissi dolcemente.
<<si?>> mi chiese lei.
<< Mi manchi da impazzire>> dissi con una nota di malinconia.
Lei sospirò << Anche tu, non puoi capire quanto>> rispose.
<< Questo incubo sta per finire piccola, manca poco. Ho bisogno di un altro briciolo di pazienza>> dissi parlando piano.
<< Fino ad allora ti starò sempre vicino come ho sempre fatto e come sempre vorrò fare, e ti sosterrò per tutte le pazzie che ti verranno in mente perché ti amo.>> disse ancora più assonnata di prima.
Adesso capite perché la amo?
<< Ti amo anche io piccola>> dissi per poi chiudere la telefonata.
Diavolo, ero eccitatissimo! Madison mi mancava così tanto. Dovevo trovare Grace e farmela immaginando che lo stessi facendo con la mia Madison. Urgentemente!
PUNTO DI VISTA DI GRACE
Mi diressi all'interno della villa, sperando di non rincontrare Davis.
Vagai alla ricerca di Erik.
Quando finalmente lo vidi in lontananza.
Andai nella sua direzione, e mentre camminavo mi sentivo gli occhi della gente puntati addosso, e li sentivo anche bisbigliare tra di loro.
Li ignorai con superiorità, camminando a testa alta verso Erik.
Non mi interessa il parere della gente inutile.
Erik mi lanciò uno sguardo malizioso, e a giudicare dalla sua erezione era abbastanza eccitato. Chissà chi è stato a procurargliela. Forse io.
<< Grace finalmente>> disse prendendomi per mano.
<< E-Erik i tuoi pantaloni>> balbettai indicandogli con lo sguardo la sua prominenza.
<< Vieni con me tesoro, c'è una stanza che mi ha colpito molto, voglio mostrartela>> disse trascinandomi nel corridoio.
<< Erik non possiamo gironzolare per la villa!>> dissi preoccupata guardandomi le spalle
<< Se ci vede qualcuno siamo fritti!>> continuai.
Lui non mi diede ascolto e continuò a correre.
Fino a quando non arrivammo nella camera di Davis.
Scossi la testa e mi agitai.
<< No Erik, non possiamo>> dissi cercando di divincolarmi dalla presa.
<< Shh non urlare che ci sentono>> disse trascinandomi dentro, chiudendo la porta dietro di se.
Mi scrutò per bene con lo sguardo. Non era uno sguardo innamorato, era qualcosa di più....carnale, lussurioso.
Il suo fiato si accorciò mentre si avvicinava sempre di più al mio corpo.
Accarezzò il profilo del mio viso con il suo naso. << Sei bellissima con questo vestitino>> sussurrò sulla mia guancia mentre mi afferrò la vita e mi strinse sul suo corpo. <<Erik>> dissi senza fiato. << Shh lasciati andare tesoro>> disse prendendomi in braccio e adagiandomi nel letto di Davis.
È morbido come lo ricordavo.
Sento il suo profumo! Dio il suo profumo mi manda in estasi.
Con un gesto veloce del braccio, mi voltò a pancia in giù e tirò giù la cerniera, sfilandomi il vestitino.
Ero rimasta in mutandine, perché con quel vestito non c'era bisogno del reggiseno. Infilò i pollici all'estremità delle mutandine e sfilò anche quelle.
Senza rendermene conto, entrò dentro di me.
<< Oh Erik, il preservativo! È la quarta volta che lo facciamo senza, non possiamo rischiare così tanto! Oooohhh>> smisi di parlare perché accellerò il ritmo in una maniera pazzesca. Mi aggrappai all'estremità del letto, andava velocissimo.
<<Shh piccola shh>> disse ansimando come un animale, e baciandomi la nuca.
I nostri gemiti si facevano sempre più forti fino a diventare quasi urla.
Non era mai stato così...passionale. Sta andando ad un ritmo potentissimo.
E quando pensavo che era impossibile andare più veloce di così, afferrò il mio sedere e diede stoccate ancora più potenti e più veloci.
Ormai ansimavamo con le bocche spalancate, mentre lui era aggrappato al mio sedere, io ero aggrappata alle lenzuola di Davis.
Quando ad un certo punto realizzai che lo stavo facendo nel letto di Davis con un ragazzo che non era lui!
Al pensiero di Davis, lanciai un urlo potente e venni senza sosta sotto di Erik, pensando a Davis.
Dopo pochi secondi mi raggiunse anche Erik e le nostre urla si fusero.
Quando la porta si splancò fino a sbattere contro il muro, e il silenzio calò.
Non potevo e non volevo credere agli occhi che incrociai. Erano spalancati, terrorizzati, disgustati e....argentati.

Quegli occhi color argento 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora