Capitolo 25

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PUNTO DI VISTA DI GRACE
Lo afferrai per il viso e lo baciai con passione.
Lui mi afferrò per la vita ed io lo feci indietreggiare fino a farlo arrivare al divano.
Sentivo la fame che avevo di lui.
Sentivo di dover placare la fame che le mie labbra avevano verso le sue.
Percepivo il dolce solletico della sua barba sulla mia pelle liscia.
Avevo perso il controllo delle mie azioni.
Il mio corpo si muoveva d'istinto, senza che lo comandassi, andava per i fatti suoi.
Ma ad un certo punto mi ricordai che avevo la febbre a 38 e non volevo mischiargliela.
Mi staccai di scatto da lui.
" I-Io non posso. Ho la febbre a 38 "
Lui mi guardò con occhi spalancati e l'affanno.
" Chissene fotte! "
Esclamò con voce roca prendendomi per il braccio e buttandomi nel divano.
Si sdraiò sopra di me.
Strusciò dolcemente il suo naso sul mio
" Voglio te, solo te Grace, non mi importa se hai la febbre a 38 io voglio le tue labbra. Adesso. "
Sussurrò dolcemente a due centimetri dalle mie labbra per poi prendere tra i denti il mio labbro inferiore e succhiarlo.
Mugolai e inarcai la schiena sotto di lui.
In quel momento sentii vibrare qualcosa sulla sua gamba sinistra.
Senza interrompere il contatto con me, prese il cellulare che aveva in tasca e lo posò sul tavolino.
Lui continuò ignorandolo.
" Davis rispondi, può essere importante "
Lui scosse la testa mugolando un no sulla mia guancia.
Iniziò a scendere sul mio collo lasciando una scia di baci delicati.
Non scese ancora più giù, si fermò sul mio collo per poi risalire lentamente sulle mie labbra.
La sua barba mi provocava un solletico piacevole sulla pelle e la toccai con le mani afferrando le sue guance.
Continuammo così per 20 minuti.
Ci stavamo consumando le lingue.
Il telefono continuava a vibrare senza sosta.
Quando finalmente ci decidemmo a staccarci avevamo l'affanno.
Io mi sentivo il viso in fiamme.
Avrei scommesso che in quel momento il mio colorito era pari a quello di un peperoncino.
" Sei adorabilmente rossa "
Disse accarezzandomi una guancia per poi mordermela a tradimento.
" Ahi! "
Mugolai di dolore.
Lui sorrise di gusto.
In quel momento irruppe nella stanza Clara con due tazze in mano.
" Vi ho preparato della cioccolata calda "
Disse con un sorriso a 32 denti posando le tazze sul tavolino.
" Grazie "
Dicemmo in coro.
Lei mi lanciò un occhiolino prima di sparire in cucina ed io diventai ancora più rossa di prima.
Il suo cellulare non smetteva di vibrare ma lui continuava ad ignorarlo.
Presi una coperta e la misi sopra le nostre gambe.
" Accendo un pò di tv? "
Lui annuì.
Non appena l accesi, in bella vista c'era Titanic.
" Di sicuro i miei lo avranno registrato"
Esclamai.
Poi mi voltai dalla sua parte.
" Ti va di vederlo? "
Lui mi guardò alzando un sopracciglio come a dire 'ti prego risparmiami'.
Io lo guardai con gli occhi dolci.
" Per favore "
La sua espressione si addolcì di colpo e mi sorrise.
" Come faccio a dirti di no se mi guardi così? "
Feci un sorriso a 32 denti e feci partire il film.
Presi le cioccolate e gli porsi la sua.
Lui mise un braccio dietro le mie spalle ed io mi accoccolai sul suo petto portandomi le ginocchia al petto, gustandomi la mia cioccolata.
Era tutto così perfetto.
Avevo la cioccolata, Titanic ed ero fra le braccia di Davis.
Non potevo desiderare di meglio.
Forse stavo sognando.
Anche se fosse, guai a chiunque osi svegliarmi.
Senza rendermene conto finii la mia cioccolata e anche Davis.
Prese a giocare con i miei boccoli, attorcigliando le sue dita fra i miei capelli.
Era rilassante.
Era ancora più rilassante avere la testa appoggiata al suo petto e sentire il battito del suo cuore e il suo respiro.
Quelle tre ore di film volarono.
Era mezzanotte passata e ancora i miei non erano tornati per fortuna.
Ma da un momento all'altro sarebbero tornati.
Alla fine del film Davis fece una risata amara.
" Sai Grace, fino a due anni fa avrei detto: Che coglione Jack, dare la sua vita per un puttana conosciuta meno di una settimana su una nave.
Invece adesso capisco perché lo ha fatto.
Solo adesso lo capisco.
Perché sento che se ci dovessimo trovare in una situazione del genere farei esattamente quello che ha fatto Jack.
Ti salverei la vita ad ogni costo, anche pagando con la mia."
Disse guardandomi negli occhi.
Sembrava così sincero.
Lo guardai per qualche minuto di troppo senza rendermene conto.
Ero rimasta incantata dalle sue parole.
Oh Davis, chissà se tu mi ami quanto ti amo io pensai.
Io non so cosa prova lui per me, ma io sono certa che per lui provo un amore sincero e profondo.
Sarebbe stato così bello se lui avesse ricambiato i miei stessi sentimenti.
Io purtroppo non so cosa prova lui, mi diceva sempre di non essere in grado di saper amare.
Chissà se un giorno all'altro riuscirà ad innamorarsi di me.
Il suo cellulare continuò a vibrare ed io distolsi lo sguardo da lui imbarazzata.
" Dovresti rispondere, è da tre ore che ti chiamano "
Lui annuì e prese il cellulare.
Spalancò gli occhi per il puro terrore e si passò una mano tra i capelli.
Io lo guardai preoccupata.
" Cosa è successo? "
Lui scosse la testa in preda al panico.
Presi il suo cellulare e vidi che aveva 37 chiamate perse da sua madre.
Mio. Dio.
Potevo capire il suo terrore.
Temeva di più sua madre che suo padre.
Inoltre so com'è fatta Lizzie! È un terremoto!
È capace che a quest'ora avrà denunciato la scomparsa del figlio!
" O-Ok tranquillo, niente panico, possiamo risolvere la faccenda "
Dissi cercando di accarezzare il suo braccio.
" Dio io penso a quella povera vittima di mio padre! A quest'ora se la starà prendendo con lui! "
Pover uomo pensai.
" Cazzo devo scappare prima che faccia esaurire mio padre e tutto il personale. A quest'ora li starà torturando! "
Disse mettendosi il giubbotto.
" Già avrà messo in fila tutto il personale mettendolo in riga e dando direttive per perlustrare la villa e avrà mandato una decina di uomini a cercarmi per tutta New York! Mia madre è completamente pazza! "
So che non era il momento adatto, ma io sentii un forte bisogno di ridere e scoppiai.
Lui finse di guardarmi male.
" Ti fa ridere questa situazione "
Io annuii e non riuscii a rispondere perché non riuscivo più a respirare.
" Tu non sai cosa mi aspetta a casa. Come minimo mi tirerà la prima cosa che le capiterà davanti, compresi i vasi di porcellana "
A quell'affermazione mi piegai quasi in due.
Conteggiai la mia risata anche a lui che si addolcì.
" Sei una stronza. Ridi delle mie disgrazie "
Disse scherzando.
A quel punto cercai di riprendere fiato e mi ricomposi.
" Sei uno spasso! "
Esclamai senza fiato.
Lui sorrise scuotendo la testa e aprì la porta principale scendendo i primi tre gradini.
Io mi avvicinai alla porta e mi poggiai al lato, guardandolo andarsene.
Poi però tornò in dietro e mi stampò un dolce bacio sulle labbra.
" Pensavi che mi fossi dimenticato di salutarti? "
Sussurrò a due centimetri dalle mie labbra.
In quel momento fui invasa da mille brividi.
" Buona notte piccola "
Disse per poi lasciarmi un ultimo bacio.
Questo però fu più dolce e più prolungato.
Quando si staccò rimasi con gli occhi chiusi quel qualche secondo di troppo.
Mi sentivo sulla luna.
Quando li riaprii lui era già salito sulla sua Lamborghini.
Prima di girare con la macchina mi fece un occhiolino.
Mi sciolsi e sentii le gambe molli.
Non appena lo vidi oltrepassare il cancello, entrai a casa.
Non avevo sonno quindi restai giù, a leggere un libro sul divano.
Dopo circa 20 minuti ritornarono i miei.
Nemmeno si accorsero della mia presenza tanto erano presi a baciarsi.
Ridevano come pazzi.
Evidentemente avevano bevuto un pò.
Arrivati alle scale, mio padre prese in braccio mia madre.
Continuarono a sghignazzare senza sosta.
Alzai gli occhi al cielo esasperata.
Ogni tanto fanno gli adolescenti.
Continuai a leggere e quando mi stancai, salii nella mia stanza.
Stavo ancora male, però mi sentivo leggermente meglio di prima.
Mi misi sotto le coperte e guardai le rose che mi aveva regalato Davis.
In quel momento mi ricordai dei tulipani che avevo sistemato al piano di sotto nel salone.
" Io le voglio qui con me "
Dissi decisa, scendendo dal letto dirigendomi al piano di sotto.
Le presi e le portai nella mia stanza.
Le misi accanto alle rose.
Erano così belli.
Chi lo avrebbe mai detto che quel ragazzo antipatico che avevo incontrato in quel locale due anni fà, in relata fosse un tipo da rose e tulipani.
E chi lo avrebbe mai detto che sarei arrivata ad amarlo.
Non ho mai creduto nel detto: 'tra amore e odio c'è una linea sottile'.
Invece solo adesso lo comprendo seriamente.
Mi coricai ammirando i fiori meravigliosi regalatemi da Davis.
Sorrisi e chiusi gli occhi ricordandomi tutti i momenti che avevo passato con lui.
Quella sera di due anni fà in quel locale quando lo vidi per la prima volta, il Martini che gli versai in faccia.
Le sue ripetute minacce.
L'incontro al ballo.
La registrazione.
I suoi ripetitivi tentativi di sedurmi.
Quando dopo l'incidente di Megan mi portò per la prima volta nella sua spiaggia privata.
Quando mi salvò dalle grinfie di Tyler Hill.
Quando lo feci per la prima volta con lui nel suo hotel a Miami.
Quando mi portò a mare facendomi fare i giri sulle moto d'acqua.
Quando mi fece restare ad ammirare il tramonto al mare e mi prese pure la conchiglia.
Mi protesi e aprii il cassetto del mio comodino prendendo la conchiglia e mettendola nell'orecchio.
Chiudi gli occhi e sentii il dolce suono delle onde.
Quando mi portò al luna park e mi prese il peluche gigante che mi piaceva tanto.
A proposito, mi alzai e lo presi stringendolo a me e portandolo a letto.
Quando mi vestii provocante per vendicarmi.
Quando mi fece rapire dai suoi scagnozzi per portarmi da lui nella sua spiaggia privata.
Quando mi portò per la prima volta al bowling.
Quando lo lasciai e Rosita mi chiamò dicendomi che aveva dato di matto e andai da lui cercando di calmarlo.
Quando mi prese sulla sua scrivania.
Quando per la prima volta facemmo l'amore.
Quando Logan ci sorprese e mi convinse a lasciarlo.
Quando andai a nella sua villa cercando di trovare il coraggio di lasciarlo.
E quando facemmo l'amore per l'ultima volta.
Quando dopo due anni lo rividi al ballo di beneficenza e ballammo senza renderci conto che l'orchestra aveva smesso di suonare già da un pezzo.
Quando mi sorprese nel suo letto con Erik.
Non dimenticherò mai la sua espressione.
Quando nello sgabuzzino del mio giardino mi confessò che per me provava qualcosa di più che semplice attrazione fisica e mi propose di scappare con lui nel caso in cui i miei non avrebbero accettato la mia relazione con Davis.
Quando andai da lui e gli dissi di essere incinta di Erik.
Quando andai nella sua palestra.
Quando restai in ospedale con lui.
Quando persi il bambino e mi crollò il mondo addosso lui mi fece passare il più bel San Valentino che potessi desiderare.
Mi portò di nuovo al bowling e successivamente a pattinare sul ghiaccio.
Quando mi venne a prendere con la sua Ducati e mi portò nella sua spiaggia privata durante il tramonto, facendomi fare qualche giro sulle moto d'acqua che aveva appositamente acquistato per l'occasione.
Ed in fine ripensai alla magnifica serata appena passata con lui.
Un sorriso si fece largo sul mio viso.
" Ti amo Davis"
Sussurrai prima di cadere in un sonno profondo.

Quegli occhi color argento 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora